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Adriatic Film Festival

Vi racconto l’Adriatic Film Festival

Il Palcoscenico Internazionale del Cortometraggio e del cinema Indipendente sulle rive dell’Adriatico

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Dal 4 all’8 giugno nel cuore della riviera della vivace Francavilla al Mare, presso il l’Auditorium Sirena, si è svolta l’ottava edizione dell’Adriatic Film Festival, una rassegna cinematografica dedicata prevalentemente al cortometraggio indipendente.

Palazzo Sirena | Destinazione

La manifestazione è organizzata dall’associazione Adriatic Movie di Guido Casale, direttore Artistico e dai co-organizzatori Luana Fusco, Daniele Forcucci, in stretta collaborazione con la scuola di cinema di Pescara IFA diretta da Cristiano Di Felice e nasce con l’obiettivo di diffondere la cultura cinematografica valorizzando il territorio abruzzese attraverso eventi cinematografici di respiro nazionale e internazionale.

Ed in effetti, col passare degli anni il festival,  che non si è arreso neanche in tempi di Covid, è cresciuto sempre di più, portando in Abruzzo cineasti da ogni parte del globo che oggi, grazie al coraggio, all’intraprendenza dei visionari ideatori, conoscono la realtà locale, le bellezze della costa, le potenzialità in ambito cinematografico della Regione che ha da poco istituito la Film Commission,  il cui Presidente Piercesare Stagni,  ha partecipato con entusiasmo presenziando a vari eventi della manifestazione, in primis, al talk dedicato proprio  agli enti di promozione cinematografica regionali, tenutosi  nel foyer sabato 7 giugno durante il quale è intervenuto anche Antonio Parente,  Direttore di una realtà consolidata come l’Apulia Film Commission.

L’edizione appena trascorsa si è contraddistinta , oltre che per il livello elevato delle proiezioni, anche per la caratura degli ospiti intervenuti: Laura Morante, Lucrezia Guidone, Sara Serraiocco, Valerio Mastandrea, Luca Verdone, la cui presenza amichevole e disponibile ha contributo a  rendere speciale ogni singola serata e soprattutto a richiamare una vasta platea di ogni età.

Piacevole, garbata e professionale la conduzione del Festival, che sin dalla prima edizione, viene curata sapientemente da Francesco Di Brigida, critico cinematografico e curatore del Blog di cinema del Il Fatto Quotidiano, e dell’elegantissima e sorridente conduttrice Elena Di Bacco. I due professionisti oltre a presentare e a moderare le conversazioni con gli ospiti, conducono l’intera manifestazione introducendo ogni singola opera con una piccola nota descrittiva ed accompagnando costantemente lo spettatore in ogni fase del Festival

 

Colazione con i corti

 

Nel serratissimo programma tra proiezioni, forum, ospiti, lungometraggi di opere prime, conversazioni con i registi (le giornate del festival generalmente partono alle 15,   e si concludono intorno alla mezzanotte) quest’anno è stato introdotto anche un matinee con una formula particolarmente apprezzata dal pubblico “Colazione con i corti” condotto dallo stimato avvocato Giacomo Cecchinelli appassionato cinefilo e amministratore del nutrito gruppo Facebook “Parliamo di Cinema” e della scrittrice, sceneggiatrice e campionessa di atletica leggera Gisella Orsini. Dopo una ricca colazione offerta nell’esclusiva location della terrazza dell’Auditorium, i presenti hanno goduto della proiezione di cinque corti in concorso introdotti e commentati dai coinvolgenti moderatori con votazione finale da parte del pubblico. La selezione dei Corti presentati nel corso del matinee si è mostrata particolarmente interessante.

Corte (Germania – 2024)  di Magdalena Mitterhofer  della durata di 24’ mette in scena, in una evoluzione inaspettata, un vero e proprio scontro generazionale tra giovani borghesi millennials e un famoso scrittore attempato offrendo riflessioni e sorprese.

Le Faremo Sapere (Italia – 2024) di Beppe Tufarulo, già vincitore di prestigiosi premi al Festival del cortometraggio di Cortina (Cortinametraggio 2025),  in pochi minuti proietta lo spettatore nel gioco delle parti dei colloqui di lavoro offrendo un inaspettato cambio di prospettiva. Convincente e coinvolgente la recitazione dei protagonisti Giorgio Marchesi e Antonia Fotaras.

