Una doppia verità di Courtney Hunt: Keanu Reeves, dopo L’avvocato del diavolo, torna al legal thriller

Courtney Hunt dopo il successo di Frozen River (Oscar per la miglior sceneggiatura e per la miglior attrice non protagonista Melissa Leo) decide di cambiare genere e passa dal dramma realistico al legal – thriller con buoni risultati. Keanu Reeves torna in un’aula di tribunale dopo i tanti anni trascorsi da L’avvocato del diavolo al fianco di Al Pacino,  vestendo i panni di Richard Ramsey, un avvocato difensore disposto a tutto pur di proteggere il suo cliente. Nel cast anche Renee Zellweger nel ruolo della madre dell’imputato ed uno straordinario recensioein quello della vittima, marito fedifrago e violento.

Al buon cast si aggiunge l’ammirevole uso del montaggio, che sottolinea, per l’appunto, la doppia verità del titolo, con il contrasto tra quanto detto in aula e quanto accaduto veramente. La sceneggiatura di Rafael  Jackson  risente dell’ambiente claustrofobico nel quale è ambientato il tutto ma, a differenza di film dello stesso genere come ad esempio Il Cliente o L’uomo della pioggia, riesce a stupire lo spettatore solo nella fase finale del racconto, ricordando in questo Il buio oltre la siepe o La parola ai giurati.

Nonostante tutto, Una doppia verità rimane un film godibile, dove lo spettatore entra a far parte del gioco nello scoprire il colpevole, ma soprattutto nel capire quale sia la versione più giusta tra quelle proposte, oltre a cercare di indovinare chi mente tra i personaggi, in una mirandola di ambiguità che appassiona sempre.