Martin Eden, film di Pietro Marcello del 2019, è un adattamento tutto italiano dell’omonimo romanzo di Jack London.
Acclamato da pubblico e critica, il film è stato recentemente rilanciato su Raiplay. Vi basterà iscrivervi gratuitamente per vederlo.
Martin Eden – la trama
Martin Eden è un giovane marinaio di umile origini che vive tra la nave ed i vicoli della città. Una mattina, richiamato da delle urla, salva il giovane Arturo da un pestaggio, il ragazzo per ringraziarlo lo invita ad un pranzo con la famiglia. Martin conosce la borghesia, la vita agiata e la bella Elena di cui si innamora.
Interpretato da Luca Marinelli, Martin Eden è un film particolare, un romanzo sul grande schermo, una lunga storia di formazione in cui, alternate alle sequenze del presente ve ne sono altre del passato, ovvero del Martin prima che a 11 anni diventasse un marinaio.
Lo stile di regia
Diapositive o cartoline colorate, le sequenze del Martin Eden bambino sono fondamentali per capire il carattere del personaggio odierno. Dapprima affascinato dal mondo borghese in cui vive Elena, Martin si convince di dover studiare per apparire ed essere intelligente come la bella ragazza di cui si è invaghito. Per questo arriverà a compromessi con la sua natura di persona umile. Determinato a riuscire nell’impresa, affronta i rischi degli esami scolastici ma, una volta bocciato, inizia a studiare da solo, comprando libri che cambieranno per sempre la sua persona. Nel cuore della città, nella varietà di personaggi e luoghi, il marinaio trova gli ‘strumenti’ con cui studiare. Mosso da una costante sete di sapere, Martin diventa un appassionato lettore. Quasi dimenticando il fine iniziale per cui si era mosso, matura in sé una coscienza culturale capendo di voler diventare uno scrittore.
Arte e lotta sociale
Pietro Marcello ci mostra l’ambizione culturale propria dell’essere umano. Non solo come una rivalsa sociale ma soprattutto come identificazione personale. Martin Eden combatte per la sua emancipazione culturale e matura un senso di appartenenza alla realtà tale da non vergognarsene. In lui nasce l’esigenza di raccontarla nei suoi scritti con cruda verità. È proprio quest’ultima a determinare il suo avvicinamento al mondo del socialismo, del giornalismo e degli intellettuali di cui scopre indirettamente di fare parte. Si allontana per forza dal mondo borghese a cui aspirava. Senza dimenticare le proprie origini, Martin Eden diviene strumento per capire la natura umana, il senso di appartenenza alla terra, l’amore per il lavoro e l’ambizione delle passioni. Le sequenze girate all’esterno, nelle campagne, al mare o nelle case di Martin, sono piene di luce. Come se Marcello volesse indicare che è nella natura che l’uomo trova veramente se stesso. Nel film non sono presenti orpelli non necessari, c’è tutto quello che occorre per descrivere l’essere umano.
Corpo e anima
Marinelli nel ruolo di Martin Eden è stata la scelta giusta. L’attore padroneggia il suo ruolo con notevole presenza fisica: zoppo, pieno di cicatrici, L’attore si cimenta nel trasportare la sua fisicità tra vicoli in cui è amalgamato alla perfezione. Il personaggio è suo, Marinelli vi è sparito dentro. La vicenda si dipana un lungo percorso narrativo. Osserviamo un vecchio Martin Eden, arrabbiato e sciupato dalla vita che dice di aver vissuto intensamente.
Divorato dal successo, affermato come scrittore ed intellettuale, la passione giovanile sembra essersi trasformata in insoddisfazione, ostentata con il rifiuto della felicità. Dimostrando un’eccezionale espressione e intensità nello sguardo e nel volto, Marinelli offre un’eccellente prestazione. Assistiamo a indimenticabili sequenze, come in un film di Elio Petri in cui Gian Maria Volontè era vessato dalle ingiustizie della realtà.