il regista iraniano Jafar Panahi, nominato al Busan International film festival come miglior regista asiatico dell’anno, ha espressamente richiesto all’Accademy Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS) di togliere alle commissioni governative il potere di decidere quali film possono concorrere all’oscar come miglior film internazionale.
Come riportato da Deadline, infatti, Panahi si è espresso il giorno dopo davanti al pubblico dopo che il CNC francese aveva annunciato la candidatura del suo film “It was Just An Accident”, vincitore della Palma d’Oro a Cannes, come rappresentante della Francia per la novantottesima edizione del premio. Anche se il film usa la lingua persiana, infatti, ha tutte le carte in regola per poter rappresentare la Francia.
D’altro canto la commissione iraniana non avrebbe quasi certamente dato il consenso di far gareggiare un film del genere. Si è deciso di virare, infatti, per “Cause of Death: Uknown di Ali Zarnegar, un titolo considerato privo di critiche verso il regime.
“Abbiamo un piccolo problema con la selezione internazionale dei film agli Oscar” dice così Panahi, che presenterà il suo film anche al festival di Busan, nella sezione “Gala presentations”. “Gli Oscar non hanno un programma specifico per noi. Quando giriamo un film, li possiamo mandare a qualsiasi festival internazionale del cinema senza nessun permesso. Riguardo gli Oscar, invece, c’è bisogno di un consenso specifico del nostro stesso governo.”
Sotto le regole dell’AMPAS, i migliori film internazionali vengono scelti da una commissione separata per ogni paese, portando a vari disguidi poiché le commissioni sono spesso legate ai governi autocrati e autoritari.
Panahi riporta un evento accaduto nel 2006 con un suo film “Offside”, di cui Sony aveva acquistato i diritti cercando di sostenerlo durante la sua candidatura nella categoria di migliori film internazionali. Il film, però, non ebbe possibilità di accedere poiché non vi fu il consenso da parte del governo iraniano di farlo partecipare.
Sottolineando che l’Iran non è certamente l’unico paese che soffre di questo problema Panahi ha aggiunto: “Penso che gli Oscar debbano trovare un modo per far sicché i cineasti non siano necessariamente legati ai propri governi di origine. Tutti i registi che sono indipendenti dovrebbero unirsi per fronteggiare il problema quando si vuole far candidare un proprio film senza ripercussioni.”
Esattamente un anno fa al festival di Busan, un altro produttore iraniano, Moahammad Rasoulof, che era presidente della giuria di quella edizione, aveva affrontato un problema simile. “The Seed Of The Sacred Fig”, film con cui ha vinto il premio della giuria, non venne scelto dalla commissione iraniana e finì per rappresentare la Germania.
Panahi, che partecipa al BIFF nonostante altre candidature tra Toronto e San Sebastian, (i quali mostreranno sempre lo stesso film) ha raccontato il suo lungo legame con il festival coreano, dove ha presentato una dozzina di opere a partire da “Il palloncino bianco” nel 1995.
“Ricordo bene le edizioni passate del festival, quando era ancora abbastanza piccolo e accessibile a chiunque” Ha detto, marcando inoltre, la sua amicizia con l’ormai scomparso Kim Jiseok, cofondatore del BIFF, e che era un grande fan del cinema iraniano
Il regista ha poi parlato della sua esperienza sotto il divieto ufficiale di girare film. Durante quegli anni, ha continuato a creare “nel cuore e nella mente”, arrivando perfino a travestirsi da tassista per la realizzazione di “Taxi”, uscito nel 2015, dove racconta le sfide sociali in Iran attraverso le voci dei passeggeri. “Prima della realizzazione, molti studenti venivano da me a lamentarsi del fatto che girare un film in Iran fosse arduo: Dopo aver visto il mio metodo abbastanza underground, hanno cambiato idea.”
Panahi ha infine parlato del suo co-sceneggiatore di “It Was Just An Accident”, il quale è un giornalista e attivista per i diritti umani, ha già trascorso oltre un quarto della vita in prigione durante i suoi quarant’anni a causa dei suoi progetti. Per spiegare il processo di creazione di un film in Iran, ha dichiarato: ” Dobbiamo mandare la sceneggiatura al ministero della cultura, che censurerà e aggiungerà parti a suo piacimento per renderlo pubblicabile. Se non si volesse sottoporsi a questo processo le conseguenze sono abbastanza ostiche.”
“It Was Just An Accident” uscirà nelle sale coreane il 1° ottobre, in contemporanea con la Francia, mentre negli Stati Uniti arriverà il 15 ottobre con la distribuzione di Neon.
Jafar Panahi in Italia per il Premio alla Carriera della Festa Del Cinema Di Roma