La serie animata Long Story Short è arrivata su Netflix il 22 agosto ed è già stata rinnovata per una seconda stagione. La presenza di Raphael Bob-Waksberg al timone di Long Story Short è una garanzia di qualità. Conosciuto per la sua capacità di esplorare temi complessi con ironia tagliente e profondità emotiva in BoJack Horseman, Bob-Waksberg vuole replicare il successo con questa nuova produzione. La sua firma è sinonimo di narrazione stratificata, uno sguardo disilluso ma empatico sulla condizione umana e una capacità unica di mescolare umorismo e malinconia.
‘Long Story Short’, le connessioni del tempo
La struttura narrativa di Long Story Short non è lineare. Infatti, segue i due fratelli e la sorella della famiglia Schwooper attraverso salti temporali che esplorano la loro crescita dall’infanzia all’età adulta e viceversa. Ogni episodio si muove tra passato, presente e futuro, costruendo un affresco familiare dinamico che tocca vittorie, delusioni, gioie e compromessi di più generazioni. Questo approccio ambizioso mira a unire il racconto intimista a quello corale, arricchito da un tocco di surrealismo e una sensibilità mai banale.
Il cast vocale e il team di produzione
Il progetto vanta un cast vocale di prim’ordine, con nomi noti come Lisa Edelstein, Paul Reiser, Ben Feldman, Abbi Jacobson, Max Greenfield, Angelique Cabral e Nicole Byer. Tra le guest star spiccano Dave Franco e Michaela Dietz, promettendo una narrazione sfaccettata e dialoghi brillanti. Oltre a Bob-Waksberg, il team creativo include Noel Bright e Steven A. Cohen come produttori esecutivi, Lisa Hanawalt (già collaboratrice di Bob-Waksberg e creatrice di “Tuca & Bertie”) che supervisiona la produzione e firma il design dei personaggi, e Jack Shih alla regia. Corey Campodonico e Alex Bulkley di ShadowMachine (lo studio dietro “BoJack Horseman”) completano la squadra, garantendo uno stile visivo originale e coerente.