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Biennale del Cinema di Venezia

‘La valle dei sorrisi’ Quanto è importante il dolore?

Fuori concorso a Venezia e in sala dal 17 settembre, La valle dei sorrisi riporta in cabina di regia uno degli autori più interessanti del genere horror, Paolo Strippoli.

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La valle dei sorrisi film horror 2025

Presentato fuori concorso all’82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e in sala dal 17 settembre 2025 per Vision Distribution, La valle dei sorrisi è il nuovo splendido lavoro di Paolo Strippoli. A distanza di circa tre anni dal precedente Piove, presentato alla Festa del Cinema di Roma, il cineasta barese torna in cabina di regia e regala un altro grande film di genere. In pochi come lui – soprattutto se si considera l’Italia – hanno saputo costruire, tassello dopo tassello, un simile percorso, più che degno di nota.

Official website – Vision Distribution

Eccolo quindi a dirigere un’opera che già dal titolo gioca con le parole e con il loro significato. Proprio come fa con i nervi del suo pubblico e con quel desiderio irrefrenabile di essere alla sua mercè. Di facce allegre, infatti, ne La valle dei sorrisi ce ne saranno ben poche, ma andiamo con ordine e scopriamo intanto qualcosa in più sulla trama.

La valle dei sorrisi | La trama

Il 21 marzo del 2009 un terribile incidente scuote il piccolo paesino di Remis. Circondata dai monti, la comunità viene devastata dal deragliamento di un treno che causa 46 vittime. A un anno di distanza dalla tragedia, la vita di Remis va avanti, sebbene stia per subire un nuovo colpo con l’arrivo di Sergio Rossetti (Michele Riondino). Ex campione di judo, divenuto professore di educazione motoria, l’uomo si ritrova, suo malgrado, a insegnare nella 2B del Liceo del posto. Qui fa la conoscenza di un giovane alquanto particolare, riservato e docile, Matteo Corbin (Giulio Feltri).

A noi piacciono i sorrisi.

Le difficoltà all’inizio sono tante, soprattutto perché le ferite del passato non abbandonano nessuno, nemmeno lo stesso Sergio, che si porta dentro un segreto devastante. Sarà grazie a Michela (Romana Maggiora Vergana), che lavora nel bar e viene spaventata dalle reazioni dell’uomo, a far sì che la premanenza a Remis divenga man mano più tollerabile e socievole.

Il dolore raccontato dall’horror

Lo stile, la maestria e la passione di Strippoli traspirano da ogni singolo fotogramma, ed è sufficiente assaporarne un paio per averne un’idea. L’apertura della pellicola, con una ripresa dall’alto sui tornanti che conducono a Remis, sembra suggerire il percorso tortuoso che di lì a poco si compierà per tutti, spettatori compresi. Se a livello simbolico La valle dei sorrisi somiglia a un luna park per dipendenti da adrenalina, è l’horror il vero cuore del progetto. Ma si tratta di un horror particolare, non circoscritto al puro e semplice intrattenimento, ma in grado di scavare nella profondità dell’animo umano.

La potenza e l’importanza del dolore vengono messi in primo piano, scandagliati e resi così intensamente che è impossibile liberarsene. Tutto ruota intorno a esso, dal principio alla fine. Non a caso compare una scena di Un giorno perfetto, altra pellicola incentrata sulla difficoltà di gestire la sofferenza che deflagra irrimediabilmente. Ma se il dolore si fa sinonimo di pericolo, può essere anche ciò che spinge al cambiamento.

Se tieni vivo il dolore, lui non potrà entrare.

Giocando con le caratteristiche basilari del genere, che evidentemente ben conosce e apprezza, oltre che con una colonna sonora a dir poco eccezionale, Strippoli regala l’ennesimo gioiello al suo sempre più numeroso pubblico di fan.

Biennale di Venezia;La valle dei sorris ; di Paolo Strippoli

*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

La valle dei sorrisi

  • Anno: 2025
  • Durata: 122
  • Distribuzione: Vision Distribution
  • Genere: horror
  • Nazionalita: Italia, Slovenia
  • Regia: Paolo Strippoli
  • Data di uscita: 17-September-2025