Dopo aver conquistato gli Oscar con Nomadland e aver fatto un audace salto nell’universo Marvel con Eternals, Chloé Zhao torna a esplorare territori più intimi.
Il suo prossimo progetto, Hamnet, si preannuncia come un dramma in costume discretamente devastante che fonde la sensibilità naturalistica di Zhao con la grandiosità della narrazione storica.
Dal Verité al dramma in costume
Zhao si è fatta notare per la prima volta con film profondamente immersivi come Songs My Brother Taught Me e The Rider, in cui comunità emarginate hanno vissuto le loro storie con autenticità e verità vissuta. Con Hamnet, torna a una narrazione a misura d’uomo, questa volta sullo sfondo lussureggiante e malinconico dell’Inghilterra del XVI secolo.
Il film immagina le vite emotive di William e Agnes Shakespeare mentre affrontano il dolore per la perdita del figlio undicenne, offrendo una prospettiva toccante e immaginaria sulla storia.
Un cast stellare ancorato alle emozioni
A guidare il cast sono Jessie Buckley nei panni di Agnes Shakespeare e Paul Mescal in quelli dello stesso William. La coppia conferisce profondità e sfumature a ruoli che richiedono un delicato equilibrio tra dolore e silenziosa resilienza. Joe Alwyn ed Emily Watson completano il cast, assicurando ulteriormente che lo stile intimo e incentrato sulla persona di Zhao non si perda tra i costumi d’epoca e i vasti paesaggi.
Il pubblico che ha assistito alle prime proiezioni riferisce che il film colpisce al cuore come un fulmine a ciel sereno.
Creare il mondo di Hamnet
Il direttore della fotografia Łukasz Żal (The Zone of Interest) collabora con Zhao per creare immagini che sembrano pittoriche ma concrete, catturando sia la bellezza pastorale del Galles che i paesaggi emozionanti della famiglia Shakespeare. Il compositore Max Richter si occupa della colonna sonora, rafforzando il tono lugubre ed elegiaco del film.
Con i produttori Sam Mendes e Steven Spielberg che mettono a disposizione la loro esperienza e il loro prestigio, Zhao ha messo insieme un team in grado di bilanciare la visione artistica con la finezza produttiva.
Trovare i volti giusti a Telluride
Sebbene il progetto sia stato concepito anni fa, il processo creativo di Zhao è rimasto ponderato. Come riporta Vanity Fair, ha scoperto talenti al Telluride Film Festival del 2022, osservando Jessie Buckley in Women Talking e Paul Mescal in Aftersun. Dopo aver letto il romanzo di O’Farrell, Zhao ha consolidato la sua visione, coniugando la portata storica con la discreta intimità che caratterizza i suoi lavori migliori.
Sebbene Hamnet sia in anteprima canadese a Toronto, salta completamente Venezia, riservando probabilmente un posto al pubblico di Telluride per sperimentarne per la prima volta il dolore e la bellezza.
Tempistiche per i premi e impatto sul pubblico
Hamnet è previsto in sale selezionate il 27 novembre, per poi essere distribuito a livello nazionale il 12 dicembre tramite Focus Features. Il ritorno di Zhao a una narrazione a misura d’uomo arriva nel momento perfetto per la stagione dei premi, fondendo un’estetica d’epoca accuratamente calibrata con interpretazioni che promettono di rimanere impresse nella mente degli spettatori.
Il film potrebbe non avere la spettacolarità di un blockbuster Marvel, ma porta con sé la carica emotiva che ha reso Zhao un nome familiare nei circoli cinefili.
Guardando al futuro
Mentre Zhao passa ancora una volta da una travolgente verità sociale a un intimo dramma storico, Hamnet segnala una regista profondamente in sintonia con i ritmi del dolore, dell’amore e della memoria.
Per i fan dell’opera di Zhao – o per chiunque apprezzi il cinema che respira di verità vissuta – il film promette un’esperienza silenziosamente profonda e di una bellezza straziante questo autunno.
 
 
Fonte: IndieWire