Dalla regista Rachel Mason (Circus of Books) è arrivato, su Disney+, il documentario sulla vita di Halyna Hutchins e il tragico incidente che l’ha uccisa.
L’incidente in questione è quello avvenuto sul set del film Rust nel 2021, che vide l’attore Alec Baldwin sparare, accidentalmente, ad Halyna Hutchins e al regista Joel Souza con una pistola che doveva essere carica solo di proiettili a salve.

Alec Baldwin sul set di Rust
Lo stile di Rust: Omicidio sul set
Il film parte dalla premessa di una visione personale della storia, la regista, infatti, era un’amica di Halyna Hutchins e decide che il miglior modo di raccontare la sua vita è parlare del motivo e di come è morta. Il film utilizza diversi registri iniziando con un tono leggero, con found footage del dietro le quinte del set uniti a messaggi di amici e famigliari che chiedono ad Halyna come va la sul set. Cambia, improvvisamente, il tono passando alle body-cam dei primi soccorritori e all’audio della chiamata del 911. Il film, poi, cerca di farci avvicinare all’attualità interna della storia mostrandoci titoli di giornali e telegiornali che parlano dell’accaduto, lasciandoti spiazzato, dalla rapidità della regia e dei tagli, unita alle emozioni causate dalla tragedia.
Da allora comincia veramente il documentario.
Diventa un unione tra le interviste di tutte le persone coinvolte e found footage. Rachel Mason si concentra sopratutto sugli elementi della troupe del film e attraverso molte storie, cerca di fare un quadro completo degli avvenimenti che hanno portato alla morte di Halyna Hutchins. Il documentario ci insegna anche come funziona un set e, nel particolare, come lavora un armaiolo e gli strumenti di lavoro che usa.

Halyna Hutchins, direttrice della fotografia sul set di Rust
La verità sulla morte di Halyna Hutchins
Rust: Omicidio sul set cerca di risolvere i vari dubbi su cosa sia successo il giorno della morte di Halyna Hutchins. Come è potuto succedere? Come sono finiti dei proiettili veri tra quelli a salve? C’è stata una vera giustizia per la sua morte?
Il film nella seconda parte si concentra su queste domande, passando da indagato a indagato. Si parla di problemi sul set dati dalla mancanza di sicurezza, l’inesperienza dell’armaiola, Hannah Gutierrez-Reed, figlia del più famoso Thell Reed, ed altri sorti lo stesso giorno delle riprese. Rachel Mason si sofferma, soprattutto, sull’inadeguatezza della produzione nella sicurezza sul set. Infatti, incidenti con armi da fuoco erano già successi sul set ma mai con proiettili veri e mai avevano colpito nessuno. Attraverso le testimonianze lo spettatore arriva quindi a crearsi un colpevole, la produzione inadeguata negli standard ma la realtà è molto più triste.
Hannah Gutierrez è stata condannata l’anno scorso a passare 18 mesi in carcere mentre né i produttori né Alec Baldwin sono stati condannati per nessuna accusa.
Il film ha un finale agrodolce, perché non ci sono state risposte conclusive alle domande poste nel documentario. La parte ‘positiva’ della storia è che Rust alla fine è stato finito di girare in onore del lavoro svolto da Halyna. Il film è stato presentato Camerimage Film Festival in Polonia
Rust: Omicidio sul set è disponibile in streaming su Disney+