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“Scalps” e “Bianco Apache”: in dvd i riscoperti western di Mattei e Fragasso

VIDEODRHOME. Questa volta parliamo di “Scalps” e “Bianco Apache”, rari spaghetti western co-diretti da Bruno Mattei e Claudio Fragasso a metà anni Ottanta, oggi riscoperti in dvd da Sony. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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Con la collana Italian western, Sony pictures Home Entertainment si propone di riscoprire su dvd titoli appartenenti al filone nostrano post-Sergio Leone fatto di cowboy e indiani all’amatriciana.

Una collana che, tra Cjamango (1967) di Edoardo Mulargia, Chiedi perdono a Dio… non a me (1968) di Vincenzo Musolino e I quattro pisoleri di Santa Trinità (1971) di Giorgio Cristallini, ha modo di riportare alla luce anche due tardi e rari esempi come Scalps e Bianco Apache, risalenti addirittura al 1986, quando la moda dello spaghetti western era già tramontata da tempo e un po’ tutta la produzione di genere tricolore si avviava verso la sua fine.

scalps-prew

Il primo, diretto dal compianto Bruno Mattei e da Claudio Fragasso – ancora lontano dalla popolarità regalatagli negli anni Novanta da Palermo Milano solo andata con Raoul Bova – sotto lo pseudonimo unico Werner Knox, parte dalla figura di una squaw interpretata da MapyUn delitto poco comuneGalan che, riuscita a sfuggire al massacro attuato da un gruppo di soldati ai danni della sua tribù indiana, procede nella sanguinaria vendetta supportata dal pistolero che l’ha salvata, innamorandosi di lei.

Con un cast comprendente anche il Vassili Karis di Giallo a Venezia (1979) e il Charly Bravo di Labirinto di passioni (1982), 97 movimentati minuti di visione che, non privi di splatter nelle varie sequenze di sgozzamento e, ovviamente, scalpamento, sembrano guardare più a modelli d’oltreoceano come Soldato blu (1970) di Ralph Nelson che agli analoghi titoli di cui sopra.

BiancoApache

D’altra parte, sembra guardare alla pellicola di Nelson – ma con una spruzzata in più di Piccolo grande uomo (1970) di Arthur Penn – anche il secondo, sempre ad opera dell’accoppiata Mattei-Fragasso, questa volta firmatisi Vincent Dawn (nomignolo solitamente sfruttato dal solo Mattei).

Tratto da una storia vera, sfrutta bene o male lo stesso cast del film precedente, ma con il Sebastian Harrison che vestì i panni di Satomi nella serie televisiva Love me Licia qui nel ruolo di Shining Sky, ragazzo cresciuto da una tribù di Apache e che, innamoratosi adulto di una giovane squaw ed ucciso accidentalmente il suo fratellastro Lupo Nero, si trova costretto a lasciare il villaggio per tornare nel crudele mondo dei bianchi. Almeno fino al momento in cui questi ultimi cominciano a minacciare la sua gente. Con un tutt’altro che consolatorio epilogo.

Da collezione!

Francesco Lomuscio


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