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‘Fuoco Cammina Con Me’. Il prequel della serie cult ‘Twin Peaks’

Gli ultimi giorni di vita di Laura Palmer: l'allucinante viaggio verso gli inferi che ha sedotto un'intera generazione di appassionati di cinema

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loggia nera

Subito dopo Cuore Selvaggio, David Lynch torna nel mondo di Twin Peaks e realizza una delle sue opere più discusse, il prequel della serie: Fuoco Cammina Con Me.

laura palmer

Accoglienza e critica

Nel 1990 il mondo occidentale veniva letteralmente travolto dalla serie tv I Segreti di Twin Peaks. L’opera ottenne subito un enorme successo superando i confini del cinema e della televisione. Più che un successo mediatico, divenne un fenomeno culturale e di costume. La televisione rassicurante e semplice dell’epoca non aveva mai visto niente di così innovativo e disturbante, tanto che nemmeno la produzione si attendeva un tale successo e alla fine non seppe come gestirlo. Via via che le trenta puntate (otto per la prima stagione, ventidue per la seconda) venivano trasmesse, i contrasti tra David Lynch e la produzione si moltiplicavano. Ciò compromise la compattezza dell’opera che fu modificata nello sviluppo, divenne meno interessante, fino ad essere frettolosamente cancellata.

Fuoco Cammina Con Me uscì nel 1992, due anni dopo. Troppo presto per ricostruire un adeguato consenso: il grande pubblico non aveva ancora interiorizzato la serie e la critica era lontana dalla comprensione generale del regista. Il film, presentato ambiziosamente a Cannes, venne stroncato come incomprensibile, pretestuoso e frutto del capriccio di un artista. La storia sembrava chiusa.

Con il passare degli anni, David Lynch  diviene un autore completo, i successi si susseguono, il suo stile personale fa scuola e l’intera carriera del regista viene rivalutata completamente. Nel 2017, dopo una lavorazione di oltre quattro anni, esce una nuova serie di episodi, la terza, Twin Peaks: Il Ritorno. L’opera tanto attesa viene subito salutata con entusiasmo, dagli appassionati e dalla critica. I Cahiers du Cinéma, dopo un lungo dibattito, la eleggono addirittura come il film più bello dell’anno. A questo punto, anche Fuoco Cammina Con Me finalmente ottiene quella centralità nell’opera e nella poetica del regista che ha sempre meritato.

Fuoco Cammina Con Me e I Segreti di Twin Peaks

Fuoco Cammina Con Me può esistere senza I Segreti di Twin Peaks? La risposta è necessariamente no, soprattutto perché è impossibile avere la prova contraria. Effettivamente, chi non ha visto la serie, oltre a non assaporare il piacere della scoperta e dell’approfondimento delle molte storie e sotto-storie, può solo rischiare di perdersi in un intreccio pieno di allusioni, pagine e personaggi abbozzati.

Il film inizia un anno prima dei fatti con l’indagine sull’omicidio di un’altra ragazza, Teresa Banks. Siamo nel nord degli Stati Uniti al confine con il Canada, una linea opaca dove etica e legalità vacillano. L’FBI deve superare le resistenze della polizia locale e soprattutto deve lottare contro una serie di misteri metafisici che riguardano i suoi stessi uomini, come la sparizione dell’agente Jeffries (David Bowie).

Laura Palmer (Sheryl Lee) è una liceale pulita, educata e coccolata di giorno, ma di notte si trasforma e diventa una creatura che si concede droga, alcool, sesso come se non ci fosse alternativa. Il film racconta i suoi ultimi sette giorni di vita. La narrazione procede spedita, c’è poco spazio per l’approfondimento. Si riprende gran parte dei personaggi futuri e ne viene fuori una rassegna rassicurante per il conoscitore di Twin Peaks perché dà conferme e spiegazioni a molti piccoli segreti secondari dell’opera.

laura palmer nella loggia nera

La cornice

Laura Palmer alla fine del film muore, il suo corpo avvolto nella plastica scivola nel fiume, il suo spirito entra nella Loggia Nera. Chi la uccide e il motivo dell’omicidio sono già noti allo spettatore della serie. Si ripete con poche differenze la celebre sequenza della prima apparizione di Bob che ghigna (Frank Silva) inginocchiato ai piedi del letto di Laura. Si ricostruisce l’interno e si celebrano molti dei simboli scenici della serie. Il letto, lo specchio, le pale del ventilatore, il diario segreto e soprattutto la porta verso l’aldilà: la Loggia Nera appunto.

