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‘La legge di Lidia Poët’ La seconda stagione che tutti aspettavamo

Dopo la prima apprezzatissima stagione, arriva il secondo capitolo di La legge di Lidia Poët, dal 30 ottobre su Netflix, con Matilda De Angelis, Eduardo Scarpetta e la new entry Gianmarco Saurino.

Pubblicato

1 mese fa

4 Novembre 2024

Scritto da

Sabrina Colangeli

Presentata in anteprima ad Alice nella città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, e dal 30 ottobre su Netflix, la seconda stagione di La legge di Lidia Poët riporta sulla scena una delle beniamine più amate del piccolo schermo. Insieme a lei, torna ovviamente la splendida attrice che le presta il volto e che risponde al nome di Matilda De Angelis. Tra vecchie conoscenze e accattivanti new entry, la mitica avvocata avrà nuovi casi da risolvere e battaglie da combattere, sempre meravigliosamente abbigliata e agguerrita.

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Composta di sei episodi, la seconda stagione di La legge di Lidia Poët sbarca su Netflix il 30 ottobre, dopo il successo del precedente capitolo, insignito del Nastro d’Argento nel 2023, come Miglior Serie ‘Crime’. La serie è prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia, società del Gruppo Banijay, e creata da Guido Iuculano e Davide Orsini. In cabina di regia ritroviamo lo stesso Rovere, Letizia Lamartire e Pippo Mezzapesa, mentre la sceneggiatura è firmata da Flaminia Gressi, Iuculano e Orsini.

La legge di Lidia Poët | La trama della seconda stagione

Abbiamo lasciato Lidia alle prese con un piccolo sassolino nella scarpa, una legge ideata da uomini, che le impedisce di coronare il suo sogno: lavorare ufficialmente come avvocato. Il suo obiettivo allora si allarga, arrivando a pensare di (poter) cambiare ciò che è scritto nero su bianco. Sebbene continui a collaborare con il fratello Enrico (Pier Luigi Pasino), il suo tarlo fisso resta quello di convincerlo a candidarsi in Parlamento, così da avere una possibilità reale di modificare le cose e le regole.

Nel frattempo, la giovane ha anche deciso di mettere da parte l’amore, nonostante la proposta di matrimonio da parte di Jacopo (Eduardo Scarpetta), con il quale si ritrova a lavorare per un caso che li riguarda da molto vicino. Coinvolti, loro malgrado, a indagare fianco a fianco, i due riscoprono ciò che li univa. Ma all’orizzonte un nuovo elemento sopraggiunge a scombinare gli equilibri: il Procuratore del Re, Fourneau (Gianmarco Saurino), che inaspettatamente tratterà Lidia come sua pari e la spingerà a interrogarsi a fondo su sè stessa.

Una scrittura eccezionale

La legge di Lidia Poët resta una delle serie più accattivanti del nostro panorama streaming: la forza del progetto sta sicuramente nella scrittura di questi personaggi brillanti, fascinosi, portatori di valori fondamentali e capaci di arrivare a qualsiasi tipo di pubblico. La protagonista, grazie all’eccezionale attrice che le presta il volto e lo spirito combattivo, riesce a farsi amare (e seguire) in pochissimo tempo. Bastano un paio di battute e di scaramucce e il gioco è fatto.

Lidia è una donna che anticipa i tempi, ed è ovvio che nell’Ottocento non avrebbe avuto un simile margine di manovra, ma le sue azioni sul piccolo schermo servono a rendere l’idea di un femminismo tanto prezioso quanto necessario. Il contesto in cui si muove e lavora permette di giocare poi con tutta una serie di elementi che definiscono il genere crime, seppur d’epoca. E imprescindibili si rivelano i personaggi maschili, che spingono Lidia, ciascuno a suo modo, ad adattarsi e a “cambiare pelle” a seconda delle situazioni.

Le dichiarazioni della conferenza stampa

Se Torino resta una grande alleata della serie, come sottolineato da Matteo Rovere in conferenza stampa, è perché le location fanno davvero la differenza nello show. Così come i costumi e il make up dei vari protagonisti.

Per la De Angelis, indossare di nuovo gli splendidi abiti di Lidia è stato «come tornare in famiglia, che si è allargata». Che ci sia sintonia tra i membri del cast (e non solo) è evidente, dentro e fuori lo schermo. E, in effetti, la riuscita di qualsivoglia progetto collettivo, dipende proprio dall’unione e dal piacere che ogni elemento ha nel contribuire e collaborare insieme agli altri. «Attraverso Lidia riusciamo a sottolineare temi attuali, figli della storia dell’umanità»

*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

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