Il genere western è la cifra stilistica del duo italiano Matteo Zoppi, Alessio Rigo de Righi, registi già noti a Cannes per aver presentato nel 2021 alla Quinzaine des Réalisateurs, Re granchio.
Testa o croce? è stato il loro debutto in Un Certain Regard con una coproduzione Italia-Stati Uniti.
Il film è al cinema dal 2 Ottobre con 01 Distribution.
Il Wild West Show di Buffalo Bill (il caratterista John C. Reilly) arriva in Italia alle soglie del XX secolo. Vende il mito della frontiera americana a cui cede anche l’immaginazione della giovane Rosa (la promessa, ormai certezza, Nadia Tereszkiewicz), intrappolata in un claustrofobico matrimonio con un violento e ricco proprietario terriero.
Una scommessa si tramuterà in un rodeo tra cowboy americani e butteri italiani, finendo però in tragedia. Rosa scappa con Santino (Alessandro Borghi sempre all’altezza), un sempliciotto buttero romano al servizio del marito, contravvenendo l’ordine e dando retta al suo istinto di addestratore di cavalli. Partirà una caccia all’uomo a cui si unirà lo stesso Bufalo Bill. Il segreto su ciò che è accaduto veramente, lo conoscono però solo Rosa e Santino.
Ci siamo sempre ispirati alle vecchie ballate e ai racconti popolari, tramandati da personaggi che per noi erano simili ai cowboy. Volevamo creare un viaggio in stile western attraverso l’Italia, un anti-western: un film che parte da uno schema classico e scivola verso qualcosa di surreale e magico.
La malinconia ballata di Testa o croce? mescola i piani anche nella lingua: l’Americano e l’Italiano si alternano in una sovrapposizione che confronta-scardina continuamente il mito della Frontiera (l’America, le sue opportunità, la sua libertà). Il substrato indipendente resta. Volutamente, tutto è ‘scaricato’: ambientazioni, location, personaggi.
Si dà vita, invece, alle leggende, a ciò che è stato trasmesso, tramandato, dalla tradizione popolare. Matteo Zoppi, cresciuto tra l’Italia e gli Stati Uniti, si è lasciato ispirare proprio in tal senso:
Per un italoamericano, questa storia rappresenta l’incontro di due culture. La leggenda della mia famiglia narra che la mia bisnonna vide il Wild West Show a Roma, dove si dice che i butteri italiani abbiano sconfitto i cowboy di Buffalo Bill. Ciò dimostra come queste storie vengano plasmate per creare miti. Volevamo che il nostro film trasmettesse questo: un’opera che si iscrive in una tradizione di storie reinventate.
Testa o croce? L’eroina è donna
Al centro di Testa o croce? c’è il destino che una donna costruisce da sola, per se stessa. Rosa, durante il viaggio che affronterà con Santino, imparerà a cavarsela, troverà la forza, il coraggio di correre con il suo cavallo verso un destino ancora sconosciuto. Di certo non l’America dei suoi sogni. Il cowboy salvatore, coraggioso ed impavido, semplicemente non esiste.
La metafora dell’antiwestern, velata da un delicato surrealismo, resta salda nella sua aurea di prodotto cinematografico libero e indipendente. Questo il maggior pregio di Testa o croce? coproduzione di Ring Film e Cinema Inutile (Stati Uniti) con Rai Cinema, in associazione con Andromeda Film e Cinemaundici, in collaborazione con Volos Films Italia.