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‘La rivincita delle bionde’ è molto più di una commedia leggera

Come Elle Woods ha insegnato a una generazione che l’intelligenza non ha un colore di capelli.

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“Mai giudicare un libro dalla copertina”, si dice. E forse dovremmo aggiungere: “mai sottovalutare una bionda”.

È proprio questo il messaggio che emerge da La rivincita delle bionde (Legally Blonde), film del 2001 diretto da Robert Luketic e interpretato da una brillante Reese Witherspoon.
Considerato oggi un vero e proprio cult dei primi anni Duemila, il film ha mantenuto negli anni una fanbase solida, tanto da generare un sequel nel 2006, uno spin-off nel 2009 e una serie prequel prodotta per Amazon Prime Video di imminente uscita.

La rivincita delle bionde

A una prima visione, La rivincita delle bionde può sembrare la classica commedia leggera tipica del periodo, inserendosi in quel filone di commedie adolescenziali leggere come Clueless o Mean Girls, ma con il passare del tempo ha assunto un significato più profondo, divenendo un piccolo simbolo di emancipazione femminile e di ribaltamento degli stereotipi.

Ancora oggi il film risulta sorprendentemente godibile: la sceneggiatura è brillante, con battute e scene che colpiscono dall’inizio alla fine, il ritmo è sostenuto e la regia, pur essendo quella di un esordiente come Luketic, si dimostra sicura e funzionale all’opera. Il cast funziona perfettamente, in primis Reese Witherspoon, che con il personaggio di Elle Woods firma una delle interpretazioni più iconiche della sua carriera.

Gli anni 2000

Per comprendere appieno il valore del film, è utile contestualizzarlo nel suo periodo storico: il 2001, l’inizio del nuovo millennio, in un momento di forte distacco dal passato, in cui cominciavano a emergere nuove percezioni sulla figura femminile nella società.
Rivisto oggi, Elle Woods appare come un personaggio ancora più attuale, specialmente alla luce del movimento #MeToo e delle lotte contemporanee per l’uguaglianza di genere. Elle è una donna che si ribella ai pregiudizi della società maschilista e agli stereotipi di classe, affermando la propria intelligenza e determinazione senza rinunciare alla propria identità.

Un altro aspetto interessante è la sua apparente ingenuità: quella che in molti scambiano per superficialità si rivela invece una forma di autenticità e lucidità che le permette di comprendere i casi meglio dei suoi colleghi.
Inoltre, Elle Woods si dimostra una maestra nella comunicazione: sa come attirare l’attenzione, sa usare la propria immagine e il proprio carisma per ottenere ciò che vuole. In un certo senso, potremmo considerarla una precursora delle influencer moderne, una figura che ha saputo trasformare la propria personalità in forza e potere.

Da stereotipo a cult movie

Tutto questo spiega perché La rivincita delle bionde abbia guadagnato nel tempo lo status di cult. È uno di quei film che, dietro la leggerezza della commedia, nasconde un messaggio forte e ancora oggi estremamente attuale: non è l’apparenza a definire il valore di una persona.

Riguardarlo oggi fa sorridere, ma anche riflettere su quanto la società abbia ancora bisogno di film capaci di unire ironia e intelligenza, per ricordarci che la leggerezza può essere una forma di forza. Come la nostra protagonista.

La rivincita delle bionde (Legally blonde)

  • Anno: 2001
  • Durata: 93'
  • Distribuzione: 20 Century Fox
  • Genere: commedia
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Robert Luketic
  • Data di uscita: 08-March-2002