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Alice nella città

#AliceNellaCittà Herself: la costruzione di un sogno

Herself di Phyllida Lloyd, scritto e interpretato da Clare Dunne, denuncia la mancanza di aiuto ai senza tetto e la violenza domestica.

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Herself , presentato ad Alice nella città e nella Selezione Ufficiale della Festa del cinema di Roma, è il nuovo film di Pphylida Lloyd.

Herself è prodotto da BBC Films, BFI, Element Pictures, Merman Films, Screen Ireland. Distribuito da Bim Distribuzione. Interpretato da Clare Dunne, Harriet Walter, Conleth Hill, Ericka Roe, Cathy Belton, Rebecca O’Mara.

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La Trama

Dopo tanto tempo, Sandra trova finalmente il coraggio di fuggire con le sue due figlie da un marito violento. In lotta contro una società che sembra non poterla proteggere e con l’obiettivo di creare un ambiente accogliente per le bambine, decide di costruire da sola una casa tutta per loro. Durante l’impresa troverà la forza di ricostruire la sua vita e riscoprirà se stessa, anche grazie all’appoggio di un gruppo di persone disposte ad aiutarla.

Scritto da Clare Dunne e Malcolm Campbell, Herself è una storia di denuncia. Quella della violenza domestica subita da Sandra e quella della mancanza di case comunali in Irlanda.

Clare Dunne, attrice protagonista di Herself, interpreta una madre e una donna che mette al primo posto il benessere delle proprie figlie. Dopo aver subito l’ennesima aggressione dal marito, trova il coraggio di lasciarlo. Costretta a vivere con i sussidi del comune e aiutata da un’associazione femminista, Sandra abita in un albergo con le figlie Emma e Molly. Lontane dagli affetti, ogni giorno le tre si alzano all’alba per poter arrivare alla scuola. Lasciate le bambine alle cure delle maestre, Sandra si reca nei diversi luoghi dove lavora come donna delle pulizie. Tra dolori fisici post aggressione e tensione psicologica, la donna comprende che il bisogno delle sue figlie,stanche della situazione, sia una casa tutta loro.

Herself: la storia di un sogno

Herself è la storia di un sogno. Quello di una madre di vedere la felicità negli occhi delle proprie figlie. Sandra, fragile ai ricordi degli abusi sorridi, si fa forza davanti nella quotidianità, si adopera con costanza e determinazione. Scontratasi con la burocrazia e con gli inutili sostentamenti del governo alle persone senza fissa dimora, decide di realizzare un sogno: costruire una casa.

“Perchè non ha smesso?”

Voluto fortemente da Clare Dunne, Herself è recitato da un gruppo di attori intelligenti che sanno mettere la giusta emotività nel racconto che viene fatto.
Basandosi su una sceneggiatura solida, che con fermezza porta avanti il tema dell’abuso, legandosi alla condizione psicologica che determina sia in chi lo ha subito che in chi lo ha solo visto, Herslef spiazza lo spettatore ponendo una delle domande che poco si sentono nelle denunce di violenza.
“Perchè non ha smesso?” chiederà Sandra a giudice e all’ex marito, all’apice del tormento emotivo. Perchè si chiede alle vittime e non al carnefice?

La casa di Sandra

E così, costruendo la casa, arricchendosi di persone che credono nel suo sogno e nella sua nuova famiglia al femminile, Sandra mette se stessa nella sua nuova casa. Il luogo del benessere delle sue figlie e della sua tranquillità.

Ho incontrato Clare Dunne per la prima volta quando stavo cercando gli attori per Giulio Cesare, all’inizio del mio progetto su Shakespeare al femminile. Clare è venuta per il ruolo di Porzia. Non dimenticherò mai il suo provino: fu incredibile vedere un’attrice che è completamente se stessa, che colma il divario tra sé stessa e il suo personaggio. Ho accettato di dirigere il film solo a condizione che ci fosse lei nel ruolo di Sandra” afferma la regista.
Il rifugio di Sandra, la sue bambine, comprendono un microcosmo sano e raro, in cui l’orrore non è più minaccia e in cui si può continuare a sognare ancora, nonostante tutto.

 

 

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