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Raiplay

‘Sofia’, una favola contemporanea che non lascia speranza

Un ritratto drammatico e opportunista dell’amore

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Sofia

Sofia, il primo lungometraggio della regista marocchina Meryem Benm’Barek, è un’esclusiva di RAI Palay. Il film ha vinto il premio per la Miglior sceneggiatura a Cannes nella sezione Un Certain Regard nel 2018.

Un ritratto drammatico e opportunista dell’amore.

Sofia: una ragazza di Casablanca

Sofia ha vent’anni e vive in una famiglia benestante a Casablanca, Marocco. È un po’ sgraziata, introversa e nessuno sa che è incinta. Ma quando rompe le acque, sua cugina Lena la porta in ospedale per partorire. In Marocco, però, le leggi vietano il sesso fuori dal matrimonio e per questo si deve rintracciare il padre, un ragazzo di nome Omar che vive in un quartiere popolare, per organizzare un matrimonio riparatore, conveniente per entrambe le famiglie. [Trama ufficiale].

Una gravidanza inaspettata

L’articolo 409 del codice penale marocchino prevede severe pene per coloro che intrattengono relazioni sessuali al di fuori del matrimonio. Come Sofia, la protagonista che dà il titolo al film scritto e diretto da Meryem Benm’Barek, presentato alla 71esima edizione del Festival di Cannes.

Una gravidanza tenuta nascosta sconvolge la serenità di una famiglia benestante di Casablanca. Nessuno se lo aspetta da quella ragazza un po’ timida, che non esce mai di casa. Eppure Sofia sta per dare alla luce un bambino, anzi una bambina.

È a casa con la famiglia e mentre un pranzo si sta avviando verso la fine, Sofia si sente male. Fortunatamente c’è Lena, la cugina medico che capisce subito tutto e con una scusa riesce a portarla in ospedale. In Marocco, però, una donna non sposata non può partorire e il parto di Sofia diventa una rocambolesca fuga. Finalmente avviene e tutto va secondo natura, ma ora inizia il vero dramma di Sofia, che coinvolge la sua e un’altra famiglia.

L’invocazione del reale

La nascita della bambina diventa immediatamente una vergogna e bisogna correre ai ripari, rimediare. Trovare il padre e obbligarlo a sposare la ragazza pare l’unica via d’uscita. È così il film di Meryem Benm’Barek si modella come un affresco della società marocchina, con principale soggetto l’amore, che da romantico si trasforma poco a poco in un affare, un accordo utilitaristico per ogni parte in gioco.

La regista e sceneggiatrice è abilissima nel costruire una vera parabola, mescolando, con maestria illusionistica, le carte in tavola. Il tutto avviene senza ricorre a spettacolari espedienti. A contrario Sofia è un film caratterizzato da una messa in scena povera, a volte scarna, e una regia fondamentalmente d’invocazione realistica.

In alcuni momenti, come la ricerca iniziale del padre della bambina, la regista usa la macchina a spalla. Così insegue Sofia, con imbraccio la neonata. La finzione filmica sembra cedere il passo al reportage. Ma Sofia espone una vicenda di fantasia e la regista, con il suo stile realistico e scarno, riesce ugualmente a costruire un linguaggio allegorico, in grado di trasportarci in un mondo cinico, dove chiunque – Lena la sola eccezione – smarrisce ogni forma di sentimentalismo puro.

Sofia: un amore senza sentimento

La ricerca affannata di Omar, il presunto padre della figlia della colpa, permette di mettere a nudo, i protagonisti del film, con azioni che vengono motivate solo con un colpo di scena sul finale che mette in ordine le cose. L’ordine, però, non segue la purezza dei sentimenti, ma rafforza una gabbia sociale che opprime l’amore sincero, quello che si vive leggendo un bel romanzo. La vita reale è ben diversa ed è inutile inseguire il candore dell’amore.

In questa prospettiva la vittima segue quella logica cinica che ha trascinato se stessa in un vortice di disperazione e alla fine fa di tutto per obbligare un innocente a pagare la colpa di altri.

Meryem Benm’Barek, con questo suo primo lungometraggio, indaga la società marocchina, privilegiando il punto di vista femminile: mogli, mamme e figlie. Donne impegnate nel migliorare la propria condizione sociale ed esistenziale. Ma anche donne in contrasto tra loro per una diversa visione nei confronti del proprio avvenire.

Sofia è una favola contemporanea che non lascia speranza, con una protagonista che da vittima, almeno in parte, non pare interessata a ristabilire una piena serenità, ma a perseguire un cammino prestabilito dal suo carnefice, simulacro di un patriarcato sostenuto dall’omertà di donne materialiste. Principesse non più capaci di sognare il principe azzurro.

 

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Sofia

  • Anno: 2018
  • Durata: 83 minuti
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Marocco, Belgio
  • Regia: Meryem Benm'Barek
  • Data di uscita: 16-May-2018

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