“Bezos – La storia di un genio”: la recensione del biopic

“Bezos – La storia di un genio” (titolo originale: “Bezos: The Beginning”, 2023), diretto da Khoa Le, è un film biografico che narra gli albori della carriera di Jeff Bezos e la fondazione di Amazon, ispirandosi al libro “Zero to Hero: Biographies for Young Readers: The Story of Jeff Bezos”. La pellicola si concentra sugli anni Novanta: Bezos, un brillante laureato in Ingegneria Elettronica a Princeton e vice-presidente di un hedge fund a Wall Street, decide di lasciare il suo lavoro per inseguire l’idea visionaria di una libreria online, inizialmente chiamata Cadabra, poi divenuta Amazon. Il film esplora le difficoltà tecniche e finanziarie affrontate da Bezos, insieme alla moglie MacKenzie Scott, nel trasformare un’idea in una delle più grandi aziende di e-commerce al mondo.

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Bezos – La storia di un genio Stile narrazione e aspetti tecnici

Il film adotta uno stile documentaristico, alternando momenti della vita professionale di Bezos con sprazzi della sua vita privata, come il rapporto con la moglie e i familiari. Si tende, però, a mitizzare la figura di Bezos senza approfondire le complessità del personaggio o le controversie legate ad Amazon.

Manca un’armonia narrativa che non riesce a catturare il fascino del potere o il prezzo del successo.

La produzione ha un budget visibilmente limitato, e questo influisce sulla qualità tecnica e sulla fotografia. Armando Gutierrez, che interpreta Bezos, offre una buona performance. Alex Mitchell, nel ruolo di MacKenzie Scott, è stata molto convincente.

Una piacevole sorpresa anche Kevin Sorbo nei panni di Leonard Riggio.

Il resto del cast si rivela essere abbastanza “anonimo”, senza carisma ed incisività.

Temi e messaggi:

Il film cerca di celebrare la creatività, la tenacia e la visione di Bezos, sottolineando come un’idea apparentemente folle abbia rivoluzionato il commercio globale. Tuttavia, pecca nel non affrontare le ombre della storia di Amazon, come le critiche per le condizioni di lavoro o l’impatto ambientale, rendendo la narrazione unidimensionale. L’intento sembra essere quello di ispirare, ma il risultato è un ritratto che rimane in superficie, senza esplorare le motivazioni profonde o i conflitti interiori di Bezos. Titoli come “The Social Network” o “Steve Jobs”, per paragonare il film ad altri biopic sulla stessa linea, hanno un’intensità narrativa ed un approfondimento psicologico più marcato.

La figura di Jeff Bezos:

Il film ha guadagnato una certa visibilità su Prime Video, probabilmente grazie al clamore mediatico attorno alla figura di Bezos, amplificato da eventi come il suo matrimonio a Venezia nel 2025.

La sua storia in qualunque caso incuriosisce, così come il suo percorso che da un garage l’ha portato ad essere uno degli imprenditori più influenti del panorama mondiale.

Conclusione:

“Bezos – La storia di un genio” è un biopic che tenta di celebrare l’ascesa di Jeff Bezos e la nascita di Amazon, ma si perde in una narrazione superficiale e tecnicamente limitata. Sebbene possa risultare interessante per chi vuole conoscere gli inizi di una delle aziende più influenti al mondo, il film non riesce a catturare la complessità del suo protagonista né il contesto storico in cui si inserisce. È un’occasione mancata per raccontare una storia che, per la sua rilevanza, avrebbe meritato un trattamento più audace e approfondito

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