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Anticipazioni

La Cina rilancia i classici del kung fu con l’intelligenza artificiale

Il progetto, sostenuto dalle autorità cinesi e presentato durante lo Shanghai Film Festival, punta a riportare in vita 100 film classici di arti marziali tramite l’intelligenza artificiale.

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Mentre Hollywood è ancora alle prese con il ruolo dell’intelligenza artificiale nel cinema, la Cina ha già avviato una grande iniziativa per integrarla nella sua tradizione cinematografica.
Durante il 27° Shanghai International Film Festival, è stato annunciato il “Kung Fu Movie Heritage Project – 100 Classics AI Revitalization Project”: un ambizioso piano per rinnovare cento film classici del cinema marziale cinese usando l’intelligenza artificiale.

I film coinvolti nel progetto

Tra i titoli in lista ci sono icone come Fist of Fury con Bruce Lee, Drunken Master con Jackie Chan e Once Upon a Time in China con Jet Li.

Anche il celebre A Better Tomorrow di John Woo sarà completamente reinterpretato in chiave animata con un’estetica cyberpunk. Si tratta del primo lungometraggio d’animazione al mondo realizzato interamente tramite intelligenza artificiale.

I promotori e le promesse

A guidare il progetto c’è Zhang Pimin, presidente della China Film Foundation, che ha parlato di un “rinnovamento estetico” dei grandi classici volto a coniugare patrimonio culturale e innovazione tecnologica. Mentre Tian Ming, di Shanghai Canxing Culture and Media, ha assicurato che migliorando la resa tecnica, lo stile e la narrazione originali saranno rispettati.

Il progetto è sostenuto anche dal Film and Urban Development Special Fund della China Film Foundation e da Quantum Animation, lo studio che ha firmato A Better Tomorrow: Cyber Frontier.

L’intelligenza artificiale al festival di Shangai

L’intelligenza artificiale ha occupato un posto centrale al più grande festival cinematografico cinese che ha inaugurato la serata di apertura con un video in cui celebri scene del cinema mondiale – tra cui Vacanze romane con Audrey Hepburn e Gregory Peck  sono state rielaborate attraverso contenuti generati artificialmente. Un chiaro segnale della direzione intrapresa dal Paese, che già dal 2023 ha introdotto normative per regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale generativa. Per la Cina questa tecnologia rappresenta un’opportunità strategica per innovare e rafforzare la propria industria culturale.

Secondo Zhai Xuelian, segretario generale della China Science Fiction Industry Investment Alliance, l’iniziativa rappresenta “un ponte tra tradizione e futuro” in cui l’intelligenza artificiale diventa uno strumento per rinnovare e diffondere l’identità culturale cinese nel mondo.

In conclusione

Il cinema cinese non si limita a conservare il proprio passato: lo riscrive in chiave futuristica. Con l’intelligenza artificiale si propone di trasformare il patrimonio visivo in un ponte tra epoche, generazioni e linguaggi. Un’operazione ambiziosa che, tra innovazione tecnologica e identità culturale, ridefinisce il modo in cui il passato può tornare a parlare al presente.