Disponibile dal 15 maggio su Netflix un nuovo titolo imperdibile per gli amanti del thriller psicologico: Reservatet – La riserva. Una produzione danese che unisce mistero e critica sociale. Diretta da Per Fly (Borgen) e creata da Ingeborg Topsøe, la serie si compone di sei episodi intensi, ciascuno della durata di circa 35 minuti. Da guardare anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick!
Cosa si nasconde dietro le apparenze?
Reservatet – La riserva si svolge nel cuore di una zona residenziale esclusiva a nord di Copenaghen. Qui vivono Mike, un avvocato di successo, e sua moglie Cecilie, immersi in un contesto sociale fatto di apparenze, regole non scritte e rigidi equilibri borghesi. Accanto a loro troviamo Rasmus, capo di Mike, e la compagna Katarina. L’equilibrio si spezza quando Ruby, una giovane au pair filippina al servizio di una delle famiglie, scompare misteriosamente dopo aver cercato di rivelare un segreto a Cecilie. Tutto sembra perfetto, ma dietro le siepi curate e le case impeccabili si nascondono verità scomode e relazioni pericolose.
‘Reservatet’: il cast
Marie Bach Hansen interpreta Cecilie, mentre Simon Sears dà volto a Mike. Le due au pair, Angel e Ruby, sono interpretate da Excel Busano e Donna Levkovski. Nel cast troviamo anche Danica Curcic e Lars Ranthe (Katarina e Rasmus), Sara Fanta Traore nei panni dell’ispettrice Aicha e Henrik Prip nel ruolo del suo superiore.

Una denuncia sociale travestita da fiction
Oltre a mantenere alta la tensione, Reservatet – La riserva colpisce per la sua capacità di mostrare senza giudicare. La serie denuncia le disuguaglianze e i silenzi che attraversano il mondo dell’élite danese. Le au pair filippine, figure invisibili e sfruttate, rappresentano il lato oscuro di una società che si mostra accogliente solo in superficie. Il titolo stesso, “La riserva”, suggerisce un microcosmo chiuso, un sistema ideologico prima ancora che geografico. Lo spettatore è spinto a riflettere: chi è davvero libero in questo mondo ordinato?
La critica danese si divide
In Danimarca, la serie ha diviso la critica ma ha comunque lasciato il segno. Il magazine Ekko ha elogiato Reservatet – La riserva definendola una delle migliori serie dell’anno, grazie alla sua regia precisa e al messaggio sociale forte. Anche Berlingske ha lodato il coraggio della narrazione, pur notando alcuni stereotipi. Politiken, invece, ha criticato una certa prevedibilità nello sviluppo e la distanza emotiva dei personaggi. Information, infine, ha apprezzato il tono asciutto e realistico, sottolineando l’assenza di moralismi e la forza dello sguardo disilluso.