Scott Pilgrim vs. the World è un film che riesce a far parlare di sé in positivo, nonostante l’insuccesso al botteghino. Il film di Edgar Wright – talentuoso regista inglese, prossimamente al cinema con The Running Man – su un budget di 85 milioni di dollari, ha incassato poco più di 47 milioni. Il film, tratto dal fumetto di Bryan Lee O’Malley, è diventato un cult grazie alla bravura del suo regista che è riuscito a unire il cinema con il mondo del fumetto e dei videogames.
Chi è Scott Pilgrim?
Scott Pilgrim (Michael Cera), ventiduenne canadese, bassista del gruppo Sex Bob-omb, intraprende una relazione con una liceale nonostante le avversità mostrate dai suoi amici e da sua sorella. Una sera, durante una festa, incontra Ramona Flowers (Mary Elizabeth Winstead), la ragazza dai capelli tinti, apparsa precedentemente nel sogno di Scott, che lo fa innamorare.
Pilgrim inizia a uscire con Ramona, senza porre fine alla relazione con la liceale, trovandosi in una situazione di felicità e spensieratezza. Tuttavia, mentre sta vivendo la vita perfetta, si trova di fronte a un problema che mai imaginava. Se vuole fidanzarsi con Ramona, deve prima affrontare i suoi sette ex fidanzati malvagi.

Il combattimento per crescere: un coming of age movie
Scott Pilgrim è un personaggio che lotta contro le sue insicurezze, indeciso in amore, che deve ancora acquisire l’età matura. I combattimenti contro gli ex fidanzati di Ramona, insegnano al giovane ad andare avanti nella vita e crescere interiormente.
Scott Pilgrim è all’interno di un racconto costruito; i personaggi agiscono e assistono agli eventi come fosse una normalità. Il primo incontro che ha Pilgrim con l’ex di Ramona, una specie di pirata indiano, è accolto dal protagonista, e dagli altri personaggi, come fosse abitudine.
Scott Pilgrim combatte anche contro alcune celebrità. Tra gli amori di Ramona spicca anche l’attore Lucas Lee (Chris Evans), che Pilgrim affronta con diverse difficoltà a causa delle controfigure della star, una sequenza meta – cinematografica. Tra gli sfidanti di Pilgrim vi è anche Jason Schwartzman, che interpreta Gidon Gordon, l’avversario che più darà del filo da torcere.
Affrontare i sette ex di Ramona, per Pilgrim, significa fare i conti con quello che la vita pone davanti. Un giovane musicista insicuro sull’amore che inizialmente frequenta una liceale di 17 anni, perde la testa per una ragazza dai capelli colorati. Un film che rientra nei cosiddetti coming of age movies.

Un film generazionale
Edgar Wright, regista noto per la Trilogia del Cornetto e il film Baby Driver, regala al pubblico un cult generazionale. Un film che lo è diventato con il tempo, non nell’immediato. Wright ha realizzato una pellicola, a tratti, in stile videoclip. Con l’estetica dei fumetti, da cui proviene, e il linguaggio dei videogiochi, il film si impone per il suo postmodernismo.
Edgar Wright è un regista che, grazie alla sua creatività e bravura, riesce ad affermarsi come un vero autore. Si è dimostrato la scelta ideale per l’adattamento del fumetto di O’Malley: al di là del flop al botteghino, la sua regia e la sceneggiatura hanno reso il film un autentico cult. Un cult con un ritmo eccezionale, perfetto esteticamente, che emana pazzia. Un film che diverte e intrattiene con momenti action, come i film di Wright sanno fare.
Con la sua cultura indie, l’estetica fumettistica e i combattimenti di Pilgrim in modalità videogame, Edgar Wright dirige un film generazionale ma non nel senso classico del termine. Un film che non parla di ribellione o situazioni sociali, ma un film che riflette la cultura dei primi anni 2000, caratterizzata da videogiochi, da internet e concerti, con l’ausilio delle insicurezze giovanili.