Ambra Angiolini, un nome che evoca subito la poliedricità del mondo dello spettacolo italiano, quest’anno sarà ospite del Saturnia Film Festival. C’è chi la ricorda come la ragazza che spopolava in TV negli anni ’90, chi ha cantato le sue canzoni con lei, e chi l’ha guardata ritirare grandi premi. Ambra Angiolini è senz’altro un nome importante nella storia della tv, radio, musica e cinema italiano. Ma come è arrivata ad essere come la vediamo oggi?
Gli esordi in Rai: dallo Zainetto al Fenomeno Pop

Il pubblico italiano l’ha conosciuta da giovanissima, a soli 13 anni, come figurante in due edizioni dello storico varietà di Rai Uno Fantastico. È il primo assaggio del mondo dello spettacolo per Ambra Angiolini, ma il vero boom è dietro l’angolo. Tuttavia, la vera svolta si concretizza nell’estate del 1992 con Bulli e pupe, programma firmato da Gianni Boncompagni.
Ma è l’approdo a Non è la Rai a settembre dello stesso anno che il suo volto diventa un fenomeno nazionale. Nel giro di un anno, a soli 16 anni, diventa il volto simbolo del programma, conducendo intere puntate e dirigendo un cast femminile. Da semplice presenza sullo sfondo, Ambra in un soffio si trasforma nella protagonista assoluta, la mente dietro quel celebre ‘Gioco dello Zainetto’ che teneva incollati milioni di italiani. Non è la Rai non è stato solo un programma ma un fenomeno generazionale che ha segnato un’intera epoca televisiva. Lì, Ambra, poco più che adolescente, è diventata un simbolo di leggerezza e spensieratezza pop, anticipando l’ondata di teen idol al femminile. La sua conduzione irriverente e quel modo di giocare con il pubblico ha diviso l’opinione pubblica, ma ha segnato la nascita di una nuova figura di showgirl, più vicina alle coetanee e meno distante dalle ragazze comuni.
Dopo aver dominato Non è la Rai, nel 1994 cavalca l’onda del successo pubblicando il suo primo singolo T’appartengo, che ha fatto cantare milioni di italiani. Ed è divenuto un inno per milioni di adolescenti, conquistando le classifiche e restando in vetta per settimane. Ha seguito un album e addirittura un tour promozionale.
Ambra Angiolini e i primi ruoli di attrice: la televisione

Prima di sorprendere tutti sul grande schermo, Ambra Angiolini ha trovato nella fiction televisiva la sua prima, vera palestra d’attrice. Dopo la lunga stagione di showgirl e conduttrice, è stata proprio la TV a offrirle l’occasione di scrollarsi di dosso l’etichetta di ‘ragazza di Non è la Rai’.
Tra i titoli che l’hanno vista protagonista, La omicidi (2004-2006) le ha aperto le porte del genere poliziesco, ma è con Il silenzio dell’allodola (2005) che inizia a mostrare un volto diverso. Ma facciamo un passo indietro. Appena terminata l’epopea di Non è la Rai, Ambra Angiolini si cimenta nelle riprese di Favola (1996), diretto da Fabrizio De Angelis. Questa pellicola, trasmessa in prima serata su Italia 1 la primavera successiva, ottiene un grande successo di ascolti.
La sua presenza sul piccolo schermo si rafforza negli anni successi, tra titoli come Maria Maddalena (2000) di Raffaele Mertes, Gian Burrasca (2002) di Maurizio Pagnussat. Tra le serie televisive troviamo Una donna per amico 3 (2001), All Stars (2010) e La nuova squadra (2010). Tra le serie più recenti spiccano Il silenzio dell’acqua (2019-2020) e l’acclamata serie di Ferzan Ozpetek Le fate ignoranti (2022). Non si è tirata indietro neanche per le commedie seriali più leggere, come Gigolò per caso (2023) e la serie Sempre al tuo fianco (2024), quest’ultima ancora in corso.
Saturno Contro: il punto di svolta e la rivelazione del talento

“Saturno Contro è stato per me come ricominciare da zero. Non volevo deludere nessuno, per questo mi sono lasciata guidare completamente”
Fino a ora abbiamo parlato solo della televisione, e annessa la sua carriera musicale, ma nel 2007 Ambra Angiolini ci lascia tutti a bocca aperta con l’esordio al cinema in Saturno Contro.
Il film, firmato Ferzan Ozpetek, la vede nei panni di Roberta, una tossicodipendente profondamente fragile. Interpretare questo personaggio richiede ad Ambra di immergersi in una realtà lontana anni luce dall’immagine solare e spensierata di ragazza di Non è la Rai. Lo stesso regista afferma di averla voluta perché “aveva dentro di sé un dolore che mi serviva per il personaggio. Io l’ho vista e ho capito subito che era perfetta.”. Una performance così intensa da spiazzare e conquistare il pubblico e la critica, ai quali seguono un David di Donatello e un Nastro D’Argento come Migliore Attrice Non Protagonista. Ha sorpreso tutta la nazione, che fino a quel momento l’aveva conosciuta tramite Non è la Rai; come scrisse Paolo Mereghetti “Ambra sorprende per misura e verità”.
Insomma, Ambra Angiolini rovescia quella che sembrava un’immagine incisa. Abbandona l’immagine spensierata e ironica che l’aveva resa celebre per immergersi in un personaggio complesso. L’ormai attrice non solo si dimostra all’altezza del cast stellare, ma riesce a ritagliarsi un ruolo di primo piano, brillando per intensità e autenticità.
Ambra Angiolini: la maestra della risata

