In sala dal 21 novembre, Wicked è il nuovo e attesissimo adattamento cinematografico dell'omonimo musical di Broadway, con Ariana Grande e Cynthia Erivo nei panni di Glinda la Buona e della perfida strega dell'Ovest.
Distribuito da Universal, nelle sale italiane dal 21 novembre 2024, Wicked prende spunto dall’omonimo musical di Winnie Holzman e Stephen Schwartz, a sua volta tratto dal romanzo Strega – Cronache dal Regno di Oz in rivolta di Gregory Maguire. Protagonista dell’attesissima pellicola una coppia inedita ed eccezionale, composta da Cynthia Erivo e Ariana Grande, più che degne eredi delle interpreti originali di Broadway, Idina Menzel e Kristin Chenoweth (presenti in un delizioso cammeo). Una piccola curiosità, che forse non tutti conoscono, questo nuovo entusiasmante adattamento di Wicked si compone di due parti, per cui ci sarà da aspettare un altro annetto prima di salutare per sempre i mitici personaggi.
Wicked | La trama
Glinda la Buona (Grande) festeggia insieme ai suoi abitanti la dipartita di Elphaba (Erivo), strega dell’Ovest tanto temuta quanto crudele. Eppure, tanto tempo prima, le due hanno condiviso qualcosa in più di una semplice stanza nel dormitorio dell’Università di Shiz. Nel ricordare quanto importante e complesso è stato il loro rapporto, Glinda comincia a raccontare la sua storia. Con il sogno di seguire i corsi della stimata Madame Morrible, preside della scuola (Michelle Yeoh), la giovane finisce per scontrarsi con Elphaba, figlia non voluta del governatore dei Munchkin (Andy Nyman). Quest’ultima si ritrova studentessa, suo malgrado, a causa dei potrei che si manifestano sin da piccola e che non sa controllare.
Forse alcuni di noi sono semplicemente diversi.
Shiz University in WICKED, directed by Jon M. Chu – Foto per gentile concessione dell’ufficio stampa
Pronti per l’avventura?
I livelli di aspettative per questo titolo erano letteralmente alle stelle. Il motivo? Ce ne era sicuramente più di uno, anche in relazione all’omonimo musical composto nel 2003, tra i più longevi e amati degli ultimi vent’anni. Fatto sta che dopo 160 minuti di visione, si esce con una sensazione di pura meraviglia. E lo schermo, per quanto grande possa essere, sembra far davvero fatica a contenerla.
Le immagini superano l’immaginazione, le musiche oltrepassano qualsiasi barriera fisica ed entrano nelle orecchie, nel cuore e nella voce stessa dello spettatore, che comincia a intonare le canzoni senza neanche rendersi conto. E così ha inizio un viaggio privo di limiti e di costrizioni, nel preciso istante in cui Ariana Grande fa il suo ingresso in scena, nei rosei abiti di Glinda, se non anche prima. La morte della perfida strega dell’Ovest ci riporta tutti, soprattutto i più grandicelli e i fan, alla magia da sempre sprigionata nel regno di Oz. Un brivido corre lungo la schiena, mentre di sfuggita osserviamo Dorothy e i suoi insostituibili compagni sul sentiero verso Sud. In un attimo lo schermo si riempie di colori, di energia, di amore.
Desiderare fa solo male al cuore.
La verità del racconto, oltre l’intrattenimento
Ma va chiarito subito un punto: per godere di una simile avventura, bisogna entrarci dentro, con tutta l’anima, sospendendo i giudizi e sganciandosi dall’ancora del realismo. Ciò non vuol assolutamente dire che non ci sia verità nel racconto, tutt’altro. Nel corso della narrazione, attraverso il filtro del fantasy più puro e bello, emergono temi importanti e complessi, dalla rivalità che sfocia in amicizia alle insidie del dispotismo, dal senso di appartenenza all’accettazione di se stessi, dalla solitudine alla colpa, passando per l’eterno dilemma sul Bene e sul Male.
Perché esiste la malvagità?
Insomma, si potrebbero scrivere almeno tre saggi sugli elementi che caratterizzano la nuova versione di Wicked, ed è l’aspetto più sorprendente del progetto, il cui obiettivo primario resta l’intrattenimento. E da tale punto di vista, ci si muove su un livello altissimo. Raramente si assiste a un casting più preciso e arricchente: non c’è un singolo volto, o meglio una singola voce, che non risulti impeccabile ed efficace, in questo universo popolato di creature e situazioni incredibili.
Il talento come fil rouge
Il talento, vero e proprio fil rouge che unisce i personaggi e coloro che gli hanno dato vita, vibra potente in ogni dettaglio e in ogni angolo della storia, letteralmente travolgendo chiunque desideri esserne travolto. La scrittura della Holzman, insieme al lavoro del paroliere Schwartz, sostiene un impianto pensato per il palcosenico, adattandolo in maniera superba e straordinaria allo schermo. Il mezzo cinematografico consente evoluzioni inimmaginabili, che lasciano a bocca aperta e riempiono gli occhi di meraviglia, senza mai risultare ingombranti o posticci (fatta forse eccezione per le ciglia finte della Grande).
Jonathan Bailey is Prince Fiyero in WICKED, directed by Jon M. Chu – Foto per gentile concessione dell’ufficio stampa
Un’ultima irrinunciabile lode va alla Erivo, splendida in verde e così umanamente concreta da emozionare con un semplice sguardo, e a Jonathan Bailey, che riesce a superarsi e a conquistarci qualunque ruolo interpreti.
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