In camera di Laura è appeso un quadro in cui una porta mezza aperta collega una vecchia stanza con pavimento di legno a un luogo ignoto. In un’altra stanza, un quadro prima racconta di un angelo che accudisce alcuni bambini mentre sono a tavola, poi il quadro cambia, l’angelo scompare l’angelo e i bambini si ritrovano soli. Pittura diegetica. Non c’è da stupirsi. David Lynch maneggia con sicurezza la materia, egli è un pittore oltre che regista; le sue opere sono presenti in molti musei americani. Questi due dipinti sono messaggi chiari: c’è un luogo oltre la realtà, un luogo terribile e angoscioso dove il male personificato cattura e imprigiona i personaggi. Quel luogo è la Loggia Nera e quando gli angeli cessano di proteggere è impossibile salvarsi.

Fuoco Cammina Con Me rappresenta il passaggio tra i due mondi. È una cornice. E l’autore ci dice che quello che sta dentro è più profondo di quello che sta fuori.

David Lynch in Fuoco Cammina con me

Il destino ineluttabile di Laura, il fuoco che le cammina dentro

«Se adesso tu finissi alla deriva nello spazio pensi che ti fermeresti dopo un po’ o cadresti sempre più veloce?» chiede Donna (Moira Kelly), la migliore amica di Laura, e quest’ultima risponde:

«Sempre più veloce. Per qualche minuto non sentirei niente di niente. Alla fine però prenderei fuoco e arderei in eterno. E gli angeli non mi potrebbero aiutare perduti anche loro in un grande vortice.»

Fin dalle prime battute del film Laura Palmer ha ben chiaro il suo destino. Non è una comune adolescente viziata e insoddisfatta che fa uso di droghe per divagare e fa collezione di fidanzati per disprezzo degli altri. Laura è l’eroina di una tragedia che corre verso il suo crudele compimento.

A nulla valgono gli avvertimenti e i consigli che la circonderanno. Il bel James (James Marshall) prova a trattenerla fino a poche ore prima della morte: «ferisci sempre quelli che ami» le dice. E Laura, che lo ama davvero, sa che ha ragione ma non può più fermarsi, ormai si sente perduta. Giorni prima anche Donna aveva provato a fermarla affiancandola in una prima discesa agli inferi, ma invano. Laura aveva salvato l’amica e si era sacrificata al suo posto.

La Signora del ceppo (Catherine E Coulson) poi l’aveva ammonita con il suo linguaggio simbolico: «Gli esili rami dell’innocenza bruciano per primi, poi si leva il vento e allora tutto il bene che uno ha dentro è in pericolo». E infine Mike (Al Strobel), l’uomo con un braccio solo, il più autorevole e importante tra questi profeti prova disperatamente a bloccarla. In una scena frenetica Mike insegue con l’auto Laura mentre è in macchina con il padre, Leland Palmer (Ray Wise), e lo aggredisce verbalmente. Poi li costringe a fermarsi e urla alla ragazza che suo padre è in realtà Bob, la personificazione del male, la sua nemesi.

Le grida di fermarsi e di scappare. Ma niente da fare, ormai il fuoco cammina con lei. Il film scivola, il destino si compie e lo spettatore ricuce il filo con la serie.

bob

Lynch, la rosa blu e la verità inafferrabile

Nelle prime scene del film, sui titoli di testa, si vede una televisione annebbiata stile anni Ottanta che esplode. Il regista ci dice subito che quello che si sta per vedere scardina l’ordinario e il classico. Nei dieci minuti successivi David Lynch, attraverso il personaggio che interpreta cioè il capo dell’FBI Gordon Cole, orchestra un’altra dichiarazione di intenti.

Con un cellulare Gordon, gridando per coprire la sua sordità, chiama il suo migliore agente Desmond per assegnargli un nuovo caso. Ma il messaggio, anche se i due sono uno accanto all’altro, non è una semplice comunicazione verbale. Il messaggio viene trasmesso attraverso la performance di una ballerina che, senza aprire bocca, si pone davanti ai due, gesticola e mostra  dettagli del suo abito. Nessuno spettatore potrebbe mai capire quello che viene comunicato senza la traduzione degli agenti che conoscono quel linguaggio. Per esempio, mani in tasca vuol dire nascondere qualcosa e una cucitura sul vestito vuol dire droga.

Il regista si prende gioco dello spettatore? No, perché in ultima analisi nemmeno i suoi personaggi possono capire tutto. C’è un mistero ancora più profondo che nessuno può arrivare a comprendere. In questo scena l’enigma è la presenza di una rosa blu attaccata al vestito della ballerina. In tutto il film è quella sensazione di non arrivare mai a centrare il bersaglio.

Ecco, Fuoco Cammina Con Me, la serie completa Twin Peaks e l’intera opera di David Lynch sta tutta qui. Occorre farsi guidare e cercare di capire tutto quello che si può, consapevoli che la verità ultima rimarrà sempre inafferrabile.

Fuoco Cammina Con Me

  • Anno: 1993
  • Durata: 134'
  • Distribuzione: ABC
  • Genere: Thriller
  • Nazionalita: USA
  • Regia: David Lynch
  • Data di uscita: 03-June-1992