Ambra Angiolini in Immaturi
Dopo l’exploit drammatico di Saturno Contro, Ambra non si è accontenta di un solo registro. Dimostra una fame di sperimentazione che la portata dritta nel cuore della commedia italiana.
Nel 2008, recita nel cast di Bianco e Nero di Cristina Comencini, un film che affronta con leggerezza e intelligenza temi complessi come il razzismo e l’integrazione. Ma è con Paolo Genovese che Ambra trova un’altra miniera d’oro per il suo talento comico. Con Immaturi (2011) e Immaturi – Il viaggio (2012), partecipa a due veri e propri fenomeni di botteghino. Sono tra i più grandi successi cinematografici italiani degli ultimi anni, pellicole capaci di combinare comicità popolare e riflessioni sulla crescita e le seconde possibilità nella vita. Nel 2011 recita in Anche se è amore non si vede, una commedia mainstream di buon successo commerciale, con il duo popolare di Ficarra & Picone.
Le commedie corali come Viva l’Italia (2012) di Massimiliano Bruno, che le frutta una nuova candidatura come Migliore Attrice non protagonista ai David di Donatello, e nell’irriverente Mai Stati Uniti (2013) di Carlo Vanzina le permettono di esplorare ulteriormente il genere, lavorando accanto a cast di grandi attori e contribuendo a film che, pur divertendo, spesso contengono anche una satira sociale ben marcata. Ma la sua vena comica non si esaurisce qui. Continua a divertire il pubblico con la commedia La scelta (2015) di Michele Placido, con cui collabora nuovamente in 7 minuti (2016). Nel 2018 si cimenta in Malati di sesso di Claudio Cicconetti, in cui Ambra veste i panni di Angela, affiancata da Francesco Apolloni.
Oltre la risata: i ruoli indimenticabili

La verità, vi spiego, sull’amore
Il desiderio di Ambra Angiolini di esplorare nuove profondità la spinge con coraggio a tornare a ruoli più complessi, spesso con venature drammatiche o agrodolci, che le permettono di mostrare tutto il suo spettro emotivo.
Nel 2013, arriva un commovente e significativo cameo in Allacciate le cinture, segnando un graditissimo ritorno sotto la direzione di Ozpetek. Il film è un dramma corale che, nello stile tipico del regista, esplora le complessità dei rapporti umani, l’amore, l’amicizia e il confronto con la malattia.
Precedentemente, nel 2011, recita in Notizie degli scavi di Emidio Greco. È uno dei film più apprezzati della carriera di Ambra dal punto di vista autoriale. Il film è stato presentato a Venezia e ha riscosso buone critiche.
In chiave più commedica, ma con forti tematiche sono Nove lune e mezza (2017) di Michela Andreozzi e La verità, vi spiego, sull’amore (2017) di Max Croci. Nel primo, l’attrice si immerge nel delicato e contemporaneo argomento della maternità surrogata. Nel secondo, invece, affronta con delicata ironia e sensibilità il tema universale della separazione e delle sue conseguenze sulle dinamiche familiari. La sua capacità di interpretare donne forti e determinate emerge anche in Brave ragazze (2019), sempre diretta da Michela Andreozzi. In questa commedia dalle sfumature crime, Ambra fa parte di un affiatato cast femminile che si lancia in un’impresa ‘fuorilegge’ per necessità. Ambra Angiolini recita a fianco di Ilenia Pastorelli, Silvia D’Amico e Serena Rossi.
Nel 2025 esce Afrodite, film di Stefano Lorenzi in cui è protagonista a fianco di Giulia Michelini.
Il fascino del sipario: le diverse vite teatrali di Ambra Angiolini

Ambra Angiolini in Oliva Denaro
Oltre ai successi sul piccolo e grande schermo, Ambra Angiolini coltiva con passione anche la sua carriera teatrale. Il suo debutto teatrale è avvenuto con Menecmi nel 2000 con la regia di Nicasio Anzelmo, seguita nel 2001 da La duchessa di Amalfi diretta da Nuccio Siano.
Esplora anche il mondo del musical e dello spettacolo musicale con Emozioni (2001-2002), diretto da Sergio Japino. Un’importante collaborazione è quella con Giorgio Gallione, che l’ha diretta in La misteriosa scomparsa di W (2009-2010, ripreso nel 2014-2015).
Non esita ad affrontare testi impegnati come I pugni in tasca (2011), con la regia di Stefania De Santis, e la commedia agrodolce Ti ricordi di me? (2012-2013) di Sergio Zecca. Ha anche affrontato un classico moderno e complesso come Tradimenti (2015-2016) di Harold Pinter, sotto la regia di Michele Placido. Successivamente, ha recitato in La guerra dei Roses (2017-2019) diretta da Filippo Dini. Più recentemente ha lavorato anche con autori contemporanei di spicco come Stefano Massini in Bulkan Burger (2018), e con registe di rilievo come Serena Sinigaglia per Il nodo (2020,2022,2023). Oltre a interpretare ruoli in Oliva Denaro (2024,2025) ancora con la regia di Giorgio Gallione, e La reginetta di Leenane (2025) diretta da Raphael Tobia Vogel.
Oggi Ambra Angiolini non è più solo la ragazza di uno zainetto o di un tormentone pop. È un’artista capace di sorprendere ancora, di mettersi in discussione, di attraversare generi e linguaggi. Dal palcoscenico alla tv, dal cinema d’autore alla commedia popolare, continua a raccogliere applausi e sfide.