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In Sala

Libera uscita

“I fratelli Bobby e Peter Farrelly tornano dietro la macchina da presa per trasportare di nuovo il pubblico nel loro vortice di buon cattivo gusto”

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Stanche dell’atteggiamento dei mariti Rick (Owen Wilson) e Fred (Jason Sudeikis), i quali non riescono a evitare di esaminare attentamente tutte le donne che incontrano, Maggie (Jenna Fischer) e Grace (Christina Applegate), nel tentativo di rivitalizzare i loro matrimoni, garantiscono ai due una settimana di libertà da sfruttare per fare tutto ciò che vogliono.

Prende il via da questa esile idea di partenza il lungometraggio con cui i fratelli Bobby e Peter Farrelly – autori di Tutti pazzi per Mary (1998) e Io, me & Irene (2000) – tornano dietro la macchina da presa, a quattro anni dal non troppo esaltante Lo spaccacuori (2007), per trasportare di nuovo il pubblico nel loro vortice di buon cattivo gusto.

Infatti, non sono finta-lecca (!!!) e dettagli di piccolissimi e grossi membri maschili ad essere assenti nel corso dei circa 105 minuti di visione che, come in Scemo & + scemo (1994) e Fratelli per la pelle (2003), sfruttano un’esilarante coppia maschile da porre nelle situazioni più improbabili, dalla sequenza in cui Fred si masturba in macchina a quella ambientata in un centro per massaggi gestito da orientali.

E, ricordando in parte Amore a prima svista (2001), capolavoro per eccellenza dei responsabili de L’amore in gioco (2005), tocca vette di genialità il momento riguardante la “gnocca” da 6 in pagella tendente a circondarsi di amiche meno attraenti per risultare da 10; mentre l’ottimo script – a firma degli stessi registi insieme a Pete Jones e Kevin Barnett – provvede a distribuire a dovere le gag, tempestate della consueta galleria di divertenti volti, spazianti dai brutti ai grottescamente belli.

Ma solo per condurre all’immancabile, necessario risvolto romantico di un’operazione che, come vuole la tradizione farrelliana impreziosita dall’azzeccata scelta musicale (si va da Wouldn’t it be nice dei Beach boys a Always asking for you di Peter Wolf), vede Wilson in una delle sue migliori interpretazioni, affiancato da un Sudeikis comunque non da meno.

Regalando allo spettatore molte occasioni per sprofondare in sane risate, perfino durante e dopo i titoli di coda… quindi, conviene rimanere seduti in sala!

Francesco Lomuscio


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