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‘La domenica muoiono più persone’, ovvero come affrontare il lutto

Lo sfavillante esordio dell’argentino Iair Said in una delicata commedia agrodolce sull’elaborazione del lutto, sul disagio esistenziale generazionale e sul senso della famiglia

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la domenica muoiono più persone

Arriva nelle sale, dal 19 giugno, La domenica muoiono più persone (Los domingos mueren más personas), il primo film diretto dall’attore e direttore del casting argentino Iair Said. In questa commedia agrodolce, co-prodotta dall’Argentina, dall’Italia e dalla Spagna e distribuita da Fandango, recita lo stesso Said, accompagnato da un elegante cast tutto al femminile, composto da Rita Cortese, Juliana Gattas e Antonia Zegers. Dopo la première mondiale nella sezione ACID del Festival di Cannes 2024, il film ha girato per numerosi festival europei e sudamericani ed è adesso pronto per arrivare agli occhi del pubblico italiano.

Di cosa parla La domenica muoiono più persone?

David (Iair Said), un trentenne sovrappeso, omosessuale e con una forte paura del volo, rientra controvoglia nella sua Argentina natia per partecipare al funerale di suo zio, per poi scoprire che la madre Dora (Rita Cortese) ha deciso di staccare la spina a Bernardo, il padre che giace da tempo in coma. Oscillando tra passato e presente, David riallaccerà i rapporti con sua madre e la sua famiglia, vagando attraverso Buenos Aires per placare la sua ansia generazionale tra lezioni di guida, cure mediche e improvvisando improbabili approcci verso qualsiasi uomo gli mostri un po’ di attenzione.

Come (non) si affrontano le proprie paure

Cosa succede quando le persone ‘normali’, non le persone fuori dal comune, muoiono? […] Cosa succede a quelli di noi che rimangono qui sulla Terra coi morti ricordati soltanto da noi? Quanto costa trascinare questo dolore?

La domenica muoiono più persone, su dichiarazione dello stesso regista, nasce da queste domande, allo stesso tempo semplici e complesse. Il costo di un lutto non è per nulla indifferente. Parliamo di un peso emotivo che non è affatto semplice da gestire. E il discorso si complica ulteriormente quando il lutto non è ancora avvenuto, ma appare ormai inevitabile. È questo il caso della famiglia di David, interpretato da un nevrotico e impacciato Iair Said, e del capofamiglia Bernardo, caduto ormai da tempo in un coma irreversibile. David accusa i suoi parenti, rivisti al funerale dello zio, di fare le condoglianze in preparazione della morte del padre. Un sentimento forse infondato, ma di sicuro specchio di paure che non sono state ancora affrontate.

Uno dei motori narrativi del film è la visita di David al padre Bernardo. O meglio, lo è il continuo protrarre questa visita per i più disparati motivi. Il motivo è semplice: incontrare il padre nello stato comatoso in cui si trova vorrebbe dire per David trovarsi faccia a faccia con l’imminente morte del padre, con il concetto stesso di caducità della vita e con tutte le sue paure. Con la morte del padre, arriverà anche la fine del matrimonio dei suoi genitori, un elemento di armonia, tranquillità e stabilità. Quella stessa stabilità che David, perso nella sua confusione esistenziale generazionale tipica dei millennials persegue senza ottenere alcun risultato, alimentando un profondo senso di incertezza e di solitudine.

Ritrovarsi in famiglia, tra gioie e dolori

David però non è solo. Forse se ne è dimenticato dopo il lungo periodo trascorso in Italia per un master, ma al suo fianco c’è sempre la famiglia, con tutti i pregi e i difetti del caso. Una delle cose migliori della sceneggiatura di Iair Said è proprio quella di rappresentare alla perfezione quei momenti di ritrovo famigliare, fra battute, discussioni e tanto affetto. Più si osserva questa famiglia, da spettatore, più ci si sente partecipi nelle loro vicende, sentendone il profondo calore, sia nei momenti di gioia che nei momenti di dolore. Ciò avviene anche grazie alle ottime interpretazioni degli attori e delle attrici e alla convincente chimica che si crea tra di loro, scena dopo scena.

Questi momenti in famiglia, inoltre, sono utili per capire come il lutto non abbia solamente un enorme costo emotivo, ma anche un consistente costo economico. La famiglia protagonista di La domenica muoiono più persone, come afferma lo stesso regista, è una famiglia di persone comuni, appartenente alla classe media della società argentina, che tendenzialmente vive bene, ma che deve fare i conti con l’enorme spesa economica che un funerale comporta. Pur con un tocco di leggerezza, il film riesce quindi a portare sullo schermo la condizione di una classe media che non se la cava male, ma che si trova costretta a più riprese a trovare degli stratagemmi per risparmiare sul risparmiabile.

L’arma tagliente dell’imbarazzo, tra ironia e maliconia

Con questo film Iair Said si conferma un regista promettente. Ancora leggermente acerbo  – com’è naturale per chi è agli esordi -mostra però già un tocco cinematografico delicato, agrodolce e personale. Alcuni hanno accostato il suo stile a quello di autori come Woody Allen o Pedro Almodóvar: influenze senz’altro presenti, ma che convivono con un’impronta molto più vicina alla sensibilità del mumblecore. Il film si inserisce infatti con coerenza nella scia del movimento indipendente americano rappresentato da registi come Joe Swanberg, Lynn Shelton e i fratelli Jay e Mark Duplass. Una corrente ancora vitale, percepibile qui nel tremolio costante della macchina a mano, in quell’occhio incerto ma attento rivolto ai piccoli eventi quotidiani che il grande cinema mainstream tende a ignorare.

La cifra mumblecore emerge anche nella gestione dei dialoghi saturi di imbarazzo che Iair Said riesce a trasformare in un’arma affilata, capace di essere al tempo stesso ironica e malinconica. Ironica, perché è impossibile non sorridere davanti a quelle dinamiche tanto assurde quanto familiari; malinconica, perché con il tempo diventa chiaro che dietro quell’imbarazzo si nascondono paura, solitudine e un profondo disagio esistenziale.

La domenica muoiono più persone

  • Anno: 2023
  • Durata: 78 minuti
  • Distribuzione: Fandango
  • Genere: commedia, drammatico
  • Nazionalita: Argentina, Italia, Spagna
  • Regia: Iair Said
  • Data di uscita: 19-June-2025