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DVD/Blu Ray

Goodnight Mommy di Severin Fiala e Veronika Franz in blu ray

Molto più di un mero film d’intrattenimento, Goodnight Mommy allude a questioni importanti, invitando lo spettatore a ripensare i rapporti di forza della relazione per eccellenza (madre-figlio) e soprattutto a meditare sulla funzione decisiva che ricopre nella formazione dell’immaginario il cinema (alias il volto della madre)

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Sinossi: Due giovani gemelli confinati in un’isolata casa di campagna aspettano il ritorno della madre dopo un’operazione di chirurgia plastica. Una volta tornata, con tutto il viso ricoperto di bende, nulla è più come prima. I bambini cominciano a dubitare dell’identità della madre, che vedono diventare sempre più minacciosa. Uno sguardo destabilizzante e onirico su una famiglia divisa, destinata a un fine tragica.

Recensione: In questo riuscito thriller degli esordienti Severin Fiala e Veronika Franz (rispettivamente nipote e moglie del noto filmaker Ulrich Seidl, in quest’occasione in veste di produttore) ciò che viene tematizzato è lo sguardo, nella fattispecie quello tra madre e bambino, laddove questa relazione si rivela, soprattutto in riferimento alla specularità, alla funzione-specchio del viso materno, decisiva, e, dunque, è tutto il dispositivo-cinema ad essere messo in questione, il suo ruolo suppletivo ‘genitoriale’, capace di costituire una riserva inesauribile per la formazione dell’immaginario dei soggetti che vi si interfacciano.

In Goodnight Mommy (il titolo originale tedesco è assai più evocativo: Io vedo, io vedo) le fasciature che ricoprono il volto della donna che i due gemelli stentano, dati gli inconsueti e bruschi comportamenti, a riconoscere come la propria madre, assolvono mirabilmente il compito di celare, come un velo, qualcosa d’osceno, nel senso di ‘troppo potente’, che dev’essere occultato, perché se si mostrasse pienamente rischierebbe di abbagliare la vista, un po’ come per chi volesse osservare direttamente il sole senza un’adeguata protezione. Torna repentinamente alla memoria, in questo senso, il meraviglioso incipit di Persona di Ingmar Bergman, in cui un fanciullo porge, avvolto da un bianco nero argenteo, la mano su uno schermo su cui appare, sebbene assai sfumato nei contorni, il volto di Liv Ulmann, una madre che non è riuscita ad assolvere il proprio compito, giacché durante una rappresentazione dell’Elettra viene colta da un improvviso attacco di mutismo, dal quale cercherà di guarire concedendosi una lunga vacanza in una villa sul mare, assistita da un’infermiera (Bibi Andersson), che poi scopriremo essere, probabilmente, una proiezione della protagonista. Abbastanza simile è il gioco delle apparenze cui assistiamo in Goodnight Mommy, visto che è proprio a partire dall’opacità del volto che prende corpo, nel senso che viene agita fino in fondo, la psicosi del ragazzino, che allucina creandosi un doppio, sviluppando una violenta reazione nei confronti della madre; quando cadono le bende che costituivano lo schermo protettivo, il delirio si realizza attraverso uno scoppio di inusitata violenza. Abile in tal senso è lo slittamento che gli autori operano dalla madre al bambino, e, quindi, retrospettivamente, lo spettatore viene convocato a ‘rivisitare’, attraverso un procedimento mnemonico, le sequenze viste in precedenza, che guadagnano una nuova visionaria valenza, e il trauma (non lo riveliamo per non rovinare la fruizione del film) trova alloggio, si fa prepotentemente spazio, fino ad incarnarsi in un immagine che acquista consistenza ontologica.

Severin Fiala e Veronika Franz spargono qua e là tanti altri indizi più grossolani (il gatto morente e poi messo nell’acquario, il disgustoso allevamento di mastodontiche blatte, il topo squartato pieni di vermi), dovendo comunque cercare, soprattutto nella prima parte del film, di intrattenere il pubblico, magari inquietandolo un po’, per preparalo allo svelamento che, successivamente, riposiziona lo sguardo, facendo spazio all’irruzione di un evento che provoca effetti dirompenti. Non a caso il film si conclude tra le fiamme, proprio come se quell’immagine liberata fosse talmente eccessiva da necessitare una distruzione che conceda una tregua. Molto più, dunque, di un mero film d’intrattenimento Goodnight Mommy allude a questioni importanti, invitando lo spettatore a ripensare i rapporti di forza della relazione per eccellenza (madre-figlio) e soprattutto a meditare sulla funzione decisiva che ricopre nella formazione dell’immaginario il cinema (alias il volto della madre).

Pubblicato da Movies Inspired e distribuito da Midnight Factory, Goodnight Mommy è disponibile in blu ray, in formato 2.39:1 (1920×1980 pixel, 24 frame al secondo) con audio in tedesco e in italiano (5.1 DTS-HD Mater Audio) e sottotitoli opzionabili. Nei contenuti extra: Making of, Scene tagliate, Trailer, Casting.

Luca Biscontini

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  • Anno: 2014
  • Durata: 96'
  • Distribuzione: Midnight Factory
  • Genere: Thriller
  • Nazionalita: Austria
  • Regia: Veronika Franz, Severin Fiala