Disponibile dal 13 luglio 2025 su Amazon Prime Video, Take Cover è l’esordio alla regia di Nick Mckinless.
Un film pieno di azione e di adrenalina che prende gli spettatori e li porta nella paranoia di essere rinchiusi, senza un’apparente via d’uscita, in una stanza circondata da nemici.
Take Cover é disponibile su Prime Video: attiva ora la prova gratuita di 30 giorni e guarda il film.
Solo un’ultima missione
La trama di Take Cover gira attorno al personaggio di Sam Lorde, interpretato da Scott Adkins, un cecchino dell’esercito in pensione che ora lavora per un’associazione non governativa. Gli vengono assegnati lavori di eliminazione di bersagli ritenuti pericolosi e lui li svolge senza farsi domande su chi uccide e perché.
Un giorno, però, una missione va storta e Sam ferisce gravemente una donna che aveva cercato di proteggere l’obiettivo. Si comincia a chiedere per quale motivo qualcuno avrebbe dovuto difendere qualcuno che lui reputava un mostro ed entra in profonda crisi interiore.
Decide quindi di ritirarsi ma viene convinto a fare un’ultima missione dal suo capo, Tamara (Alice Eve). Si rivela, però, una trappola architettata da lei: Sam insieme al suo collega e amico Ken, interpretato da Jack Parr, rimangono bloccati in una suite d’hotel. Insieme a loro ci sono due prostitute, Mona e Lily (Madalina Bellariu Ion e Alba de Torrebruna), sotto il tiro di un cecchino senza via d’uscita. Da cacciatore Sam diventa preda e dovrà usare tutta la sua esperienza in anni da soldato e cecchino per riuscire a fuggire da questa situazione, entrando nella testa dei suoi assalitori. Riusciranno ad uscire dall’hotel sani e salvi?

Cosa funziona e cosa non funziona in Take Cover?
Take Cover ha pochi alti e molti bassi, anche dovuti all’inesperienza del regista e un basso budget.
La cinematografia è spesso blanda, quasi amatoriale e frequentemente rovina delle scene che altrimenti potrebbero essere interessanti. Non è, però, la parte peggiore del film, che è sicuramente la scrittura, che unisce battute sciocche a intrecci che hanno ben poco senso.
La trama è una serie di cliché che non riescono ad andare oltre se stessi e svilupparsi in qualcosa di originale. I possibili temi di cui vorrebbe parlare il film come senso di colpa, redenzione e fede sono completamente macellati dal copione. Sam è alla ricerca di uno scopo per tutto quello che fa. Qualcosa che, anche se non è niente di nuovo, potrebbe essere interessante se fosse mostrato meglio. Il viaggio nella mente del protagonista, distrutta dalla guerra e ormai abituata alla violenza, poteva essere un’importante trama secondaria. Il problema è non averla costruita abbastanza da poter risultare efficace.
Uno dei due aspetti che si possono valutare positivi del film è l’azione. Il regista è un’ex stuntman e si potrebbe quindi considerare un esperto in questo campo. Le scene sono spesso travolgenti e piene di coreografie veloci e ben ritmate. Questo non toglie l’irrealtà di alcuni momenti in cui il protagonista, un normale essere umano, riesce a schivare proiettili come Neo di Matrix. L’altro aspetto positivo del film è la chimica tra gli attori. I protagonisti sembrano molto uniti tra loro e alcune scene sono più facili da digerire grazie alla loro presenza. Anche tra Sam e Mona nasce un’interessante relazione, risultando in momenti poco banali.
Dopo Take Cover
Le aspettative su Take Cover non sono mai state alte, ma sicuramente si poteva costruire qualcosa di migliore di quello che il film è riuscito a fare. L’inesperienza del regista può essere un fattore ma non una scusa. Potrebbe rendere di più con un’idea più interessante e innovativa, e un budget più comprensivo. Avendo, però, realizzato un primo film che è risultato molto deludente, potrebbe essergli difficile ottenere fondi per creare titoli più originali.
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