Chez Jaonna (Belgio –  2024)  di Sandrine Collard  offre uno spaccato amaro e disperato sulla condizione di una donna belga in difficoltà con ritmo e suspance ed uno stile che evoca le ultime opere, forse le  più disarmanti, di Ken Loach.

Padre (ITALIA – 2024) del giovane regista Michele Gallone, presenta un cast di rilievo: Filippo Timi e Alberto Paradossi nei ruoli protagonisti Mario e Francesco, Francesca Inaudi nel ruolo di Angela, Alessandra Chieli nel ruolo della Notaia, e la piccola Carolina Michelangeli – già volto di Laura Bispuri ne “Il Paradiso del Pavone”. Il corto di 19 minuti conduce lo spettatore in un futuro angosciante e distopico dove è consentito commercializzare i sentimenti vendendo persino il dolore al miglior offerente, perché taluno ritiene che sia “meglio il dolore del vuoto”. L’ottima regia e la recitazione potente e credibile dei protagonisti, Timi in primis, rende la pellicola davvero pregiata.

Dietro la rezza (ITALIA – 2025) di Arianna Cavallo

In soli 9 minuti,  il corto mostra, con grande abilità di sintesi, la vita di una donna, Cenzina, che passa le sue giornate guardando il mondo attraverso le listarelle di legno della tenda salentina, quasi a voler nascondere desideri ed ambizioni. Non è mai troppo tardi per decidere di uscire da dietro la rezza e affrontare il mondo con un piglio nuovo.

Un festival di forte respiro internazionale

L’AFF, che negli anni si sta affermato come punto di riferimento per filmmaker emergenti e professionisti del settore, celebra il cinema in tutte le sue forme, offrendo un’opportunità concreta di visibilità, confronto e crescita artistica. Il  festival apre le porte a una pluralità di sguardi, culture e approcci stilistici.

Diverse collaborazioni internazionali, infatti, sono nate grazie alla curiosità e alla passione del Direttore Artistico Guido Casale, che coniugando l’amore per il  cinema e per il territorio con la sua propensione esterofila, è riuscito a costruire intense e solide connessioni con numerosi festival internazionali i cui rappresentanti (registi, direttori, produttori, distributori)  si sono riuniti in quel di Francavilla al mare nei giorni del festival non solo per assistere alle proiezioni e portare i propri lavori, ma soprattutto per fare rete attraverso gli incontri pomeridiani riservati alla categoria nell’ambito dei Co-Production Forum.

Ogni giorno è stato dedicato uno spazio ai corti fuori concorso provenienti dai diversi festival partner con uno sguardo rivolto, quest’anno, prevalentemente al cinema dell’area balcanica e dell’Europa dell’est: Busho (Budapest Short film Festival), il Balkans beyond the borders (festival dei balcani), Drim Short Film Festival (festival macedone di cinema a musica elettronica), Bašta Fest (festival serbo), KO:SH Film Fest (Albania). Ma non sono mancati  gli appuntamenti dedicati ai partner internazionali consolidati come con l’Edinburgh Short Film, il festival galiziano Ficbueu ed il britannico Miraban Festival.

In ogni caso nell’ambito della sezione corti internazionali in concorso sono state proiettati corti provenienti da vari paesi del mondo tra cui Nuova Zelanda, Australia, Stati Uniti, Colombia, Senegal, Iran, Corea,  Macedonia del Nord, Grecia, Albania, Ucraina, Repubblica Ceca, Slovacchia, Gran Bretagna, Francia, Austria, Germania, Belgio.

Tutti i corti di provenienza estera sia in concorso che non,  vengono proiettati con sottotitoli in inglese ed in italiano a cura dell’organizzazione del Festival.

