Europictures è lieta di annunciare l’uscita italiana di Vita privata, il nuovo film della regista francese Rebecca Zlotowski. L’opera ha debuttato in anteprima mondiale al Festival di Cannes ed ha partecipato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Gran Public. Il film segna il ritorno di Jodie Foster al cinema francese dopo vent’anni da Una lunga domenica di passioni (Jean-Pierre Jeunet, 2004). Vita Privata sarà distribuito nelle sale italiane da Europictures dall’11 dicembre.
‘Vita Privata‘: l’inconscio profondo
Quando la celebre psichiatra Lilian Steiner (Jodie Foster) scopre la morte improvvisa di una sua paziente, la tranquillità borghese della sua vita viene scossa dalle fondamenta. Convinta che non si tratti di suicidio, Lilian si lascia trascinare – anche grazie all’inatteso ritorno dell’ex marito (Daniel Auteuil) – in un’indagine che diventa presto una discesa nel proprio inconscio. Tra tensione psicologica e ironia malinconica, Vita privata si muove con eleganza tra thriller psicologico e commedia sentimentale, indagando i confini fragili tra responsabilità, desiderio e senso di colpa.
Nel cast straordinario, oltre Daniel Auteuil, anche Virginie Efira, Mathieu Amalric, Vincent Lacoste, Luàna Bajrami e Noam Morgensztern.
La regista
Per Rebecca Zlotowski, una delle voci più raffinate del nuovo cinema francese (Planetarium, I figli degli altri), Vita privata, girato a Parigi e tra le coste normanne, è “una riflessione sul limite tra la vita intima e quella pubblica, tra ciò che mostriamo e ciò che nascondiamo, dove la psicanalisi diventa una forma di indagine interiore e anche di messa in scena”.
Jodie Foster definisce il suo ruolo nel film come “uno dei più ricchi e intellettualmente stimolanti della mia carriera. […] È un film molto giocoso, intellettualmente ricco e tuttavia divertente. Infatti, non si prende troppo sul serio. Proprio come Rebecca, che è intellettualmente
molto forte – ha studiato molto, letto molti libri – ma che sa anche ridere facilmente di se stessa. Ama quell’umorismo autoironico! E poi c’è la sua identità ebraica molto forte, che le permette di abbracciare, con umorismo, una sorta di disperazione primordiale e cruda.”.