È ufficiale: Ryan Gosling si prepara per lo spazio profondo in Project Hail Mary, e se i primi cinque minuti mostrati al Comic-Con di San Diego sono indicativi, ci aspetta un viaggio cosmico al tempo stesso emozionante, solitario e stranamente accattivante.
Diretto da Phil Lord e Chris Miller, sceneggiato da Drew Goddard e basato sul romanzo di Andy Weir (sì, The Martian Andy Weir), quest’avventura fantascientifica potrebbe essere il più grande successo di pubblico della prossima primavera, nonché un beniamino della stagione dei premi.
I primi cinque minuti: Risveglio nel vuoto
Il pubblico della Hall H ha avuto un assaggio dell’apertura del film, che è un esempio di fantascienza tristemente divertente al suo meglio. Ryland Grace, interpretato da Gosling, si sveglia di soprassalto da un criocoma farmacologico, con l’aspetto in tutto e per tutto del relitto barbuto e disorientato che ci si aspetterebbe da un uomo solo nel sistema solare di Tau Ceti.
Un braccio robotico gli strappa il sondino (un momento che ha fatto contorcere il pubblico) e trascina a fatica il suo corpo dalle gambe di spaghetti attraverso la nave per ulteriori esami. Reagisce nell’unico modo possibile: lanciando oggetti alla sua infermiera meccanica come un gatto domestico in hangover. Ma la triste realtà lo colpisce rapidamente: i suoi compagni se ne sono andati, è alla deriva nello spazio profondo e la sopravvivenza della Terra dipende da ciò che ricorderà di fare in seguito.
Un insegnante, una missione e una Terra condannata
Se vi siete persi il romanzo: Ryland Grace non è un eroe d’azione entusiasta: è un insegnante di liceo con un dottorato in biologia molecolare, reclutato all’ultimo minuto per salvare l’umanità da un evento di portata tale da causare l’estinzione. Una clip flashback mostrata al Comic-Con ha rivelato di più sul suo riluttante salto nell’eroismo: una tesa sequenza di laboratorio con Sandra Hüller (Anatomy of a Fall) che interpreta una scienziata ferrea che praticamente costringe Grace a dire di sì.
Litiga con i burocrati, chiede con un tono semisarcastico se gli importi della sua sopravvivenza alla missione (spoiler: in un certo senso no), e rivela quanto sia fuori dalla sua portata. È il classico Gosling: quel mix di impassibilità, disperazione e fascino, ma con l’enorme rischio di salvare la Terra legato alle spalle.
Un alieno di nome Rocky
E poi c’è Rocky. Se The Martian ci ha regalato Matt Damon che scherza con le patate, Project Hail Mary ci regala Ryan Gosling che fa amicizia con un alieno roco che mima messaggi attraverso una finestra. In un’altra clip, Grace esplora uno strano tunnel a gravità zero e si ritrova faccia a faccia (o faccia a faccia con la roccia?) con un’appendice aliena fatta di pietra che crea minuscoli giocattoli a forma di Gosling e della sua astronave.
Rocky non riesce a parlare, ma l’amicizia che ne nasce – a metà tra pantomima e improvvisazione disperata – sembra destinata a essere l’inaspettato cuore emotivo del film. È strano, dolce ed esattamente il tipo di stravaganza fantascientifica in cui eccellono Lord e Miller.
Perché Gosling ha detto di sì
Sul palco, Gosling ha definito Grace “una persona normale in una situazione straordinaria” – un uomo che “ha rinunciato a se stesso sulla Terra” ma che trova il coraggio di continuare quando l’universo gli offre letteralmente una seconda possibilità.
“Mi sono identificato con la sua riluttanza”,
ha detto Gosling al pubblico.
“Reagisce alle cose come potrei fare io, come potremmo fare molti di noi: con una buona dose di paura e sarcasmo”.
Se il film avrà successo, aspettatevi che l’eroe tormentato e accidentale di Gosling sia uno dei protagonisti di fantascienza più memorabili del 2025.
Perché questo è importante
Project Hail Mary non è solo l’ennesimo, astuto salvataggio spaziale. È la prima volta che Lord e Miller tornano alla regia da 22 Jump Street, sebbene siano stati dietro ad alcuni dei successi più creativi e innovativi dell’ultimo decennio (Spider-Verse, The Mitchells vs. The Machines, Cocaine Bear).
Aggiungete la sceneggiatura sempre tagliente di Drew Goddard, l’abilità di Andy Weir nel rendere la scienza divertente e un cast che include Sandra Hüller, Milana Vayntrub, Lionel Boyce e Ken Leung, e avrete un blockbuster di prestigio in divenire.
Conto alla rovescia per il lancio
Se il filmato del Comic-Con è un indizio, Project Hail Mary combinerà la fantascienza di vecchia scuola con il fascino asciutto di Gosling e l’energia anticonformista di Lord e Miller. È una storia di sopravvivenza. Una commedia tra amici. Un pizzico di terrore esistenziale servito con un occhiolino.
E forse, se la Terra è fortunata, la missione atterrerà il 20 marzo, quando Project Hail Mary arriverà nei cinema e ci ricorderà che anche nel freddo vuoto dello spazio, un po’ di umanità – e una stretta di mano aliena – potrebbero salvarci tutti.
Fonte: Deadline