‘Ladyhawke’ di Richard Donner ha compiuto 40 anni

Quando Ladyhawke arrivò per la prima volta nelle sale il 12 aprile 1985, fu accolto con una certa freddezza. Nonostante la firma prestigiosa di Richard Donner già noto per successi come Superman e The Omen, il film non riuscì a sfondare al botteghino. Eppure, col passare del tempo, Ladyhawke ha saputo riscattarsi, diventando uno dei film fantasy più amati e influenti di sempre. Grazie all’unione tra storia medievale e racconto fantastico, il film ha conquistato generazioni di spettatori. Il tempo infatti ha saputo restituire a Ladyhawke il posto che meritava, rendendola un cult assoluto del genere.

La creazione di ‘Ladyhawke’

La nascita di Ladyhawke fu tutt’altro che semplice. Richard Donner lottò per anni per far partire il progetto, scritto da Edward Khmara, ostacolato da problemi legati al budget e alle location. Inizialmente doveva girarsi in Inghilterra, poi si decise per la Cecoslovacchia. Alla fine fu girato in Italia, tra borghi medievali del Nord e Centro. Proprio queste ambientazioni, gotiche e autentiche, conferiscono al film un fascino senza tempo. Ladyhawke è costato ben 20 milioni di dollari, è stato distribuito da 20th Century Fox e prodotto da Warner Bros, Ladyhawke.

Il suo fallimento commerciale rimane un mistero, ma il riscatto arrivò con l’home video e l’affetto crescente del pubblico.

L’amore tra il lupo e il falco

Al centro del racconto di Ladyhawke c’è l’amore maledetto tra Etienne Navarre (Rutger Hauer) e Isabeau d’Anjou (Michelle Pfeiffer), vittime di un sortilegio: lui è un lupo di notte, lei un falco di giorno, quindi destinati a non poter stare insieme. Il giovane ladro Philippe, interpretato con straordinario carisma da Matthew Broderick, osserva e partecipa a questo dramma, diventando da prigioniero ad amico fedele. La sua figura offre al film anche una dimensione di racconto di formazione, con dialoghi brillanti e personaggi indimenticabili.

Il personaggio di Navarre ha influenzato profondamente l’immaginario fantasy successivo: la sua figura, cupa e solitaria, ha ispirato personaggi come Guts di Berserk o Geralt di Rivia di The Witcher.

Ladyhawke, pur semplice nella trama, tocca temi profondi come la repressione, il ruolo della donna e l’opposizione tra amore e potere. Il film rappresenta un simbolo degli anni ’80, tanto da risultare ancora oggi irripetibile.