Una selezione accurata

Le opere presenti in concorso sono il frutto di una lunga ed accurata selezione e sono state scelte dopo la visione di circa 1.900 film movie trasmessi ai curatori del Festival, tra il 01 settembre 2024 e l’11 aprile 2025, seguendo le istruzioni fornite sul sito. Le scelte spaziano tra fiction, documentari, animazione e sperimentazione visiva, con uno sguardo attento alle nuove tecnologie e alle tematiche sociali più urgenti (emergenza guerra in Ucraina, sfruttamento del lavoro minorile in Congo, disoccupazione, criminalità, condizione della donna, crisi socio-economica, discriminazione) non senza perdere il senso dell’ironia che si rinviene in diversi corti i cui autori hanno saputo coniugare serio e faceto lanciando comunque messaggi forti. Ne è un esempio lampante Rashid (2023) della regista belga Rachida El Garani di origini marocchine. Il Cortometraggio della durata di 19 minuti racconta, con sapiente  ironia, le difficoltà di un ragazzo di origini magrebine dal sorriso allegro e furbetto, nato e cresciuto in Belgio, che fatica a reperire offerte di lavoro consone alle proprie attitudini, ricevendo unicamente proposte basate su preconcetti legati al suo aspetto da immigrato. Si crea una vivace e spassosa commedia degli equivoci che diverte lasciando non pochi spunti di riflessione.

Anche il corto dal contenuto distopico e surrele della regista italiana Sarah Narducci il Creaturo sintetico (2024) vincitore del premio Scuola, riesce ad offrire interessanti spunti di riflessione su forme di genitorialità in un mondo di nascite controllate, offrendo una pellicola dalla scenografia estremamente curata con una recitazione spassosa e tragicomica dei protagonisti Antonio Banno’ e Ianua Coeli Linhart.

Le Sezioni e le opere in concorso

In festival si suddivide in sezioni competitive, tra cui:

Corti Internazionali: sezione riservata a cortometraggi provenienti da ogni parte del mondo. Di seguito le opere in concorso:

The Wayfarer                               diretto da Veronika Jelšíková
Detour                                            diretto da Christophe D’Esposti
Rochelle                                        diretto da TOM FURNISS
Happy snaps                               diretto da Tyro Heath
Choice                                            diretto da Marko Crnogorski
Chez Joanna                                diretto da Sandrine Collard
The boy with white skin          diretto da Simon Panay
The Uncle/L’oncle                      diretto da Maëva Leïla Youbi
A Hundred Bucks                       diretto da Tallulah Louis Remond-Stephen
Black Scarf                                    diretto da Ali Reza Shah Hosseini
Corte                                                diretto da Magdalena Mitterhofer
Death of an Actor/Mort d’un acteur  di Ambroise Rateau
Punter                                            diretto da Jason Adam Maselle
Bye Bye, Bowser                         diretto da Jasmin Baumgartner
Rachid                                            diretto da Rachida El Garani
Cleaner                                           diretto da Kostas Gerampinis
Overprint                                       diretto da Diégo Maunoury
The Subtitles                                diretto da Andrés Restrepo Gómez

 

 

Corti italia

sezione dedicata alla produzione italiana,con una particolare attenzione al cinema  giovane e innovativo. Di seguito i titoli in concorso

 

La confessione                                  diretto da

 

Nicola Sorcinelli

Pinocchio Reborn                           diretto da Matteo Cirillo
Marcello                                              diretto da Maurizio Lombardi
Eggregories Theory                        diretto da Andrea Gatopoulos
Domenica sera                                  diretto da Matteo Tortone
Lucky Losers                                     diretto da Filippo Tamburini, Vincenzo Sgaramella
Padre                                                    diretto da Michele Gallone
Le faremo sapere                            diretto da Beppe Tufarulo
Majonezë                                             diretto da Giulia Grandinetti
il taglio di Jonas                               diretto da Rosario Capozzolo
Dieci secondi                                      diretto da Roberta Palmieri

 

Animazione e Sperimentazione: spazio alle opere che superano i confini della narrazione tradizionale; di seguito i titoli in concorso

Black (out) & white                          diretto da      Gianni Zauli 
Dagon                                                    diretto da      Paolo Gaudio
The Girl with occopied eyes    diretto da   Andrtè Carrilho

 

Documentari Brevi: per raccontare il reale con uno sguardo autoriale e originale; di seguito i titoli in concorso:

We want to live here                         diretto da Alexandrina Turcan
Force and Courage, rise and decline of an Italian Football Club                            Giovanni Bovara, Giovanna Merlini
The Circle of Violence                         diretto da Andreas Lazidis
The Human Side Of Plastic: Babacar Thiaw    

Andrew Lynch, Ben Ayers, Rush Struges

 

 

Corti Scuola: riservata alle opere realizzate all’interno di scuole di cinema, università e accademie.

