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Sky Serie Tv

‘Temple’ la recensione del medical crime con Mark Strong

Il 9 luglio sbarca su Sky Atlantic Temple, il nuovo e appassionante show con Mark Strong nei panni di un rinomato chirurgo, costretto a rimettere tutto in discussione - la carriera, le amicizie, la moralità - per fronteggiare la malattia della moglie.

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Dal 9 luglio 2021 su Sky Atlantic, Temple è una serie britannica in 8 episodi, appartenente al genere del medical crime, basata sul dramma norvegese Valkyrien.

Temple | La trama

Protagonista dello show è Mark Strong nei panni di Daniel Milton, un rinomato chirurgo a cui tutto il mondo sembra piombare addosso, nel momento in cui viene a sapere della malattia della moglie Beth (interpretata da Catherine McCormack). La donna è affetta da una malattia terminale, alla quale stava cercando di trovare una cura, insieme alla collega e amica Anna Willems (Carice van Houten), prima di avere una terribile crisi.

Temple

Quando scopre che i fondi per la ricerca sono stati tagliati, Daniel decide di mettere su una clinica clandestina, mandata avanti con i soldi ottenuti dai pazienti che scelgono di farsi curare lì, in maniera completamente anonima e fuori dai radar.

Tra questi ovviamente ci sono alcuni criminali o chi è finito nei guai, come per esempio Jamie (Tobi King Bakare), un giovane costretto a rapinare una banca e ferito nella fuga. Ad aiutarlo nell’impresa, Daniel chiede l’aiuto di Anna e di Lee Simmons (Daniel Mays), impiegato alla rete di trasporti.

La dicotomia tra bene e male nell’uomo comune

Creata dall’irlandese Mark O’Rowe (tra gli autori della miniserie di successo Normal People), Temple è una serie alquanto interessante e particolare, soprattutto per il modo in cui sceglie di affrontare le varie tematiche trattate. Attraverso la figura del protagonista, viene descritto uno spaccato sociale caratterizzato da sfumature, sotterfugi, sofferenze.

Se alla luce del sole agiscono uomini e donne di tutto rispetto, capita talvolta che essi debbano rifugiarsi nell’ombra pur di raggiungere uno scopo. Il confine tra cosa sia giusto e cosa sbagliato si assottiglia, soprattutto quando da ciò dipende la salute di chi si ama.

Daniel opera per un suo tornaconto personale, è vero, ma al tempo stesso le sue conclusioni e le sue scoperte potrebbero portare a un benessere collettivo. Il fatto di dover scendere a compromessi, di lavorare con i criminali e nascondere agli altri la sua missione, rientra nei sacrifici necessari. A cui si aggiungono anche la sua carriera e il rapporto con la figlia, inevitabilmente contaminati dalla segretezza e dall’impegno a cui è obbligato.

Davanti alle catastrofi, emergono istinto e irrazionalità

Lo show pone sotto la lente dei riflettori la fallibilità dell’esistenza umana, di cui delinea un ritratto realistico e avvincente. Dinanzi alle catastrofi, agli imprevisti, l’uomo perde il controllo e si affida all’istinto. Una vera e propria preparazione, che possa essere efficace a 360°, non è possibile.

«Non mi arrenderò mai.»

Dal canto suo Daniel riesce in qualche modo a tenere insieme le fila della sua vita, almeno all’inizio della sua nuova e complicata impresa. La moralità è costantemente messa alla prova. La pressione sembra aumentare ad ogni passo. Il raggiungimento della meta non è mai in discussione, poiché ne va della sua stessa sopravvivenza. È così che la ricerca diventa il suo unico scopo, spingendolo a volte verso un baratro da cui sarà difficile tornare indietro.

La doppiezza in Temple e le similitudini con Gangs of London

Ciascuna delle figure in scena vive e ostenta un doppio lato, caratteristica propria dell’umanità intera, che si rispecchia nelle scelte registiche della serie. Temple è infatti sviluppato su un doppio binario, tra passato e presente.

L’ambientazione londinese, spesso resa da scenari notturni, “sporchi” e piovosi, insieme alla violenza di alcuni dettagli visivi, lo avvicina a un altro prodotto seriale recente quale Gangs of London. Entrambi si rivelano tra i migliori titoli provenienti dal Regno Unito. Ed entrambi sono stati già rinnovati per una seconda stagione.

Temple

Un’ultima lode va alle magnifiche interpretazioni: Strong ha una presenza scenica fuori dal comune, grazie alla quale incarna ogni sfumatura del suo personaggio; Mays è la controparte perfetta a dosare quel pizzico di ironia che non guasta mai; la van Houten serve a bilanciare il tutto (riscattandosi anche di tutti i dolori infertici con la sua Melisandre).

*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

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  • Anno: 2021
  • Durata: 1 stagione, 8 episodi
  • Distribuzione: Sky Atlantic
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Regno Unito
  • Data di uscita: 09-July-2021