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Milena Canonero: 4 costumi per 4 premi Oscar

I 4 costumi che hanno fatto vincere i 4 Oscar a Milena Canonero. Vediamoli insieme …

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Con 4 Oscar vinti su 9 nomination ottenute, Milena Canonero è una fra le migliori costumiste cinematografiche e teatrali esistenti. Orgoglio dell’Italia e nostra rappresentante trionfatrice all’87esima edizione degli Oscar, la Canonero (nata a Torino il 1° gennaio 1946), ha studiato Storia e Arte del Costume a Genova, per poi trasferirsi a Londra, dove da subito ha iniziato a lavorare con importanti personalità del cinema e del teatro.

L’incontro con Kubrick sul set di 2001 Odissea nello Spazio, è stato cruciale per la nostra costumista: con lui ha lavorato ai costumi di Arancia Meccanica (1971), realizzando la famosissima bombetta con bastone indossata da Malcolm McDowell e diventata il simbolo di una generazione, e proprio con lui è arrivata al primo premio Oscar, grazie ai sontuosi abiti settecenteschi e alle parrucche d’epoca minuziosamente studiate e perfette nel dar forma ai tableaux vivants messi in scena in Barry Lyndon (1976).

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Solo qualche anno dopo, nel 1982, vince il secondo Oscar grazie ai costumi che Hugh Hudson le commissiona per il suo Momenti di Gloria, storia di due atleti ambientata negli anni ’20. Riportando in vita l’abbigliamento sportivo, dal gusto decisamente retrò, che andava di moda in quegli anni (siamo alle Olimpiadi di Parigi del 1924), con estrema cura del particolare per tessuti e colori, Milena influenzò notevolmente le collezioni dei primi anni ’80 e fu fonte continua di ispirazione per Ralph Lauren che la prese a modello anche quando creò le divise ufficiali del Team USA per le recenti Olimpiadi.

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Negli anni successivi, verrà nominata agli Oscar altre 5 volte, per film come La mia Africa (Sidney Pollack, 1985), Dick Tracy (Warren Beatty, 1990), Tucker – Un uomo e il suo sogno (Francis Ford Coppola, 1988), Titus (Julie Taymor, 1999) e L’intrigo della collana (Charles Shyer, 2001). Dovrà aspettare il 2007 per ricevere il terzo Oscar della sua carriera, che arriva per Marie Antoinette e per i costumi sfarzosi che sanno coniugare la sontuosità di Versailles con uno stile pop e più moderno, come richiesto espressamente dalla regista Sofia Coppola.

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E con Wes Anderson quest’anno si aggiudica il suo quarto riconoscimento, grazie agli abiti coloratissimi e vivaci realizzati per Grand Budapest Hotel, coi quali la costumista tocca i più alti livelli stilistici della sua carriera. In quasi 50 anni di lavoro, sono stati tanti i registi che si sono affidati a lei per la creazione degli abiti dei loro personaggi, da Kubrick ai Coppola, da Polanski a Anderson: solo con lui, per esempio, ha lavorato ad altri due film, Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004) e Il treno per il Darjeeling (2007).

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