Visibilmente emozionata, gli occhiali bianchi che la contraddistinguono, ironica come sempre. Lina Wertmüller si è divertita e ha intrattenuto il pubblico con la sua verve: “Non chiamiamolo Oscar, diamogli un nome femminile: Anna“, e ancora la regista di Pasqualino Settebellezze, 91 anni, evidentemente superstiziosa, sul palco con sua figlia Maria Zulima Job, ha più volte fatto le corna a Isabella Rossellini, accorsa sul palco con Sophia Loren in abito viola.
A consegnare il riconoscimento alla prima donna che nel ’76 fu candidata per l’Oscar alla regia, le registe Greta Gerwig e Jane Campion. “Ti trovo benissimo“, le ha detto la Loren: “Sono qui per te per salutarti, era tempo che ci vedessimo“. Così l’edizione dei Governors Awards dell’Academy, all’Hollywood and Highland Center di Los Angeles (Usa), ha visto l’Italia protagonista. Un filmato ha ripercorso i tanti anni di lavoro dell’ex assistente di Federico Fellini, la sua lunga filmografia fatta di opere graffianti e controcorrenti come Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972); Film d’amore e d’anarchia – Ovvero stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza… (1973); Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974) e Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada (1983). Tra i premiati il regista David Lynch e gli attori Geena Davis e Wes Studi.