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Film da Vedere

Amore tossico di Claudio Caligari

Il film è datato 1983 ed alla regia vede Claudio Caligari

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Amore tossico è un film del 1983 diretto da Claudio Caligari. Tema centrale della pellicola è la dipendenza dall’eroina che afflisse molti giovani negli anni ottanta. Particolarità del film è quella di avere come attori protagonisti persone realmente eroinomani o che comunque avevano avuto un passato di tossicodipendenza.

Un gruppo di tossicodipendenti romani, tra cui Cesare, Enzo, Roberto detto Ciopper, Massimo, Capellone, Michela, Loredana, Debora e Teresa trascorrono la propria drammatica routine tra la spiaggia di Ostia e Roma (nel quartiere Centocelle) attraverso il consumo degli stupefacenti, i piccoli litigi, le rapine ed i furti commessi per procurarsi la dose quotidiana (ed i relativi guai con la polizia e la giustizia) e la fioca speranza di poter cambiare vita e di disintossicarsi. Attraverso uno sguardo che ricorda molto quello dell’Accattone pasoliniano e un taglio quasi documentaristico, la loro vita prosegue ripetitiva, senza un futuro apparente o un evento che possa porre termine – nel bene o nel male – alla loro drammatica situazione.

Come da tradizione neorealista, il cast è composto da attori non professionisti, di cui i componenti principali erano stati o erano allora tossicodipendenti. Questa situazione ha creato diversi problemi logistici riguardo alla reperibilità degli interpreti, visto che molti di loro durante la notte venivano arrestati per reati derivanti dalla loro situazione, e alle interpretazioni in sé, dato che talvolta venivano colti da improvvise crisi di astinenza proprio durante le riprese. Nelle ultime scene, ad esempio, la parte di Loredana viene interpretata da un’attrice diversa, come spiega lo stesso Caligari in un’intervista. La maggior parte dei personaggi del film hanno lo stesso nome degli attori che li interpretano, per avere maggiore spontaneità e naturalezza da parte degli interpreti. Uno dei protagonisti, Cesare Ferretti, riuscì a disintossicarsi dall’eroina ma morì di AIDS il 17 marzo del 1989. Anche un’altra attrice del film è morta a causa dell’AIDS nel 1991: Patrizia Vicinelli, che nel film interpreta una pittrice e che era in realtà una poetessa che aveva fatto parte del Gruppo 63. Michela Mioni, la protagonista femminile, ebbe dei guai giudiziari pochi mesi dopo l’uscita del film. Contrariamente a numerose voci che la dichiarano morta, è tuttora vivente. Loredana Ferrara, una delle interpreti principali del film, è morta il 22 settembre 1991. L’attore che interpreta Ciopper, Roberto Stani, in seguito collaborò a progetti teatrali con il CETEC (Centro Europeo Teatro e Carcere) durate il Roma Edge Festival. Fu attore anche nel progetto audiovisivo La Terra vista dalle nuvole: Sguardi su Pasolini, diretto da Francesco Crispino e Donatella Massimilla, che il CETEC realizzò con Cinema Avvenire. È morto il 15 luglio del 2011 per malaria (si trovava in Africa per sposarsi). L’attore Faliero Ballarin è il padre del rapper Inoki, ed è morto nell’estate del 2014.

Per le scene raffiguranti l’assunzione per via endovenosa delle sostanze, venivano usate o dell’acqua distillata (per simulare l’eroina bianca, come ad esempio nella scena dell’iniezione sul collo) o un farmaco epatoprotettore che aveva effetti benefici e depurativi sul sangue (per simulare il brown sugar), ma che ha causato anche alcune difficoltà interpretative. Per la scena dell’iniezione sul collo di Loredana fu usato un grosso specchio fuori campo, poiché lo specchietto che si vede nella scena è a favore di cinepresa e quindi non realmente utilizzabile dall’interprete. Le inquadrature ravvicinate degli occhi subito dopo le iniezioni di eroina sono una citazione del film L’uomo dal braccio d’oro (di Otto Preminger, 1955) nel quale si trovano sequenze identiche con protagonista un tossicomane che cerca di recuperare la sua vita, Frankie Machine, interpretato da Frank Sinatra. Lo sceneggiatore Guido Blumir è un sociologo considerato tra i massimi esperti italiani del problema degli stupefacenti, su cui ha scritto numerosi volumi. La scena della morte di Michela è stata girata davanti il monumento dedicato a Pier Paolo Pasolini, situato nel luogo in cui venne rinvenuto il cadavere del celebre regista, poeta e scrittore. Il realismo di questo film è evidente anche nel linguaggio che è spesso volgare e molto diretto sfociando anche in termini blasfemi come nella scena della rapina o in quella del pestaggio dell’uomo sulla cabriolet.  Il film fu presentato al Festival di Venezia dal regista Marco Ferreri.

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Amore tossico

  • Anno: 1983
  • Durata: 86'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Claudio Caligari