Conversation
Laura Luchetti racconta Nudes nella conversazione con Taxidrivers
Nudes di Laura Luchetti nell’intrattenere il pubblico denuncia il problema del revenge porn e lancia un allarme all’intera società
Published
5 anni agoon
Da Sugarlove a Fiore gemello, la filmografia di Laura Luchetti non ha mai smesso di sperimentare generi e formati mantenendo inalterata la volontà di raccontare dall’interno l’universo giovanile. Nudes, miniserie incentrata sul tema del Revenge Porn non è da meno perché la mdp di Laura Luchetti diventa il mezzo per condividere e denunciare il dramma dei suoi personaggi. Dal 20 aprile 2021 su RaiPlay
In Nudes la questione del Revenge Porn rimette al centro del problema la demonizzazione e la mercificazione del corpo femminile, nonché l’idea di donna intesa come oggetto e non come persona.
Più di mercificazione dei corpi parlerei di una diseducazione all’ approccio dell’altro: Vittorio (Nicolas Maupas, ndr), per esempio, è uno che non sa gestire un sentimento di gelosia e si vendica senza pensare alle conseguenze; in Sofia (Fotinì Peluso, ndr), invece, c’è una motivazione dettata da rapporti in qualche modo sbagliati e tali da provocare il risentimento dal quale nasce il video diffuso in rete che la riprende mentre fa l’amore con un ragazzo. Al centro della storia di Ada (Anna Agio, ndr) c’è la grandissima insicurezza giovanile, quella in cui non sentendosi mai belli e all’altezza delle situazioni ci si lascia conquistare dai complimenti della prima persona che te li fa: pur di sentirsi desiderata e di affermare il valore della sua vita, Ada si fa ammaliare da uno sconosciuto, precipitando all’interno di una realtà molto drammatica. Nella serie i social sono la parte visibile di un malessere più profondo, dato dalla mancata conoscenza dell’altro in termini di rispetto del suo corpo così come della sua anima.
Una caratteristica di Nudes è quella di riproporre luoghi, personaggi e situazioni tipiche delle serie teen in cui però l’idealità di quel mondo si scontra con un forte elemento di realtà, di solito assente.
Nudes è una serie che non punta solo all’ intrattenimento perché nel farlo denuncia l’esistenza di un problema, lanciando un’allarme tanto ai ragazzi quanto ai genitori.
Ci dai una responsabilità molto grande. L’intento di una racconto del genere e le scelte del produttore Riccardo Russo volevano far luce su una problematica che esiste e serpeggia anche silente all’interno del mondo adolescenziale come pure in quello adulto. Dei casi legati al revenge porn si parla poco e quando lo si fa è perché ci si trova di fronte agli esiti più drammatici di questo fenomeno, quelli che portano le vittime al suicidio. Il nostro lavoro è stato quello di fare luce sull’esistenza del problema nella maniera più onesta e empatica possibile; soprattutto con l’intenzione di mostrarlo anche al pubblico adulto che in molti casi non è consapevole delle situazioni in cui possono ritrovarsi i propri figli.
Nudes analizza una problematica relativa alla soggettività dell’individuo, messo a nudo in ciò che ha di più intimo. Da questo punto di vista mi sembra indicativo ed efficace intitolare le tre storie con i nomi dei ragazzi che ne sono vittime (e carnefici), con ciò sottolineando quanto il revenge porn incida sull’io delle persone.
Nudes ha molti elementi di continuità rispetto a Fiore gemello: per esempio l’esplorazione dell’universo giovanile attraverso storie molto personali in cui riproponi la dialettica tra la dimensione privata e quella pubblica. Si tratta anche di un rapporto di spazi: tra quello intimo, limitato e claustrofobico e quello collettivo, esteso e eterogeneo.
Non avrei potuto dirlo in maniera migliore perchè è stato quello il fulcro del mio interesse. Abbiamo girato in Emilia e ho avuto anche la possibilità di creare una geografia di cose e di luoghi prettamente locali. Averli resi irriconoscibili mi ha permesso di creare un mondo di metallo, di architetture industriali, di grandi campi immersi nella nebbia che contribuiscono al senso di isolamento vissuto dai ragazzi. Una percezione che coesiste con quella di ritrovarli alle feste, uno appiccicato all’altro.
Come in Fiore gemello anche in Nudes scegli di non localizzare l’ambiente dal punto di vista geografico: nella serie l’astrazione del paesaggio – ancora una volta non metropolitano -, conferisce alla storia un valore archetipico e universale.
Ho trovato efficace il fatto che il lavoro di astrazione sia collegato al senso della storia. Questo perché la tua regia mette i protagonisti e il pubblico nella stessa condizione: entrambi a un certo punto non hanno punti di riferimento: non li ha lo spettatore dal punto di vista topografico, non li hanno i ragazzi dal punto di vista esistenziale.
Io dico di si perché come autrice ti riconosco nella capacità di imporre alla storia il tuo sguardo, in continuità con i tuoi lavori precedenti. Dal punto di vista della fotografia avete optato per un taglio impressionistico: le sfumature di luci e colori hanno il compito di restituire allo spettatore la bolla esistenziale entro la quale vivono i personaggi nel momento in cui sono più esposti – e per così dire, nudi – dal punto di vista sentimentale.
In questo senso ti comporti come il grande Michel Cimino che inseriva i personaggi in ambienti claustrofobici per poi proiettarli all’esterno con improvvise aperture di campo. Dunque sperimenti e usi un linguaggio cinematografico a conferma che anche nelle serie questo si può fare. Tra l’altro il mélange di colori secondo me rende molto bene la dimensione liquida in cui è immersa la cosiddetta generazione Z
Tra gli elementi di discontinuità rispetto ai tuoi film precedenti c’è quello di lavorare per la prima volta su una sceneggiatura altrui. Come ti sei rapportata con questa novità?
Direi con la passionalità, l’amore e la tenacia di sempre. Prendo tutto alla stessa maniera sia che si tratti di animazione, di un film scritto da me o, come in questo caso, di una serie sceneggiata da un gruppo di scrittori bravissimi. L’importante è che si tratti di qualcosa capace di appassionarmi, altrimenti non riesco a dirigerla.
Sugli attori, tutti molto bravi, ti volevo chiedere qual è stato il comune denominatore del tuo lavoro con loro?
Nudes: la serie sul fenomeno attualissimo del revenge porn
Tratta dalla omonima Serie TV Norvegese prodotta da NRK, creata e scritta da Liv Joelle Barbosa Blad, Erika Calmeyer e Nina M. Barbosa Blad, Nudes è una produzione BIM Produzione in collaborazione con Rai Fiction. Sceneggiata da Emanuela Canonico, Matteo Menduni e Giulio Fabroni. Le scenografie sono di Carlo Aloisio; i costumi di Stefano Ciammitti.