Si avvicina la 37ª edizione del Trieste Film Festival 2025, il più importante evento italiano dedicato al cinema dell’Europa centro orientale, in programma a Trieste dal 16 al 24 gennaio. Come ogni anno, il festival offrirà una ricca selezione di film, documentari, cortometraggi, masterclass e incontri con i protagonisti del cinema europeo, dai grandi maestri ai nuovi talenti emergenti.
Un ponte culturale tra Est e Ovest
Nato nel 1989, alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, il Trieste Film Festival è da sempre un osservatorio privilegiato sulla società contemporanea, raccontata attraverso il linguaggio del cinema. L’edizione 2025 conferma questa vocazione, affrontando temi cruciali come migrazioni, disuguaglianze, diritti civili, questioni di genere e nazionalismi emergenti.
Il festival triestino continua così a essere un punto di incontro tra culture e identità plurali, offrendo una visione multietnica e dinamica della Nuova Europa, crocevia di storie, lingue e prospettive diverse.
37ª Trieste film festival: La Slovenia al centro della scena
Sarà la Slovenia il Paese protagonista dell’edizione 2025, con un focus dedicato alle cineaste dell’Europa centro orientale, curato da Nerina T. Kocjančič del Centro di Cinema Sloveno di Lubiana. Dopo Polonia, Georgia, Ucraina, Germania e Serbia, il Trieste Film Festival accende i riflettori sulle registe slovene, voci femminili capaci di esplorare con sensibilità e originalità le complessità del presente.
“Il cinema sloveno ha sempre avuto un ruolo fondamentale al Trieste Film Festival, offrendo una voce unica nel panorama dell’Europa centro orientale”, spiega Nicoletta Romeo, direttrice artistica del festival, recentemente nominata Amica del Cinema Sloveno. “Trieste è un vero e proprio hub culturale, un luogo di dialogo e di scambio per i cineasti di tutta la regione.”
Film e documentari sloveni in anteprima
Il programma 2025 presenta 13 lungometraggi (tra finzione e documentari) e 10 cortometraggi firmati da registe slovene, molte delle quali già affermate nei principali festival internazionali.
Tra i titoli più attesi:
-
Little Trouble Girls (Kaj ti je deklica / La ragazza del coro) di Urška Djukić, candidato ufficiale della Slovenia agli Oscar 2026 e distribuito in Italia da Tucker Film. Presentato alla Berlinale, racconta il risveglio della sensualità femminile e l’amicizia tra giovani donne.
-
Fantasy di Kukla, in anteprima italiana nel concorso lungometraggi dopo il debutto a Locarno, esplora il passaggio all’età adulta tra identità di genere e desiderio.
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Cent’anni di Maja Doroteja Prelog, presentato nel 2024 a Trieste e dedicato al viaggio di un sopravvissuto a una malattia terminale, tra amore e rinascita.
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Woman of God di Maja Prettner, acclamato al Torino Film Festival, ritrae con delicatezza la vita di una sacerdotessa luterana.
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Body (Telo) di Petra Seliškar, in premiere al Sarajevo Film Festival, racconta vent’anni nella vita di una donna che affronta una rara malattia autoimmune.
Non mancano opere cult come “Blind Spot” (Slepa pega) di Hanna Slak, “Installation of Love” di Maja Weiss, e “History of Love” (Zgodovina ljubezni) di Sonja Prosenc, vincitrice di una menzione speciale al Festival di Karlovy Vary 2018 e co-prodotta in Friuli da Nefertiti.
Cortometraggi e animazione d’autore
La sezione dedicata ai corti presenta titoli premiati nei più importanti festival europei, come:
-
Good Luck Orlo! di Sara Kern, in concorso a Venezia nel 2016;
-
Raj di Sonja Prosenc;
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Sisters (Sestre) di Kukla;
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Granny’s Sexual Life di Urška Djukić ed Émilie Pigeard, vincitore agli European Film Awards e ai César 2023 come Miglior Cortometraggio d’Animazione;
-
Steakhouse di Špela Čadež, premiato ad Annecy e Locarno, e candidato agli Oscar 2023 nella categoria animazione.