  Il criaturo sintetico                    diretto da Sarah Narducci
  The Man From Lubbock           diretto da Quinten Sansosti
Lovers’ Story: fragment(s)       diretto da Marta Irene Giotti
Dietro la Rezza                               diretto da Arianna Cavallo

Film opera prima: sezione dedicata alla presentazione di lungometraggi opere prime di registi emergenti

Sulla terra leggeri                diretto da Sara Fgaier
Tre regole infallibili             diretto da Marco Gianfreda
Hot Milk                                diretto da Rebecca Lenkiewicz

 

Spazio Abruzzo: l’attenzione per il territorio è sempre alta in questo Festival dove sono state presentate quattro opere di giovani registi abruzzesi:

La coda di una balena           diretto da Irene Ciavalini
Safara                                          diretto da Paolo Calcagni
Chiari del Bosco                     diretto da Sarah Troiano
Mayday                                       diretto da Simone D’Alessandro

 

Mentre fuori concorso sono stati proiettati: Comunque Bene di Beatrice Baldacci; Nonostante di Valerio Mastandrea; Mario Verdone: il critico viaggiatore di Luca Verdone.

Premiazione

I film selezionati sono stati proiettati durante le cinque  giornate del festival e valutati da una giuria internazionale altamente qualificata composta da registi, critici, produttori e professionisti del settore:

Michele D’Attanasio (direttore della fotografia, Premio David di Donatello); Cristiano Di Felice (regista, produttore e Direttore dell’accademia di cinema Ifa di Pescara) Beatrice Baldacci (regista), Cristian D’Aloia (creative director) Luca Verdone (regista), Lucrezia Guidone (attrice e regista teatrale) e presidente di giuria Mark Foligno, produttore inglese premio Oscar per il film Il discorso del Re.

Di seguito le opere premiate la sera di domenica 8 giugno anche dal Sindaco di Francavilla al mare Luisa Russo, presente a più riprese durante la manifestazione e dal Presidente del Consiglio Comunale Francesca Buttari (rappresentanti di un’amministrazione sempre attenta nell’offrire proposte culturali di alta qualità).

Miglior Corto Italia:  Vince Mayoneze della raffinata registra Giulia Grandinetti. Corto girato con pellicola a forte impatto fotografico in bianco e nero ad Ersekë una remota località rurale sui monti dell’Albania, che racconta il sorprendente gesto di ribellione della pastorella Elyria  che vive con la sua famiglia seguendo le rigide regole imposte dal padre, nascondendo la sua rabbia con l’obbedienza. Una svolta improvvisa ed inaspettata , sul finale, sconvolge la narrazione rompendo ogni schema. La regista riferisce che gran parte dei personaggi del film, oggetto di potenti primi piani i cui fotogrammi richiamano lo stile di grandi fotografi del genere bianco e nero, sono persone reali residenti ad Ersekë e non attori professionisti. Gli unici attori professionisti sono i due interpreti principali, Caterina Bagnulo e Alessandro Egger, entrambi superlativi nella recitazione dei rispettivi personaggi. La Grandinetti riceve il premio manifestando gioia ed emozione e lancia un messaggio coraggioso dedicando il premio a tutti i registi che, nonostante le difficoltà del settore, lavorano per motivi validi come lei stessa che, con Mayoneze, propone un atto di disobbedienza contro il patriarcato.

Miglior Corto Internazionale: Vince Death oh an Actor del giovane regista francese Ambroise Resteau. Già vincitore di premi al festival Paris Court Devant. Il corto tratta delle disavventure del protagonista un attore famoso intento a smentire la fake news della sua morte diffusa in modo inarrestabile sui social media. Il premio viene ritirato dal Presidente di giuria Mark Foligno.

Miglior film d’animazione: Vince Dagon di Paolo Guadio. Già vincitore di cari premi, il corto è Tratto dall’omonimo racconto dello scrittore di culto H.P. Lovecraft, DAGON è un cortometraggio d’animazione claymation che si approccia alle atmosfere sovrannaturali e spaventose dello scrittore americano celebrandone il genio e reinventandone l’estetica. Il corto è risultato il più votato anche dagli studenti degli istituti comprensivi che hanno partecipato alle proiezioni.

