Ricordate la Nina Kiri che aveva affiancato Alanna LeVierge in Let her out di Cody Calahan, horror datato 2016 che ha affondato nel genere la tematica della cosiddetta “sindrome del gemello scomparso”?
La ritroviamo in The heretics, inedito cinematografico che, diretto nel 2017 dal canadese Chad Archibald cui si deve lo shockante Bite, Koch Media provvede a rendere disponibile su supporto blu-ray italiano in una limited edition inserita in slipcase cartonato e facente parte della sua collana Midnight Factory, dedicata al cinema di paura.
Un inedito cinematografico il cui incipit si svolge all’interno di un incubo per tirare immediatamente in ballo la protagonista Gloria Farrow (la Kiri, appunto), vittima di una traumatica esperienza consumatasi cinque anni prima, quando, in abiti bianchi e con i volti nascosti dietro maschere in legno e ossa, i membri di una setta attuarono una cerimonia occulta dagli esiti tragici (evento che appare quasi come un rimando al suicidio di massa realmente attuato nel 1978 a Jonestown).
Un’esperienza da cui ha cominciato a riprendersi grazie alla vicinanza della fidanzata Joan e della madre Ruth, ovvero Jorja Cadence e Nina Richmond, ma che, a quanto pare, aveva rappresentato, in realtà, soltanto la prima fase di un piano decisamente più insidioso.
Infatti, facciamo giusto in tempo a conoscere Gloria, che poi finisce quasi subito rapita dallo sfigurato Thomas interpretato dal Ry Barrett di Antisocial, che dice di volerla aiutare e con il quale finisce per instaurare un complicato rapporto tra sequestrata e carnefice; man mano che il suo corpo comincia lentamente a mutare, parallelamente al manifestarsi di un evidente decadimento fisico.
Perché Archibald non si limita a raccontare banalmente una storia di sette sataniche, ma tende in maniera chiara a miscelare più tipologie di trame appartenenti al genere per concretizzare una quasi ora e mezza di visione sulla cui genesi racconta: “Per quanto riguarda The heretics, ho sempre avuto una posizione forte sulla religione organizzata e ho sempre pensato cosa sarebbe successo se qualche culto (o chiesa) fosse riuscito a dimostrare di avere ragione. E da qui è nato il concept del film, che inizialmente era un po’ diverso da come è stato poi realizzato, perché verteva sull’idea di uno squilibrato convinto di essere in contatto con Dio, il quale gli ordinava di sequestrare una ragazza per trasformarla in un angelo”.
E, efficacemente supportato sia dall’ottima fotografia per mano di Jeff Maher che da effetti speciali capaci di trasmettere l’adeguata sensazione di ribrezzo, camuffa a dovere la pochezza di budget per confezionare una vicenda che coinvolge nella giusta maniera attraverso il suo lento incedere, approdando ad un finale a scatole cinesi trasudante risvolti inaspettati.
Mentre una certa venatura soprannaturale si lascia avvertire di continuo sotto l’epidermide (termine più che giusto) del tutto, fino ad esplodere in maniera decisiva nella conclusione.
Con un booklet incluso nella confezione e il trailer nella sezione del disco riservata ai contenuti extra.