Nostalghia è un film di Andrej Tarkovskij del 1983. Vinse il Grand Prix du cinéma de création al festival del cinema di Cannes di quell’anno, ex æquo con L’Argent di Robert Bresson
Nostalghia è un film di Andrej Tarkovskij del 1983. Vinse il Grand Prix du cinéma de création al festival del cinema di Cannes di quell’anno, ex æquo con L’Argent di Robert Bresson.
Gortčakov è un poeta sovietico in viaggio in Italia per studiare la vita di un compositore russo del XVIII secolo.
La “nostalgia” da cui deriva il titolo è quella del poeta espatriato, ma anche quella dei vari personaggi che cercano di superare la propria alienazione spirituale e ricucire la propria separazione fisica dalle altre persone. Nel film troviamo delle immagini memorabili del paesaggio toscano e sabino: la suggestiva Abbazia di San Galgano, l’incantevole Bagno Vignoni, la caratteristica Val d’Orcia, la misteriosa cripta di Abbadia San Salvatore sul Monte Amiata e la chiesa allagata di Santa Maria in San Vittorino a Cittaducale.
Andrej Gorciakov è uno scrittore russo in viaggio in Italia, il paese in cui, un tempo, visse un musicista del Settecento suo connazionale, di cui egli sta ora scrivendo la biografia. Gorciakov è accompagnato dalla traduttrice Eugenia: il lacerante ricordo della sua terra, della famiglia, della casa, della moglie in attesa, gli impedisce di cedere all’attraente ragazza. Costei gli dimostra un’attenzione costante, soddisfacendo ogni suo desiderio: lo porta a Monterchi, per vedere la “Madonna del parto” di Piero della Francesca (ma è solo la donna ad entrare nella cappella: Gorciakov confessa di essere “stanco di queste bellezze eccessive”); e a Bagno Vignoni, nei pressi della piscina che frequentò Santa Caterina. Prima di partire definitivamente alla volta di Roma perché ormai esasperata dal suo comportamento, Eugenia accompagna Gorciakov da Domenico, un laureato in matematica ch’è diventato il matto del paese. Domenico ha tenuto la propria famiglia segregata in casa per sette anni, in attesa della fine del mondo: ora vive assieme ad un cane, e la casa è fatiscente. Confessa di aver capito che “bisogna salvare tutti, il mondo”, e chiede a Gorciakov di attraversare la piscina con una candela accesa in mano: lui non lo può fare, appena va in acqua la gente, allarmata, corre a tirarlo fuori. Così, mentre Domenico, trasferitosi anche lui a Roma, arringa un gruppo di folli dall’alto della statua di Marc’Aurelio, Gorciakov torna a Bagno Vignoni per mantenere la promessa. Intanto, terminato il suo discorso, Domenico si dà fuoco e muore. La piscina è stata appena svuotata: Gorciakov la attraversa con circospezione, ma il vento spegne per due volte la fiammella della candela. Il terzo tentativo va a buon fine. Il cuore del protagonista, tuttavia, cede, e costui si accascia al suolo. L’ultima immagine ritrae Gorciakov nei pressi della sua amata dacia; questa sorge ora all’interno della chiesa di San Galgano.
Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers