Una terra grigia, spenta, colpita e distrutta rappresenta, graficamente, l’album di debutto della band sarda Logrind. Non potrebbe essere più attuale Overcome (titolo del lavoro) che punta a mettere in musica, in maniera abbastanza ambiziosa, delle storie di vita reale in cui l’universo appare sopraffatto dai mille problemi che lo affliggono. Titolo e artwork dimostrano subito la sensibilità di una band che non punta a farsi conoscere al grande pubblico con canzonette poco impegnative.
Overcome è un bel cocktail di rock anni 90-2000 in cui alternative, grunge e pop si mischiano e compenetrano perfettamente. Chi è stato adolescente in questo decennio potrà riconoscere le influenze di numerosi gruppi, dai Pearl Jam agli Ash, dai Blur ai Sonic Youth. Dieci brani che non brillano per originalità ma risultano piuttosto un compitino ben eseguito senza particolari note d’estro. Ciò non è però un difetto bensì una qualità. Una band emergente che al debutto cerchi di non strafare e provi nel modo migliore a rendere omaggio al proprio background musicale è cosa decisamente da apprezzare.
La sezione ritmica e i bellissimi assoli di chitarra sono il vero punto di forza dei Logrind, nonché la loro cifra stilistica in quanto puntellano tutti i brani. I testi sono ben scritti e la scelta di cantare in inglese rende il sound sicuramente più internazionale. Il singolo di lancio Waiting for your call potrebbe sicuramente passare in una qualsiasi emittente radiofonica inglese e/o statunitense, come anche If You Wanna Cry o Stand Tall.
Dall’inglese grind, verbo che significa lavorare sodo, i Logrind poggiano le loro basi per le prossime produzioni, senza dubbio un crescendo di qualità. Overcome è un buon debutto che che apre le porte ad un futuro duraturo, si spera, nel mondo della musica.
Albachiara Re
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