Presentato in concorso alla 75ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, Lo Schiaffo di Frédéric Hambalek ha conquistato pubblico e critica, ottenendo la Menzione speciale del Guild Film Prize. Dopo Berlino, il film ha proseguito il suo percorso internazionale con proiezioni al Tribeca Film Festival e al Chicago International Film Festival. Dal 27 novembre arriva finalmente nelle sale italiane, portando sul grande schermo una storia che unisce satira, surrealismo e introspezione psicologica.
Trovate qui la recensione del film.
Lo Schiaffo – La trama
Al centro della vicenda c’è Marielle, una bambina che, dopo aver ricevuto uno schiaffo, sviluppa misteriosi poteri telepatici. La sua nuova capacità diventa una lente implacabile che rivela bugie, ipocrisie e compromessi all’interno della sua famiglia. Nulla può più essere nascosto: ogni pensiero e ogni gesto vengono smascherati, trasformando la quotidianità in un terreno di verità ineludibile.
Dietro l’apparenza di una vita perfetta, Julia e Tobias nascondono tensioni e segreti che la loro figlia è destinata a portare alla luce. La coppia si ritrova intrappolata in un gioco di manipolazioni e recriminazioni, dove la sincerità diventa tanto necessaria quanto insopportabile. Hambalek mette in scena con ironia la fragilità dei rapporti familiari e il bisogno, spesso contraddittorio, di verità e finzione.
Tra umorismo nero e tensione psicologica
Il film si distingue per il suo equilibrio tra satira e dramma. Hambalek costruisce un racconto che alterna momenti di ironia pungente a situazioni di forte tensione emotiva, interrogando lo spettatore sul valore della trasparenza e sulla difficoltà di accettare la verità nelle relazioni più intime.
Lo Schiaffo non è soltanto la storia di una famiglia, ma un’indagine più ampia sulla natura dei legami e sulla crescita condivisa. La pellicola invita a riflettere sull’importanza della sincerità, pur riconoscendo quanto essa possa destabilizzare gli equilibri quotidiani. È un film che, con il suo linguaggio surreale e satirico, riesce a parlare a tutti, mettendo in discussione l’idea stessa di normalità.