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FESTIVAL DI CINEMA

I vincitori della 2a edizione di FISH&CHIPS FILM FESTIVAL

Domenica 22 gennaio si è conclusa la seconda edizione di FISH&CHIPS Film Festival, Festival Internazionale del Cinema Erotico e del Sessuale, con la serata di premiazione – alle 21.00 alla sala 3 del Cinema Massimo (Via Verdi 18, Torino) – durante la quale sono stati annunciati i film che si sono aggiudicati i premi Miglior Lungometraggio, Miglior Cortometraggio e Miglior Cortometraggio XXX

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Domenica 22 gennaio si è conclusa la seconda edizione di FISH&CHIPS Film Festival, Festival Internazionale del Cinema Erotico e del Sessuale, con la serata di premiazione – alle 21.00 alla sala 3 del Cinema Massimo (Via Verdi 18, Torino) – durante la quale sono stati annunciati i film che si sono aggiudicati i premi Miglior Lungometraggio, Miglior Cortometraggio e Miglior Cortometraggio XXX.

Il festival è stato inaugurato giovedì 19 gennaio con un tutto esaurito alla Sala 1 del Cinema Massimo, grazie al film d’animazione giapponese Belladonna of Sadness di Eiichi Yamamoto, e il bilancio generale del festival si conferma decisamente positivo grazie a un sensibile aumento delle presenze rispetto alla prima edizione, che ha portato il numero dei partecipanti a sfiorare quota 3.700.

Le proiezioni al Cinema Massimo hanno registrato oltre 1.800 spettatori, mentre gli incontri allo Spacenomore e al Laboratorio Quazza hanno richiamato circa 350 persone. Le mostre in programma hanno attirato circa 400 visitatori in occasione delle inaugurazioni di giovedì e durante il festival hanno continuato a vedere un vivace interesse da parte del pubblico, che ha portato loro un’affluenza di un migliaio di persone. Anche il Mushy Party – la festa ufficiale di FISH&CHIPS – ha avuto un notevole successo portando, tra ospiti e staff, oltre 500 affezionati del festival e curiosi.

Siamo estremamente contenti che la nostra proposta culturale sia stata accolta in modo ancora più caloroso quest’anno e che la partecipazione sia cresciuta“ dichiara Chiara Pellegrini, direttrice artistica di FISH&CHIPS “è un segnale molto positivo aver visto in sala e agli incontri così tanti giovani perchè sono proprio il target che cerchiamo, inoltre fa piacere vedere che anche le persone più anziane si sono approcciate con curiosità alla novità che gli proponiamo; un sintomo che FISH&CHIPS puà davvero essere interessante e utile per tutti. Speriamo ovviamente di crescere sempre più così da poter avere più ospiti al festival – registi ed esperti – così da favorire lo scambio di opinioni ed esperienze e far sì che la pluralità degli aspetti racchiusi nella sessulità possa diffondersi in modo ancora più arricchente“.

 I VINCITORI della 2a edizione di FISH&CHIPS FILM FESTIVAL

* concorso lunghi *

La giuria del Concorso Lungometraggi composta da Ayzad (esperto nel campo dell’eros insolito, scrittore e personal coach), Chiara Borroni(collaboratrice per la rivista Cineforum, selezionatrice del Torino Film Festival) e Silvia Magino (progettista in ambito sociale e culturale) assegna il

* Premio miglior lungometraggio (premio in denaro: 1.000 €)

League Of Exotic Dancers di Rama Rau (2015, Stati Uniti, 90′)

MOTIVAZIONE Per la sensibilità umana e il grande senso della narrazione con cui Rama Rau svolge la sua ricerca mettendo al centro del racconto figure femminili libere, capaci di difendere con orgoglio il proprio diritto all’identità personale. Politicamente necessario in questa epoca di sessismo e conflitto di genere, sagace, dolente e sfavillante di lustrini, una combinazione vincente. SINOSSI Piume, paillettes, fantasie sexy e coreografie provocanti: l’arte del burlesque è questo e molto altro. Ce lo dimostra la regista indiana Rama Rau, che ha incontrato le dive del palcoscenico che, dagli anni 60 fino a oggi, hanno vissuto luci e ombre, splendori e miserie, di un universo sfavillante che le considera ancora regine. Come Kitten Natividad, già attrice-feticcio, musa e amante di Russ Meyer.

* menzione speciale *

La giuria assegna una menzione speciale ai documentari CHURCHROAD di Robin Vogel (2014, Paesi Bassi, 54′) – per l’onestà con cui il regista si mette in gioco realizzando un ritratto in soggettiva di un mondo sotterraneo dove si incontrano desideri e corpi – e AUDAZ SE ELEVA di Mariano Torres, Lisandro Leiva (2016, Argentina, 107′) – per la pregevole ricerca su un tema misconosciuto che trova nell’autorevolezza e nella varietà dei testimoni la sua maggiore forza.

* concorso corti *

La giuria del Concorso Cortometraggi composta da Enrico Petrilli (sociologo del piacere), Rino Stefano Tagliafierro (regista e videoartista) e Cikiti Zeta (visual artist, pittrice e illustratrice) assegnano

* Premio miglior cortometraggio (premio in denaro: 300 € offerto da Gold Tattoo)

MEMORIES OF A MACHINE di Shailaja Padindala (2016, India, 10′)

MOTIVAZIONE Per la non convenzionalità di come sono stati affrontati più temi controversi. Per la capacità dell’attrice e della regista di mettere in scena l’intimità di una coppia in modo spontaneo, diretto e senza pregiudizi. SINOSSI Le confessioni di una ragazza indiana in camera da letto davanti ad una videocamera: la sua prima volta, il rapporto con il sesso e la femminilità in una società tradizionalista, descritti con disarmante e irresistibile schiettezza.

* menzione speciale *

TROUSER BAR di Kristen Bjorn (2016, Regno Unito, 20′). Per la strepitosa ricerca stilistica, l’ironia, il ritmo incalzante dato da una perfetta fusione di musica e immagini, un ridondante tripudio di velluti, parrucche e verghe marmoree.

* Premio miglior cortometraggio XXX (premio in denaro: 300 €)

HEIMAT XXX di Sebastian Dominic Auer (2016, Germania, 12′)

MOTIVAZIONE Per il trattamento contemporaneo delle immagini, l’accurata fotografia, l’esoterismo teutonico che esaltano la fusione tra corpi e natura. SINOSSI Un antico rituale pagano di fertilità e rinascita ci trasporta sulle montagne teutoniche al risvegliarsi della primavera: due creature dei boschi, barbute e tatuate, celebrano il ritorno della vita in un amplesso tra natura e contemporaneità.

* menzione speciale *

BREATHTAKING di Morgana Muses (2016, Australia, 17′). Per aver documentato in prima persona come la ricerca del piacere vada oltre i limiti del corpo. Per averci mostrato come naturalezza, fiducia e abbandono siano necessari per il raggiungimento di estasi inesplorate.

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