Quante sono le serie tv di Quentin Tarantino a cui ha collaborato, che ha diretto o interpretato?
Che oggi il mondo della serialità tv sia il rifugio degli autori non è un segreto per nessuno: solo le grandi produzioni televisive danno possibilità di sviluppare un racconto ad ampissimo respiro, senza (o quasi) restrizioni produttive e garantendo la massima visibilità bypassando l’imbuto soffocante della distribuzione in sala. È anche per questo che non ha stupito più di tanto l’annuncio di Quentin Tarantino di qualche giorno fa, quando si è detto particolarmente ansioso di approdare sul piccolo schermo con una serie tutta sua, Bounty Law, che fin dal titolo si riallaccia ad una delle sue grandi passioni mai nascoste, il western. A suo dire, saranno cinque episodi di mezz’ora ciascuno, ma è sempre lui che calma i bollenti spiriti dei fan ammettendo che non entrerà niente in produzione prima di un anno e mezzo.
Certo è che però se gli irriducibili del grande autore di Knoxville non riuscissero ad aspettare, potrebbero andare alla riscoperta di due piccole curiosità nascoste: perché non tutti sanno che il buon Quentin è già stato dietro la macchina da presa in tv, e per ben due volte, con C.S.I. e E.R., mica fuffa.
SEPOLTO VIVO!
Per la Scena Del Criminedi New York (ricordiamo, uno dei più grandi successi seriali di tutti i tempi, caposcuola per molti, che generò anche ben tre spin-off) Tarantino fu chiamato a firmare il doppio episodio di chiusura della quinta stagione: siamo nel 2005, quindi, e C.S.I. è una delle griffe più importanti del momento, serial seguitissimo e costruito abilmente -almeno per le prime sei stagioni- con grandi interpreti, grandissime sceneggiature e ampio dispiego di mezzi.
Grave Danger (il titolo di questo season finale) è in realtà un doppio episodio, lungo quindi 90’ quasi come un film: e racconta di come uno dei personaggi principali della serie, Nick Stokes, venga sepolto vivo da un serial killer, nonché della folle corsa della squadra capeggiata da Gil Grissom per salvarlo prima che soffochi. Non siamo ai livelli del futuro Djangoma quasi.
Ma il regista di Pulp Fiction è rispettoso ed ossequioso della materia che tratta: l’episodio non ha infatti la struttura del lungometraggio, ma si assesta sui binari codificati delle serie tv. È quindi forse questa la cosa più curiosa dell’episodio: il fatto che l’indomabile Quentin si sia adeguato in tutto e per tutto alla scrittura del piccolo schermo, con i suoi tempi e i suoi meccanismi, rinunciando ad ogni tarantinismo se non fosse per veloci strizzatine d’occhio a Leone, a Billy Wilder, e a qualche veloce dialogo tipicamente apparentemente sconclusionato
MATERNITA’ D’URGENZA
Molto più risalente l’altra capatina di Tarantino in tv, precisamente risalente al 1995 e alla serie E.R., anche questa all’epoca della sua messa in onda un best seller anticipatore della moda serial che impazza oggi, ispirata a Crichton, e forse ingiustamente e troppo presto dimenticato.
La serie, trampolino di lancio per tipi come George Clooney, Julianna Margulies e Noah Wyle, era ancora alla prima stagione, ma il regista era già esploso con il suo Pulp Fiction di appena un anno prima: e senza timore di smentita si può dire che, sebbene più acerba in tanti passaggi, Motherood(episodio 1×15 di E.R.- Medici In Prima Linea) è molto più godibile ed equilibrato nella struttura rispetto a Grave Danger.
La trama di E.R. MEDICI IN PRIMA LINEA guidata da Tarantino
La sorella di Susan partorisce la sua bambina, mentre Ross decide di lasciare Diane. Al dott. Carter invece è offerta la possibilità di proseguire il suo tirocinio in pronto soccorso. Considerando la tipicità della serie a livello tecnico, più che in C.S.I. Tarantino dà sfoggio dei suoi virtuosismi con la mdp: esibendo un bel po’ di sangue ma raccontando molto bene una storia che alterna vita e morte.
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