Linea d'Ombra Film Festival

‘Retirement Plan’: Un silenzioso inventario degli avanzi della vita

John Kelly riflette sull’ultimo tempo della vita

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In soli sette minuti, Retirement Plan raggiunge ciò che molti film inseguono per ore: il senso della fragilità del tempo e il dolore silenzioso che deriva dal confrontarsi con il proprio orizzonte.

Diretto da John Kelly e doppiato da Domhnall Gleeson, il cortometraggio animato distilla la dolceamara transizione dal lavoro alla libertà, tracciando il momento in cui la routine lascia il posto alla riflessione.

La tenera narrazione di Gleeson accompagna il ritmo emotivo del film mentre Ray, un neo-pensionato, cataloga tutte le cose che ha intenzione di fare nel suo nuovo tempo. La sua lista – in parte pratica, in parte malinconica – scorre dal banale (“pulire la posta in arrivo”) al sognante (“andare in parapendio”), rivelando un uomo che cerca di conciliare ambizione e mortalità. La regia di Kelly trasforma questo inventario in qualcosa di elegiaco: una meditazione non solo su cosa fare dopo, ma su ciò che è già sfuggito.

Minimalismo come architettura emotiva

Visivamente, Retirement Plan prospera sulla moderazione. L’animazione pulita di Kelly evita ogni eccesso, abbracciando invece la semplicità come specchio della vita interiore di Ray. Ogni gesto, scelta cromatica e transizione appare misurato, deliberato nella sua sobrietà. La sobrietà delle immagini amplifica la sfumata interpretazione vocale di Gleeson, la cui cadenza irlandese bilancia umorismo ed esitazione, creando un ritratto che risulta al tempo stesso profondamente personale e universalmente familiare.

In un’intervista, Kelly ha descritto l’animazione come “un cavallo di Troia per sottotesti più profondi”, e questa filosofia è evidente qui. Sotto la palette di colori tenui e la narrazione modesta si cela un’esplorazione dell’ansia esistenziale: la paura che una vita trascorsa a lavorare possa lasciare troppo poco spazio per vivere. Il ritmo del film – delicato, incalzante e introspettivo – evoca la trama del pensiero stesso: come sogniamo, temporeggiamo, rivediamo e speriamo.

L’arte della riflessione: un film di spicco del festival

In concorso al festival italiano Linea d’Ombra, Retirement Plan si distingue tra i cortometraggi contemporanei per la sua chiarezza emotiva e la sua maestria. Il festival, noto per promuovere opere che fondono innovazione visiva e intuizione umana, offre il contesto perfetto per la riflessione di Kelly su tempo, lavoro e eredità.

La sua selezione sottolinea la rilevanza internazionale della tesi silenziosa del film: che la riflessione, per quanto personale, risuoni oltre i confini e le generazioni.

Finali ed echi

Mentre Retirement Plan si svolge con la calma di un sogno ad occhi aperti, il suo impatto permane a lungo dopo l’ultimo fotogramma. Parla dell’universalità della lista delle cose da fare – quell’infinito catalogo di desideri e rinvii – e del paradosso della pensione stessa: la promessa di libertà offuscata dalla consapevolezza della finitezza.

Kelly, co-autore con Tara Lawall, trasforma quello che avrebbe potuto essere un leggero schizzo di un personaggio in qualcosa di delicatamente profondo: un’elegia travestita da monologo, una confessione nascosta nella calma.

In definitiva, Retirement Plan non riguarda tanto ciò che Ray farà dopo, quanto ciò che finalmente vede quando si ferma: che i piccoli compiti della vita, per quanto incompiuti, sono sempre stati sufficienti.

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