‘L’oro del Cam(m)ino’. Un documentario emozionante

L’oro del Cam(m)ino è un documentario prodotto dalla belga Luna Blue Film e dalla francese Production du Lagon, in collaborazione con la bruxellese Borak Films. Realizzato con grande bravura da Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro, il film è ambientato all’interno del Centro terapeutico riabilitativo per la cura delle dipendenze patologiche “Il Camino”, posto sulle pendici del Monte Faito, un’altura a pochi chilometri da Napoli dalla quale si può ammirare lo splendido panorama della città, del Vesuvio e del golfo.

All’interno del Centro gli ospiti lottano per poter ritrovare se stessi e dare un nuovo senso e una nuova dimensione alla propria vita

Al Camino detenuti in libertà condizionata e tossicodipendenti vivono isolati nella natura fra i boschi della montagna. Napoli, così bella e altrettanto pericolosa per loro che ci sono cresciuti da sbandati smarrendosi nei suoi vicoli, appare lontana eppur così vicina, laggiù in fondo. La possono osservare sapendo che, per potervi fare ritorno dovranno compiere un percorso di profonda trasformazione interiore ricostruendosi come persone e poter così affrontare nuove sfide di vita.

Un percorso complesso, difficile, compiuto con l’aiuto di una equipe formata da psicologi, assistenti sociosanitari, assistenti sociali davanti ai quali Ciro, Ludovico, Francesco, Alessandro e gli altri si raccontano, si mettono a nudo scavando nel profondo di se stessi per poter arrivare, un giorno a crearsi una nuova vita e a darsi una nuova possibilità.

Un film emozionante che rimane dentro

L’oro del Cam(m)ino è uno di quei film che rimangono dentro l’anima, che emozionano per i temi e per come questi vengono sviluppati. Rossetti e Finocchiaro sono molto bravi nell’uso della macchina da presa che si muove con estrema delicatezza, riprendendo i volti dei protagonisti mentre si raccontano o sono occupati in terapie di gruppo o in momenti di socializzazione, riuscendo a rendere molto bene il senso di comunità che si è venuto a creare fra loro.

Ed è proprio questo, il senso di comunità, che può aiutare a uscire dal proprio malessere, dalle proprie dipendenze, dalla solitudine. La comunità, come dice Francesco, insegna un progetto di vita. Non si può avere la certezza che, una volta tornati là sotto, in quei vicoli, in quei bassifondi da dove si proviene, non si ritorni a fare gli stessi sbagli, ma il solo essere lì a lottare per un cambiamento drastico della propria esistenza fornisce uno scopo di vita.

L’oro del Cam(m)ino, vincitore nel 2024 del Premio della Municipalità di Bruxelles al Millenium Film Festival della capitale belga, uscirà in sala in Italia a Napoli il 4 aprile prossimo e a Pisa il 15 dello stesso mese. È fortemente auspicabile che questo film dal grande valore umano possa essere visto dal maggior numero possibile di spettatori anche in altre città, ne vale la pena!

Gli articoli di Marcello Perucca