37ª Trieste Film Festival 2025: un ponte tra Italia e Slovenia
La 37ª edizione del Trieste Film Festival non è solo una celebrazione del cinema sloveno, ma anche un’occasione per rafforzare i legami culturali tra Italia e i Paesi dell’Europa centro orientale. Trieste si conferma così come capitale del dialogo cinematografico europeo, un luogo dove il cinema diventa strumento di confronto, crescita e libertà.
edizione del Trieste Film Festival 2025, il più importante evento italiano dedicato al cinema dell’Europa centro orientale, in programma a Trieste dal 16 al 24 gennaio. Come ogni anno, il festival offrirà una ricca selezione di film, documentari, cortometraggi, masterclass e incontri con i protagonisti del cinema europeo, dai grandi maestri ai nuovi talenti emergenti.
Un ponte culturale tra Est e Ovest
Nato nel 1989, alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, il Trieste Film Festival è da sempre un osservatorio privilegiato sulla società contemporanea, raccontata attraverso il linguaggio del cinema. L’edizione 2025 conferma questa vocazione, affrontando temi cruciali come migrazioni, disuguaglianze, diritti civili, questioni di genere e nazionalismi emergenti.
Il festival triestino continua così a essere un punto di incontro tra culture e identità plurali, offrendo una visione multietnica e dinamica della Nuova Europa, crocevia di storie, lingue e prospettive diverse.
La Slovenia al centro della scena
Sarà la Slovenia il Paese protagonista dell’edizione 2025, con un focus dedicato alle cineaste dell’Europa centro orientale, curato da Nerina T. Kocjančič del Centro di Cinema Sloveno di Lubiana. Dopo Polonia, Georgia, Ucraina, Germania e Serbia, il Trieste Film Festival accende i riflettori sulle registe slovene, voci femminili capaci di esplorare con sensibilità e originalità le complessità del presente.
“Il cinema sloveno ha sempre avuto un ruolo fondamentale al Trieste Film Festival, offrendo una voce unica nel panorama dell’Europa centro orientale”, spiega Nicoletta Romeo, direttrice artistica del festival, recentemente nominata Amica del Cinema Sloveno. “Trieste è un vero e proprio hub culturale, un luogo di dialogo e di scambio per i cineasti di tutta la regione.”
Film e documentari sloveni in anteprima
Il programma 2025 presenta 13 lungometraggi (tra finzione e documentari) e 10 cortometraggi firmati da registe slovene, molte delle quali già affermate nei principali festival internazionali.
Tra i titoli più attesi:
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Little Trouble Girls (Kaj ti je deklica / La ragazza del coro) di Urška Djukić, candidato ufficiale della Slovenia agli Oscar 2026 e distribuito in Italia da Tucker Film. Presentato alla Berlinale, racconta il risveglio della sensualità femminile e l’amicizia tra giovani donne.
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Fantasy di Kukla, in anteprima italiana nel concorso lungometraggi dopo il debutto a Locarno, esplora il passaggio all’età adulta tra identità di genere e desiderio.
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Cent’anni di Maja Doroteja Prelog, presentato nel 2024 a Trieste e dedicato al viaggio di un sopravvissuto a una malattia terminale, tra amore e rinascita.
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Woman of God di Maja Prettner, acclamato al Torino Film Festival, ritrae con delicatezza la vita di una sacerdotessa luterana.
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Body (Telo) di Petra Seliškar, in premiere al Sarajevo Film Festival, racconta vent’anni nella vita di una donna che affronta una rara malattia autoimmune.
Non mancano opere cult come “Blind Spot” (Slepa pega) di Hanna Slak, “Installation of Love” di Maja Weiss, e “History of Love” (Zgodovina ljubezni) di Sonja Prosenc, vincitrice di una menzione speciale al Festival di Karlovy Vary 2018 e co-prodotta in Friuli da Nefertiti.
Cortometraggi e animazione d’autore
La sezione dedicata ai corti presenta titoli premiati nei più importanti festival europei, come:
-
Good Luck Orlo! di Sara Kern, in concorso a Venezia nel 2016;
-
Raj di Sonja Prosenc;
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Sisters (Sestre) di Kukla;
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Granny’s Sexual Life di Urška Djukić ed Émilie Pigeard, vincitore agli European Film Awards e ai César 2023 come Miglior Cortometraggio d’Animazione;
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Steakhouse di Špela Čadež, premiato ad Annecy e Locarno, e candidato agli Oscar 2023 nella categoria animazione.
37ª Trieste Film Festival 2025: un ponte tra Italia e Slovenia
La 37ª edizione del Trieste Film Festival non è solo una celebrazione del cinema sloveno, ma anche un’occasione per rafforzare i legami culturali tra Italia e i Paesi dell’Europa centro orientale. Trieste si conferma così come capitale del dialogo cinematografico europeo, un luogo dove il cinema diventa strumento di confronto, crescita e libertà.