Miglior Documentario We Want to live here dell’incantevole e coraggiosa regista ucraina Alexandrina Turcan, presente in sale per ritirare il premio. Si tratta di un documentario girato a Borodyanka, in Ucraina dopo un anno dall’invasione russa del 2022. Si osservano i cambiamenti avvenuti in città e nei suoi abitanti (quelli che sono rimasti) attraverso lo sguardo di tre ragazzi di circa 13 anni. Non hanno quasi nulla in comune, vengono da realtà diverse, ma tutti e tre vivono il terrore quotidiano dei bombardamenti, della perdita e del trauma che stanno attraversando ancora oggi. La regista, nel ritirare il premio, osserva, con amarezza, che l’opera è stata girata nel 2023 e che la guerra, a tutt’oggi,  non sembra voler finire e che con il passare del tempo gli stessi ragazzi protagonisti della sua opera potrebbero essere costretti ad arruolarsi tra le fila dell’esercito ucraino diventando essi stessi soldati sul fronte.

Miglior Corto Scuola: Vince il già citato  il Criaturo Sintetico di Sarah Narducci che colpisce non solo per l’accurata scenografia ma per i temi trattati in modo ironico e surreale

Miglior Film opera prima: Vince il lungometraggio Tre Regole Infallibili di Marco Gianfreda. Il film che vede tra i protagonisti la bravissima Cristiana Dell’Anna, veniva proiettato in sala la serata del 5 giugno con il regista presente e ha incontrato ottimi feedback ad uscita sala da parte di un pubblico entusiasta della visione. Un film delicato e potente al tempo stesso ricco di messaggi sulla condizione emotiva degli adolescenti, da una parte e sulle insicurezze, le paure e i timori dell’età adulta, dall’altra. Una riflessione sull’amore madre – figlio, uomo – donna e sull’importanza dell’amicizia con un finale che offre spunti sul coraggio e l’emancipazione della donna. Da sottolineare la sapiente fotografia e la ricchezza dei dialoghi. Il Film (una vera chicca) paradossalmente, è ancora in cerca di un distributore ed, al momento, viene presentato solo nei Festival italiani e internazionali.

TRAILER 

Migliore Attore: Vince il premio l’attore protagonista di Mayonéze Alessandro Egger presente in sale che ritira il premio mostrando gioia e stupore. Premio meritatissimo per l’interpretazione del giovane disadattato pretendente della protagonista. Ruolo che vede la sua immagine elegante e pulita totalmente trasfigurata. L’attore ringrazia sentitamente la regista Giulia Grandinetti presente sul palco per averlo coinvolto nel progetto e per averlo diretto magistralmente.

Migliore Attrice: Vince il premio la splendida Julia De Nunez protagonista del corto Detour del regista francese Christophe D’Esposti e già nota per il ruolo di Brigitte Bardot nell’omonima mini serie di produzione francese. L’attrice incanta il pubblico ritirando il premio personalmente in sala.

Miglior Regia: Vince il premio l’attore e regista Maurizio Lombardi per il corto Marcello con l’attore Francesco Gheghi, già conosciuto e apprezzato dal grande pubblico per la sua intensa interpretazione nel film Familia. Marcello , già vincitore di diversi riconoscimenti tra cui il Premio Rai Cinema Channel e il Nastro D’Argento per cortometraggi 2025 , costituisce è un vero e proprio omaggio al cinema, quasi integralmente girato all’interno di cinecittà dove la maggior parte delle maestranze che appare sulla scena, dalle sarte ai tecnici, sono reali lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, sopraffini artigiani della settima arte, come svelato dal regista nel ritirare il premio.    Lombardi confeziona un piccolo meraviglioso gioiello, una sorta di sogno a occhi aperti dove la magia salvifica del cinema finisce, inesorabilmente, al di fuori delle mura di cinecittà. Magistrale il monologo – testamento sul cinema del compianto Adamo Dionisi   che appare sul set in una sorta di sogno presentandosi come una voce fuori campo. Seduto penombra e con il volto sempre in primo piano, rivolgendosi al protagonista, svolge una disamina severa e nostalgica sul mondo del cinema. Un cameo che resterà nella storia del cinema italiano. Commuove il pensiero che l’attore, durante, fosse già gravemente malato. Marcello è, per buona parte del film una pellicola d’altri tempi in soli 20’ trasporta lo spettatore in un mondo sognante squarciato da una cruda realtà. Lombardi ritirando il premio e visto il successo di Marcello (opera prima del regista) annuncia delle collaborazioni importati in corso in un film francese con Marion Cotillard e Franco Nero.

