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Giornate degli Autori #Venezia77 OASIS di Ivan Ikić. La vita, l’amore, la morte

Quello che il regista serbo Ivan Ikić ci racconta è il bisogno universale, il diritto all'amore che tutti noi abbiamo, e lo fa attraverso un vero e proprio triangolo amoroso tra ragazzi con bisogni speciali. Con un bisogno speciale più grande di tutti.

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Oasis di Ivan Ikić

In concorso alle Giornate degli Autori, la cui giuria è presieduta dal regista israeliano Nadav Lapid, sezione parallela della Mostra del Cinema di #Venezia77, Oasis del regista serbo Ivan Ikić è la storia di un triangolo amoroso all’interno di una struttura per persone con bisogni speciali.

Oasis di Ivan Ikić, la recensione. Vita, amore, morte

Oasis di Ivan Ikić

Se c’è una cosa che le storie, tutte storie, provano a raccontare è proprio  l’intreccio tra vita, amore, morte.

Un triangolo turbolento, tormentato, che si autoalimenta di gelosie, bisogno di amare, di essere amati, e di spingersi oltre per vivere insieme esperienze al limite dove il rischio diventa il collante per rinsaldare la storia.

Peccato che a volte certi gesti sfuggano al controllo e portino a conseguenze inevitabili.

Quello che Ivan Ikić ci racconta è il bisogno universale, un diritto all’amore che tutti abbiamo e lo fa attraverso un vero e proprio triangolo amoroso tra ragazzi con bisogni speciali. Con un bisogno speciale più grande di tutti.

All’inizio confonde e frastorna ma senza le sovrastrutture che avrebbero fuori, Robert e Marjia, pur lontani riescono a ritrovarsi grazie al loro istinto.

Dragana è sempre molto attiva e intraprendente.

Marjia si rivela impetuosa e violenta.

Robert è quello che compie un arco di trasformazione. Dopo che l’abbiamo visto impassibile per tutto il film, quando ritrova Marjia i suoi occhi non possono fare a meno di esprimere la gioia e l’angoscia per tutto il tempo che le è mancata.

Oasis di Ivan Ikić: la trama e i personaggi

L’introverso Robert e la dinamica Dragana sono due giovani con bisogni speciali, che vivono all’interno di una struttura il cui personale se ne prende cura, coinvolgendoli nelle normali attività quotidiane.

E tenendoli nascosti e lontani dalla società.

Quando Marjia, chiusa e silenziosa, arriva nella residenza tra i tre s’innesca un rapporto molto vorticoso. Dragana e Marjia diventano presto amiche, ma Marjia si affeziona anche a Robert, ricambiata.

Il doppio tradimento vissuto da Dragana la porta a cercare di allontanare i due attraverso piccole menzogne e un gesto estremo da cui Marjia e Robert escono quasi illesi.

Diventato morboso e pericoloso il loro rapporto viene ostacolato in tutti i modi, affiancando la giovane e assertiva Branka a Robert, per fargli dimenticare Marjia.

I due riescono comunque a ritrovarsi per viversi il loro amore, a modo loro (forse) per l’ultima volta.

Lo stile da documentaristico

La storia prende spunto proprio da un evento reale a cui Ikic aveva assistito mentre era all’interno di una residenza per persone con bisogni speciali per girare un documentario.

La storia melodrammatica di un triangolo amoroso spinto al limite dell’estremo diventa così un lungometraggio di finzione, pur mantenendo lo stile documentaristico, soprattutto nel modo in cui la telecamera indugia su ogni piccolissimo gesto.

Abbandonati da tutti, senza nessuna prospettiva di vita, condannati a un’esistenza di nascosto dalla società, (…) le emozioni dei protagonisti esplodono e si soffermano su una linea sottile tra Amore e Morte, minacciando, in ogni momento, che tutto finisca in tragedia.

La lentezza del film rende proprio quel senso di tragedia che sembra incombere in ogni momento.

Il film è stato girato in una vera struttura e con attori non professionisti e residenti della casa, per i quali Ikic ha riadattato la sceneggiatura.

Oasis infatti preserva l’autenticità grazie al fatto che gli attori hanno messo in scena una storia che già avevano vissuto nella vita reale, senza forzarli a situazioni troppo lontane dalla loro esperienza.

E questa autenticità arriva in pieno allo spettatore.

Oasis di Ivan Ikić, il trailer

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Oasis (Oaza)

  • Anno: 2020
  • Durata: 122'
  • Genere: Drammatico, Psicologico
  • Nazionalita: Serbia, Slovenia, Paesi Bassi, Francia, Bosnia ed Erzegovina
  • Regia: Ivan Ikić