Giovane e bella (Jeune et Jolie), un film del 2013 scritto e diretto da François Ozon che tratta il tema della prostituzione minorile. Il regista ha dichiarato in un’intervista del Novembre 2013 di aver avuto intenzione di fare un film sul disagio adolescenziale e di essersi consultato per questo con diversi poliziotti della minorile di Parigi. La storia si sviluppa in quattro capitoli, a loro volta corrispondenti alle quattro stagioni e scanditi da quattro canzoni di Françoise Hardy: L’amour d’un garçon (1963), A quoi ça sert (1968), Première rencontre (1973), Je suis moi (1974). Presentato in anteprima e in concorso il 16 Maggio al Festival di Cannes 2013, è stato distribuito nelle sale cinematografiche francesi il 21 Agosto 2013, mentre in Italia è uscito il 7 Novembre. Con Marine Vacth, Géraldine Pailhas, Frédéric Pierrot, Fantin Ravat, Johan Leysen.
Sinossi
Il racconto della formazione di una diciassettenne francese – dalla comparsa del desiderio sessuale alla sua prima volta, dall’esplorazione dell’amore alla ricerca di un’identità propria – si sviluppa attraverso il corso di quattro stagioni e quattro canzoni.
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“Quello che mi piaceva era prendere gli appuntamenti. Chattare con loro su internet. Parlare al telefono, ascoltare le loro voci. Immaginare cose e poi andare, scoprire l’hotel, non sapere con chi sarei andata a letto. Era come un gioco” racconta Isabel, diciassette anni e bellissima. È lei la protagonista di Giovane e Bella, quattordicesima pellicola firmata da François Ozon, di cui è autore e regista. Dopo il pluripremiato Nella casa, s’impegna nuovamente nella scansione dell’universo adolescenziale.
Ozon attraversa un anno della vita di Isabel, suddividendolo in quattro stagioni che rappresentano i punti di vista degli altrettanti personaggi che ruotano intorno alla ragazza. La storia è quella di un adolescente dispatica, che cerca di crescere alla stessa velocità del suo corpo. Una giovane introversa, di famiglia agiata. La prima esperienza sessuale, all’inizio del film, ci fa immediatamente entrare nella sua psicologia. La sua dispatia la porterà a prostituirsi, nella ricerca di un’emotività che non vive. Quando il suo segreto verrà scoperto, Isabel si troverà a dover affrontare se stessa e il suo disagio.
Davvero tanti complimenti al casting del film, oltre che a monsieur Ozon per la scelta degli attori, ad iniziare da Marine Vacth, splendida, perfetta nella parte di Isabel, fino al cameo di Charlotte Rampling, che interpreta la moglie di un cliente affezionato della ragazza. Nella scena che vede protagoniste le due attrici, e che nel film rappresenta il turning point, è affascinante la forte vicinanza delle due donne: la Vacth sembra incarnare la Rampling da giovane.
Il regista ha scelto di sottolineare i quattro momenti del diciassettesimo anno di vita della protagonista con dei brani di Francoise Hardy, le sue canzoni rappresentano l’essenza dell’amore adolescenziale, un amore infelice e romantico; Ozon utilizza i brani come punteggiatura, come una sospensione, accentuando la crudezza dell’adolescenza di oggi.
Francois Ozon ha voluto cogliere la fragilità e la bellezza dell’adolescenza, questa necessità l’ha portato a girare una scena nel liceo che frequenta la protagonista. Isabel recita insieme ad altri compagni di classe la poesia “A diciasett’anni non si può esser seri” di Rimbaud; nella scena, oltre agli attori, recitano alcuni studenti veri del liceo Henri IV, a cui il regista ha chiesto di analizzare la poesia con il loro docente e ha girato la scena senza scriverla, come in un documentario.