Spazio Abruzzo: Vince per la premio la migliore opera di questa categoria la giovane regista Irene Ciavalini per il documentario di 29 minuti La Coda di una balena. L’opera è stata proiettata nel corso della prima serata del festival con grande entusiasmo del nutrito pubblico presente in sala. Per girare il documentario sul difficile mondo dei pescatori,  Irene Ciavalini e Francesco De Sanctis, che ha curato il sonoro, si sono imbarcati  e sono rimasti per tre giorni e tre notti sulla nave da pesca Crystal, che ogni settimana, salpa dal porto canale di Pescara per dirigersi a largo ed effettuare estenuanti operazioni di pesca. I tre marinai/pescatori protagonisti del film raccontano la loro vita tra sogni e speranze ed un pizzico di malinconia per un lavoro che si sta perdendo e che poco interessa alle nuove generazioni. La regia e la fotografia appaiono molto curate ed il risultato è un prodotto di qualità attento e genuino, come definito, durante la premiazione, dal Direttore artistico del festival Guido Casale.

Miglior Fotografia: Vince Vassilli Spiropoulos per Lucky Losers di Vincenzo Sgaramella e Filippo Tamburini. Il perdente fortunato è  un giocatore compulsivo, baciato dalla fortuna che, con l’aiuto di una prostituta, cerca di saldare un debito con un criminale, ma finisce per mettere a rischio la propria vita con un’ultima scommessa. Corto dal ritmo serrato e una certa suspense.

Miglior Poster: Vince Gianluca Maruotti per Dagon di Paolo Gaudio

Action Cinema Upgrade Award: Vince il premio Il Taglio di Jonas diretto da Rosario Capozzolo

Jonas compie un viaggio per raggiungere un salone di bellezza. Patty, la titolare, procederà al taglio dei capelli. Un taglio che segnerà la vita di entrambi.

Premio Miglio Picth: Vince il premio Trough the clouded glass scritto da Marta Capossela

Si tratta del  soggetto di un cortometraggio pensato tutto al femminile ambientato in una sauna del nord europa. la competizione miglior pitch è un’interessante novità di questa edizione del festival. Sono stati, infatti, selezionati tre soggetti di cortometraggi che sono stati presentati all’interno del Co Prodution Forum per dare visibilità agli autori ed incoraggiare la produzione dell’opera filmica. In palio anche un contributo di 500 euro volto a supportare l’inzio dell’avventura cinematografica.

Ospiti prestigiosi

Come già accennato il cartellone di quest’anno ha previsto la partecipazione di ospiti illustri e di grande richiamo. In apertura il festival ha ospitato la bella e brava attrice pescarese Lucrezia Guidone, dalla filmografia eccellente con registi del calibro di Michele Placido, Mario Martone, Francesco Bruni e nota al grande pubblico soprattutto per il ruolo della Direttrice dell’IPM di Napoli nella fiction Mare fuori. In proposito l’attrice che quest’anno ha rivestito anche il ruolo di giurata del Festival, ha svelato con le ripresi di Mare Fuori 6 stanno per inziare.

La seconda serata si contraddistinta per la presenza della presente di una grande signora del cinema ovvero da Laura Morante. Sempre meravigliosa e affascinante più che mai, l’attrice ha stregato il pubblico raccontandosi in una piacevole conversazione con Francesco Di Brigida. Con l’occasione è stato presentato il libro di racconti scritto dall’attrice “Brividi Immorali” . L’autrice ha più volte declamato il suo grande amore per la letteratura suggerendo anche interessanti letture di cui il pubblico ha preso nota. Durante il firma copie la splendida attrice ha conversato con i presenti con garbata disponibilità.

Venerdì 6 giugno ha fatto visita al Festival uno dei volti femminili più in voga nell’attuale cinema italiano ovvero Sara Serraiocco, amata dai più importanti registi italiani contemporanei e dal pubblico, l’attrice si è presentata accompagnata dalla sua famiglia e dalla piccola Maria che a poco meno di tre anni vanta già la partecipazione nella pellicola presentata al Festival Sulla terra leggeri di Sara Fgaier.

