fbpx
Connect with us

Taxidrivers Magazine

Consumismo, feticismo e pulsione di prevaricazione dell’alterità in “Ciao maschio” e nel “Casanova di Federico Fellini”

Economie odierne della libido nel segno della forma-merce e del sadismo nei due apologhi apocalittici di Ferreri e Fellini. Rubrica a cura di Francecsco Di Benedetto

Pubblicato

il

Ciao-Maschio-

Economie odierne della libido nel segno della forma-merce e del sadismo nei due apologhi apocalittici di Ferreri e Fellini.

Ciao maschio (1978) di Marco Ferreri e Il Casanova di Federico Fellini (1976).

Due film realizzati da due noti autori italiani a due anni di distanza l’uno dall’altro, che tendono a coniugare il tema del feticismo della cultura consumistica con quelli della fallocrazia e del sadismo dei rapporti umani.

In Ciao maschio, in particolare, la “pulsione di appropriazione” nei confronti dell’oggetto-merce viene colta quale paradigma culturale dell’odierna società dei consumi. E diventa pulsione di violenza carnale, motivo tematico che nel lungometraggio ricorre nell’iconografia fallica e primitiva dei grattacieli rigidi di Manhattan e del gigantesco King Kong abbandonato inerte sulla spiaggia di Long Island, nelle derive pulsionali del personaggio erotomane di Mastroianni, nello “stupro” e nelle violenze sessiste posti in apertura del film e nella sequenza pre-conclusiva in cui il protagonista ritrova la propria scimmietta grondante di sangue, dilaniata e fagocitata dai ratti della città. Il tutto inquadrato sullo sfondo evocativo e sintomatico di una metropoli (storico polo di diffusione delle merci e delle attrazioni industriali, e dunque centro di affermazione della cultura consumistica nel mondo) che, nella fattispecie, simbolizza anche il nucleo pulsante dell’economia capitalistica occidentale (il film è ambientato per l’appunto in un’allucinatoria city di New York).

Il Casanova di Federico Fellini

Nel Casanova di Federico Fellini il feticcio consumistico è dato invece dal comune e quotidiano spettacolo mediatico, pubblicitario e non, tendente alla pornografia: il film di Fellini ne sussume metalinguisticamente le dinamiche e i dispositivi performativi e lo descrive come un oggetto “fantasmatico”, che si propone ovverosia quale messa in scena della realizzazione e dell’appagamento di un desiderio: un desiderio narcisistico, perché si tratta di una cultura e di un apparato spettacolari che tendono a costruire “storie” di supremazia sessuale nelle quali si identifica e si proietta, a livello immaginario e ideale, certo consumatore mediale e televisivo maschile; un desiderio voyeuristico perché è una cultura spettacolare che espone il corpo della donna, oggetto di desiderio sempre da parte di una fetta rilevante di consumatori mediali di sesso maschile; e, infine, un desiderio anche demiurgico e totalitario di alterare e, in caso, di ispessire le forme naturali e gli attributi sessuali della donna, nel segno di una riconduzione totale del “femminile” alle istanze figurative dell’immaginario erotico del maschio[1].

Il primo referente dell’operazione segnatamente ironica di Fellini va dunque rintracciato nelle dinamiche interattive (perverse, schizoidi e maschilistiche) del “linguaggio” delle comunicazioni di massa (audio)visuali, mentre nel film di Ferreri, se di “realtà referenziale” si può parlare, essa va totalmente ascritta alla dimensione subconscia della “scena psichica” collettiva, propria di una cultura consumistica strutturalmente attraversata da pulsioni e tensioni regressive e primitive.

Francesco Di Benedetto



[1] Nel testo filmico di Fellini questi fantasmi maschilistici vengono esemplarmente ricondotti a due tipologie diverse di soggettività:

– quella del protagonista e narratore omodiegetico del lungometraggio, che, oramai anziano, ripercorre con gli strumenti decisamente mistificatori e deformanti della propria immaginazione memoriale le principali esperienze sessuali della sua vita;

– quella dello stesso enunciatore filmico felliniano che non rinuncia a sussumere e a sciorinare l’immaginario erotico del personaggio di Casanova, demistificandone al contempo, a un livello morale, cerebrale e umoristico-grottesco, la pietosa mediocrità.

 

Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers

Commenta