Nel concorso CortoEuropea 2024 del Linea D’Ombra Festival figura anche Mania! di Lena Krystyna Jaworska, un delicato racconto rurale di conflitto familiare. La vicenda, infatti, è ambientata nella campagna polacca, dove la piccola Mania (Blanka Burzyńska) viene lasciata dalla madre a trascorrere l’estate con la zia. Qui la bimba sperimenterà una dura lezione di vita e ridefinirà il difficile rapporto con il mondo. Il corto è stato realizzato dalla regista con la Krzysztof Kieślowski Film School di Katowice in Polonia e scritto insieme a Krystyna Doktorowicz.
Mania! – L’equilibrio della natura
Mania deve trascorrere l’estate in campagna dalla zia, dato che la madre, donna irrisolta, non ha la dedizione per badare a lei. Qui la bambina troverà un mondo libero dalle tensioni familiari e pieno di nuove esperienze. L’amicizia con una gallina, però, porterà a una dolorosa scoperta e ad un desiderio di fuga verso un mondo in equilibrio con la natura e libero da oppressioni.
Una generazione con nuovi valori
Guardando al cinema europeo più recente (in particolare a The Quiet Girl di Colm Bairèad) dedicato al misterioso mondo dell’infanzia, Jaworska regala un’opera delicata che in pochi minuti distilla tre differenti personaggi femminili. Abbiamo la madre assente, la zia amorevole ma indurita dalla vita di campagna e la figlia che cerca di crearsi una propria dimensione infrangendo le regole. Lo sguardo è adattato anche a ciascuna di loro: quadri fissi (zia), camera a mano (bambina) e primi piani nervosi (madre). In un contesto senza uomini, la regista sottolinea che è impossibile evitare i conflitti tra diverse femminilità, se non sintetizzando le varie posizioni. E forse iniziare a contaminare campagna e città può essere un ottimo approccio per rompere gli schemi.
Mania! è un corto sicuramente derivativo ma che racchiude perfettamente il fermento di una nuova femminilità in cerca di libertà da tradizioni e convenzioni. La regista ventisettenne manifesta già un ottimo controllo di spazi e attori, rendendo intensa e credibile questa piccola vicenda che racchiude un mondo. Quel tipo di compiutezza e forza che mostrano i corti più riusciti e ispirati, che porta interesse per l’esordio al lungometraggio che si augura alla regista.