Approda su Disney+ il 6 giugno 2025 Predator: Killer of Killers, un film d’animazione ambientato nell’omonimo universo.
Negli anni, il franchise ha attraversato una storia turbolenta, tuttavia, l’arrivo alla regia di Dan Trachtenberg ha segnato una svolta decisiva, riportando freschezza e ambizione a una saga che sembrava aver perso la sua direzione.
Perchè un film animato?
Predator: Killer of Killers è il secondo film della serie diretta da Trachtenberg e prosegue il percorso già tracciato nel precedente, ovvero quello di costruire un vero e proprio universo narrativo attorno alla figura del Predator. Dopo il successo di Prey – che vi consigliamo di vedere per poter cogliere appieno tutti i possibili riferimenti – il regista ha deciso di tornare al franchise con un approccio nuovo e originale. Così è nato Killer of Killers, il primo progetto animato della saga, ispirato a opere come Arcane e Spiderverse, con uno stile visivo che fonde animazione 2D e 3D in modo fluido. Questa scelta stilistica consente di realizzare scene d’azione ancora più spettacolari, che rappresentano senza dubbio il cuore pulsante e il punto di forza del nuovo capitolo.
Tre storie in una
Predator: Killer of Killers è un film antologico che – nonostante la sua modesta durata – immerge lo spettatore nella storia di tre personaggi in tre epoche diverse. Inoltre, la pellicola tende anche a stabilire in modo più chiaro alcune regole dell’universo narrativo che nei capitoli precedenti erano rimaste sbiadite e implicite. All’inizio troviamo, infatti, la prima menzione di un codice degli Yautja, ovvero la razza di alieni che viene considerata tra i Predator. È proprio questa a decidere il metodo attraverso il quale andare a caccia di prede.
Il film presenta tre linee narrative ambientate in epoche e luoghi diversi, ciascuna con un protagonista ben definito. Ursa è una guerriera vichinga assetata di vendetta per la morte del padre; la sua storia, intitolata Lo Scudo, riflette il suo fallimento nel proteggere le persone a cui tiene. Nel Giappone feudale, Kenji e Kiyoshi sono due fratelli divisi da scelte opposte e da un rapporto divergente con la figura paterna: la loro vicenda, La Spada, simboleggia sia ciò che li ha separati sia ciò che li riunisce. Infine, Il Proiettile segue le dinamiche di Torres, un giovane pilota americano il cui aereo – così chiamato – diventa il suo alleato più fidato in un’epica battaglia aerea contro il Predator. Le tre storie confluiscono nell’atto finale, L’Epilogo, dove i protagonisti si ritrovano per affrontare insieme un’ultima, decisiva battaglia.

Le azioni valgono di più di mille parole
In Predator: Killer of Killers i dialoghi non sono così frequenti perché il racconto passa soprattutto attraverso le azioni dei personaggi: nell’episodio ambientato in Giappone non c’è che un paio di linee di dialogo. Il resto è tutta azione. Questa caratteristica è effettivamente un’arma a doppio taglio, può velocizzare il film ma allo stesso tempo rendere superficiale la sceneggiatura. Killer of Killers riesce però a non cadere in questa trappola creando un arco narrativo che può fare emozionare e appassionare ai personaggi senza legare il loro spessore ai dialoghi.
Un altro aspetto particolare del film – anche col fine di mantenere un certo realismo storico – è quello di rendere quasi impossibile la comunicazione tra i personaggi, avvalendosi della differenza di lingue e di epoche. La soluzione sta nell’istinto dei personaggi e nella loro empatia: Ursa vede in Torres un figlio; Kenji, un fratello. Comincia quindi una rocambolesca battaglia di sopravvivenza in cui l’unica cosa che conta è rimanere uniti.
Considerazioni finali
Predator: Killer of Killers è un capitolo che svia alle logiche del tipico prodotto della serie. Sebbene si perda un po’ la dimensione horror, grazie all’animazione, fa un grande balzo sulle scene d’azione.
È un film adatto a tutti: sia agli appassionati dell’universo narrativo, sia a chi vi si avvicina per la prima volta. La trama è infatti accessibile e scorrevole, ma non mancano riferimenti e citazioni in grado di entusiasmare i fan di lunga data, alimentando anche le aspettative per un possibile sequel.