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Anticipazioni

Quando l’immortalità si assottiglia: Rebecca Hall guida il cast stellare del dramma fantascientifico di Maria Martinez Bayona ‘The End of It’

La fantascienza torna a sfidare la morte in un modo tutto nuovo.

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E se la morte fosse facoltativa? Questa è la sorprendente premessa al centro di The End of It, il debutto alla regia di Maria Martinez Bayona. Ambientato in un futuro non troppo lontano in cui l’invecchiamento può essere curato e la mortalità umana è stata praticamente debellata, il film segue Claire, un’ex artista provocatoria che si avvicina al suo 250° compleanno, e decide di essere finalmente pronta a morire.

La vincitrice del BAFTA Rebecca Hall interpreta il ruolo principale, circondata da un cast di alto profilo che include Gael García Bernal, Noomi Rapace e Beanie Feldstein. La produzione è iniziata nell’aprile 2025 alle Isole Canarie e il progetto sta già suscitando interesse in vista del suo debutto sul mercato al Festival di Cannes.

Una storia umana in un’era post-umana

Sebbene saldamente radicato nella fantascienza, The End of It parla meno di tecnologia che di ciò che ci rende umani. La decisione di Claire di porre fine alla sua vita in una società in cui la morte non è più inevitabile getta la sua famiglia nel caos.

Suo marito (Bernal), sua figlia (Rapace) e il suo assistente AI (Feldstein) reagiscono ognuno in modi singolarmente conflittuali, rivelando le assurde tensioni emotive che persistono anche in un mondo post-mortale. Il film esplora questioni esistenziali e morali attraverso una lente di umorismo nero, intimità e surrealismo. È una storia sull’arte, l’autonomia e il diritto di scegliere di non vivere per sempre.

Una regista esordiente con una visione audace

Martinez Bayona, che ha anche scritto la sceneggiatura, inquadra The End of It come una profonda indagine filosofica personale:

“Cosa significherebbe continuare a vivere per sempre? Ma soprattutto: cosa significa sentirsi vivi?”,

ha dichiarato.

“Una domanda profondamente umana, contraddittoria e anche assurda”.

È questa miscela di fantascienza e di emozioni concrete che contraddistingue il suo debutto. Con il supporto di BBC Film e iFeatures, Bayona è pronta a lasciare il segno con un film concettualmente audace ed emotivamente ricco.

Un cast stellare consolida l’assurdità

Il solo casting è sufficiente a distinguere The End of It dal resto della fantascienza. Hall conferisce un’intensità raffinata al ruolo di Claire, mentre Bernal dovrebbe trasmettere il calore e l’ambivalenza richiesti a un partner che osserva la persona amata ritirarsi nella sua definitiva conclusione.

Rapace, sempre avvincente in ruoli che sfumano i confini emotivi, interpreta la figlia in bilico tra risentimento e compassione. Il casting di Feldstein nei panni di un’assistente di intelligenza artificiale promette momenti di leggerezza e ironica saggezza, aggiungendo un tocco di commedia alla posta esistenziale del film.

Una collaborazione internazionale con sponsor prestigiosi

La produzione del film è un impressionante sforzo internazionale, che coinvolge Elation Pictures, Fasten Films e The Mediapro Studio, con il supporto coproduttivo di Eye Eye Pictures, il team dietro The Worst Person in the World. Le vendite sono gestite da Bankside Films (esclusa l’America Latina, gestita direttamente da Mediapro), con WME Independent a rappresentare il Nord America.

Tra i produttori esecutivi figurano i pezzi grossi di The Mediapro Studio, BBC Film e Barreling Wave Pictures. Un supporto così solido segnala un’intenzione chiara: non si tratta di una semplice fantascienza cerebrale, ma di materiale da stagione di premi.

Dalle Canarie a Cannes

Girato in esterni nelle suggestive Isole Canarie, il film farà il suo debutto sul mercato internazionale a Cannes 2025, dove sta già catturando l’attenzione di distributori e critici.

Con la sua premessa stimolante e un team creativo formidabile, The End of It si propone di unirsi alla recente ondata di fantascienza di prestigio che osa porre domande scomode su identità, eredità e significato umano in un mondo sempre più tecnologico.

Un classico del futuro in divenire?

Con temi che riecheggiano opere come Non lasciarmi o L’albero della vita, The End of It non è solo l’ennesimo capitolo del genere futuristico: è un’elegante e stimolante riflessione sul tempo, le scelte e la strana poesia della mortalità.

Se il debutto di Maria Martínez Bayona manterrà le sue promesse, potrebbe essere uno dei film più chiacchierati del prossimo anno.

 

 

 

Fonte: Deadline