Con Mainstream Gia Coppola, 33 anni, un nonno che si chiama Francis Ford, una zia che si chiama Sofia, è a Venezia77 (dove aveva presentato nel 2013 Palo Alto) con il suo secondo film. La nipotina del grande regista, cresciuta nel Cinema, non poteva non sviluppare un interesse per questo mondo di cui fa parte da sempre.
E’ in concorso ad Orizzonti con Mainstream, un film applaudito ieri alla premiere. A Venezia presente la regista e la sua protagonista Maya Thurman (Stranger Things, Piccole donne, Human Capital), figlia di Uma e di Ethan Hawk, mentre in collegamento c’è Nat Wolff ( Colpa delle stelle); assente il protagonista Andrew Garfield (The amazing Spider man) :
“Ho voluto raccontare una storia immersa nella cultura della mia generazione e dei ventenni di oggi, la manipolazione, l’influenza dei social. Ho cominciato ad esplorare quel mondo e confesso che ero piena di pregiudizi che via via sono svaniti. Con questo racconto ho provato ad entrare in quella che è la dimensione culturale del nostro tempo ma ci tengo a dire che non ci sono giudizi. Eravamo io e il mio cast pronti a detestare queste persone, ma poi li abbiamo solo rappresentati“.
Al centro c’è Instagram, Youtube, TikTok, i video che ipnotizzano i ragazzi di oggi, orientano il loro modo di essere, di vestire, di truccarsi, fanno di vuote personalità degli idoli social. La vita si racchiude nei cuori e nei like, nelle emoji, in una vera “dittatura dello smartphone”. Non serve se non vali davvero, quello che conta è l’apparenza. E’ la dittatura, ci piaccia o no, della social media generation, di influencer buoni a tutto, pronti a darti le dritte su come cucinare, come vestirti, come giocare, che musica ascoltare.
Ê così che sei nel “Mainstream”, nel pensiero dominante, nell’opinione che conta.
Maya Thurman
Mainstream trama:
Frankie, una ragazza sui vent’anni, vive oltre Hollywood Boulevard. La giovane sta cercando di capire chi vuole essere. Con il pensiero della morte del padre che ancora non la abbandona, Frankie è consapevole di voler fare qualcosa di significativo, ma non sa in che modo. In un mondo che ruota attorno alla soddisfazione e al narcisismo, è difficile non fare confronti e non cadere preda della disperazione. Intrappolata, insieme al suo migliore amico Jake, nel lavoro di barista in un cabaret di quartiere, Frankie mette in discussione ciò cui la gente oggi attribuisce realmente valore. E quando avrà una serie di discussioni epocali con il misterioso Link, Frankie troverà l’ispirazione per filmarlo e mettere in rete le sue invettive contro il conformismo. Con l’aiuto di Jake, questo improbabile gruppo di outsider otterrà la fama su internet. Tuttavia è difficile conservare la lucidità quando la pressione aumenta e nuovi personaggi, come il manager Mark, iniziano a spingere affinché le entrate diventino più cospicue. A complicare ulteriormente le cose, Frankie e Link iniziano a essere sentimentalmente coinvolti. Frankie resta a guardare mentre Link diventa la personificazione di tutto quello che un tempo condannava.
Sarà solo quando Link umilierà pubblicamente una giovane fan, Isabel, e Jake abbandonerà la squadra, che Frankie inizierà a chiedersi se anche lei non stia diventando il mostro che ha contribuito a creare.
Una storia d’amore con qualcuno che non vuole bene a sé stesso, ambientata sullo sfondo della nuova cultura emergente del mondo d’oggi.
Attraverso Mainstream volevo raccontare una storia incentrata sui social media e sull’effetto nefasto che esercitano sulla psiche umana.
afferma Coppola. “Mi affascina il modo in cui questa nuova forma di connessione genera narcisismo e insicurezza in modo unico e profondo. Che si tratti di un personaggio famoso o di un caro amico, la maggior parte degli utenti dei social media ritrae falsamente gli aspetti della propria vita. Queste bugie innocenti danno vita a un senso di inadeguatezza di massa. Se pensiamo che ogni persona agisce in qualitaà di PR di sé stessa, diventa difficile distinguere il vero dal falso. C’è da chiedersi se esisteremmo in assenza di un pubblico intento a osservare. Mainstream è un racconto ammonitore che ispira le persone a voler essere uniche invece di aderire all’incessante indottrinamento a cui ci sottoponiamo.
“Molte scene sono state girate senza preavviso: gli influencer che partecipano al film sono autentici e non sapevano cosa stavamo per fare. Il bello è che loro si ritengono degli attori”.
La manipolazione è il linguaggio con cui entriamo in connessione, ma il protagonista nel momento in cui la combatte ne è vittima. “Non trovo che vi sia uno speciale pericolo, essere influenzati è accaduto anche in altre epoche”, ha detto Gia Coppola sottolineando di “voler non condannare nessuno” ma di essersi “messa nei panni – idealmente con la sua protagonista Frankie – di chi ha 20 anni e vuole stare nel mondo”.
Produzione: Automatik (Fred Berger) American Zoetrope (Michael Musante, Gia Coppola), Artemis (Siena Oberman), Assemble (Jack Heller), Tugawood (Enrico Saraiva, Francisco Rebelo de Andrade, Alan Terpins), Andrew Garfield, Zac Weinstein