La stessa Serraiocco era presente, stavolta nel pubblico,  anche domenica 8 giugno, in occasione della proiezione pomeridiana del film Nonostante di Valerio Mastandrea con sorpresa e gaudio di quest’ultimo nel ritrovare l’attrice con cui aveva collaborato nel bel film di Paolo Genovese “il Primo giorno della mia vita”. La domenica di sole, il mare calmo e la spiaggia pronta ad ospitare i bagnanti non hanno deviato gli estimatori dell’amato attore e registra Valerio Mastandrea, il quale giunto all’Auditorium Sirena intorno alle  17.30, veniva accolto affettuosamente dal pubblico in una sale gremita con cui l’attore scherza e parla del suo film facendo attenzione a non spoilerare.

In Nonostante, Valerio Mastandrea si sperimenta per la seconda volta alla regia trattando un tema delicato dove tragedia e ironia si fondono (rispecchiando un po’ l’essenza dell’attore/regista e cosceneggiatore del film) in una atmosfera sospesa e a volte claustrofobica, dove la vera protagonista e’ sempre l’attesa …un mentre dove la voglia di amare ed essere amati emerge “nonostante” tutto. Il bellissimo il pezzo suonato dai CSI “Noi non ci saremo” che accompagna la scena cluo del film, evoca  il ricordo del film cult “Tutti giù per terra” interpretato nel 1997 da un Mastandrea in erba e con colonna sonora degli stessi CSI,  anche se l’attore, nel corso della serata afferma che, in raltà, non vi sono correlazioni in tal senso.

Il Festival si è  chiuso domenica sera con la proiezione del documentario di Luca Verdone in omaggio al padre: Mario Verdone il critico viaggiatore. I tre figli Luca, Carlo e Silvia raccolti nel salotto di casa Verdone, immersi tra libri e fotografie vintage, raccontano la figura del grande critico e saggista Mario Verdone ripercorrendo varie fasi della sua vita, riportando annedoti e curiosità con stima, affetto e nostalgia. Luca Verdone, nella doppia veste di giurato e autore saluta il pubblico introducendo l’opera.

Un Festival per il Cinema del Futuro

Ciò che maggiormente emerge da questo festival- gioiello è l’attenzione rivolta ad un cinema giovane, alle doti artistiche delle nuove generazioni, ai messaggi che vogliono trasmettere, dimostrando, a dispetto degli scettici e nostalgici, di saper usare sapientemente la macchina da presa e gli strumenti che la tecnologia offre. Registi e filmaker sensibili nell’esplorare minuziosamente i meandri della condizione umana,  producendo pellicole brevi, dense e potenti.

L’Adriatic Film Festival costituisce, sempre di più, un trampolino di lancio per il cortometraggio, un mezzo capace di raccontare storie complesse, evocare emozioni profonde e proporre visioni innovative in pochi minuti.

Il festival si rivolge a registi indipendenti da tutto il mondo, aprendo le porte a una pluralità di sguardi, culture e approcci stilistici.

Pur mantenendo salde le radici nel territorio adriatico, il festival guarda al panorama internazionale con apertura e ambizione. Grazie alla collaborazione con enti culturali, festival, scuole di cinema e reti europee, l’Adriatic Film Festival si propone come crocevia di linguaggi e visioni, contribuendo attivamente alla circolazione del cinema indipendente e alla valorizzazione di nuove voci autoriali.

Conclusioni

L’Adriatic Film Festival è oggi una realtà consolidata nel panorama dei festival indipendenti, capace di coniugare qualità artistica, attenzione al territorio e vocazione internazionale. Un appuntamento imperdibile per chi ama il cinema come strumento di ricerca, racconto e innovazione. Per chi desidera scoprire il meglio della produzione breve contemporanea, o semplicemente lasciarsi sorprendere da nuovi modi di raccontare il mondo, l’Adriatic Film Festival rappresenta un’esperienza autentica, stimolante e profondamente umana.

 

 

 

Il Palcoscenico Internazionale del Cortometraggio e del cinema Indipendente selle rive dell'Adriatico

  • Anno: 2025