La storia è quella di una donna misteriosa (Carlotta Velda Mei) che si risveglia su una spiaggia deserta. Vaga tra ruderi e macerie, percependo la memoria degli oggetti. Come una fonte di energia è in grado di riattivare dispositivi tecnologici spenti da tempo. In una città fantasma la donna accede all’archivio digitale dello smartphone appartenuto a Leonardo (Matteo Cecchi). Apprende così il linguaggio delle immagini e dei suoni e, attraverso i video della relazione fra il ragazzo e la sua fidanzata (Laura Sinceri), conosce l’amore.
Girato tra i borghi abbandonati della Basilicata e alcuni luoghi nascosti del Lazio, Luminaè, nelle parole dello stesso regista,
«una fiaba moderna sull’amore e sulle immagini, sospesa tra “documentario” di fantascienza e romanzo di formazione. Il film si fonda sulla fede in un cinema fieramente low budget che utilizza i fantasmi architettonici del nostro Paese per mettere in scena il peso della perdita, dell’assenza, del vuoto».
Scritto da Pietro Masciullo e Samuele Sestieri, Luminaè prodotto dalla neonata.Studio Ma.Ga. di Sestieri e Pietro Stori, in associazione con Il Varco di Andrea Gatopoulos e Marco Crispano e con Mario Cattaneo.